Storia pittorica della Italia dal risorgimento delle ... - Warburg Institute

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non seppe a bastanza-. Più certa è la tavola,
che ne hanno in chiesa i Domenicani di Casale
con questa epigrafe Opus Geoì'gii Soleri ^lex.
iSyS. A piò della Vergine, che ha seco
il divino Infante , sta ginocchione S. Lorenzo ;
e presso lui tre graziosi Angioletti puerilmente
si trastullano con una grande graticola, simbolo
usato di quel S. Levita ; e mostrano di durar
fatica a sollevarla da terra . Qui è dove meglio
appare il seguace di Jlaflaello , la purezza
del suo disegno , la beltà e la grazia de' volti
10 studio della espressione -, se già la idea di
quegli Angioli non si volesse derivare dagli esempj
del Coreggio . Per rendere il quadro più
vago ci è aggiunta una prospettiva con una finestra
, onde comparisce in distanza bel paese
con bel fabbricato; nò molte pitture oggidì ri-
mangono alla città osservabili a par di questa
Se avesse più vigor di tinte e più forza di chiaroscuro
, non vi saria che bramare . In vista
di tale stile io non saprei indovinarne la scuola
, che non è quella del Lanini benché suo
suocero , ne quella di alcun milanese , benché
egli fosse in Milano. Forse, come alcuni del
suo tempo, si formò con le stampe di Raffaello
, o , se osservò altro pittore , fu Bernardino
Campi , a cui , toltane certa timidezza in operare
, si appressa più che a niun altro .
Il già descritto Solerl ebbe un figlio pittore , RAVFAEtjj
che dipinse assai debolmente, come può veder- soTek/'°
si in Alessandria nella sagrestia di S. Francesco.
11 padre per buon augurio nell'arte a cui destinavalo
, gli avea dati i nomi più venerati nell'
Ma arte , chiamandolo Raffaele Angiolo .
nomi non servirono che a lusingare 1' amor paterno
solito ne' piccioli figli a sperar miracoli.
. ,
questi