Storia pittorica della Italia dal risorgimento delle ... - Warburg Institute

EPOCA SECOÌiDA , 295
me ne parve al cav. Mengs , è stata una moì
titudine di frescanti veramente insigni ; talché
raro è cjuel tempio, o quel palazzo di qualche
antichità, ove non ne rimangano lavori bellissimi
, o memoria d' esservi stati . Ed è cosa molto
notabile , eh' essendo la città esposta al mare ,
tante pitture a fresco ftitte dagli auticlii artefici
vi si mantengano cos'i intatte . Nò la scuola ge-
novese in pitture a olio mancò di gloria , massimamente
in ciò eh' è verità e forza di colorito
; la qual lode, derivatale prima da Ferino,
poi da' fiamminghi , ritenne sempre: né cede ad
altra scuola d Italia dalla veneta in fuori . Ha
prodotti ancora disegnatori valenti; quantunque
alcuni, su l'esempio degli altri settarj, abbiali
poi invilito il pennello con lavori frettolosi e
di pratica . Non avendo in pubblico molti esemplari
d'ideale bellezza, ha pur supplito con
la scelta del naturale; e neMio. figure più ha seguito
il sano, il robusto, l'energico, che il delicato
, e il leggiadro . Lo studio de' ritr'atti , in
cui la scuola ebbe eccellenti i maestri y e lucrosissimo
r esercizio , influì molto nelle figure delle
prime sue epoche; quelle dell'ultima epoca
se nan più di beltà, han meno dì anima. Talento
vi è stato per trattar copiose istorie ; vcìBl
più che in grandi , in mezzane proporzioni . In
esse non ebbe poeti come Paolo e altri veneti
; ]ion ha però violato co^ì francamente il decoro
e il costume . Di che forse è stata cagione
la coltura in lettere , eh' ebbe una gran parte
de' pittor genovesi ; fra' quali si contano tanti
letterati, e di più tanti gentiluomini, quan-
ti in niun' altra scuola . Ciò avvenne per opera
specialmente del Paggi , che cor lunga
scrittura difese la nobiltà dell' arte pittori-