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s. Maria in Portico di Campite.llì '.;
Roma 1750, e il p. Giovanni Leo-
nardi , Memorie di s. Maria in
Portico di Fvoma , Roma 1675. Tali
autori sono tutti chierici regolari
della Madre di Dio {Vedi\ e l'ul-
timo ne fu il prineipal fondatore.
S. Maria della Consolazione, V.
Ospedale di s. Maria della Co.v-
solazio.ve.
S. Maria in Cosmedin , detta la
Bocca della Verità, e Scuola
greca, basilica, diaconia cardina-
lizia, con parrocchia, nel rione
Ripa.
Celebratissimo fu questo luogo
dappoiché nelle sue vicinanze era vi
il Circo Massimo, edificato da Tar-
quinio Prisco, migliorato da Tarqui-
nio il Superbo, e cambialo in pietra
da Giulio Cesare, mentre lo nobili-
tarono sempre più Claudio, ed Elio-
gabalo. Ancora esistono molti avanzi
del tempio di Vesta, ove le vestali
mantennero il fuoco sagro, e che la
famiglia Savelli dedicò al protomar-
tire s. Stefano. Indi per un miracoloso
avvenimento d' un' immagine
della b. Vergine, fu chiamato del
Sole, come si può vedere a pag.
57() de' Tesori nascosti del Panci-
roli. Sulla piazza eranvi i pistrini
o forni pubblici, giacché ivi erano
trenta vasi di pietra , ove pestavasi
il grano cotto, prima dell'uso delle
mole, e cento quarantacinque gra-
nari. Quivi si trovava l'ara massima o
altare, così detto per la sua grandez-
za, che poi venne demolita da Sisto
IV. Poco lungi fu il tempio della dea
Bona, e quelli di Fauno, di Veuere,
e di Giunone; il celebre ponte
Sublicio , Y armilustro o armeria
degli antichi romani, e le nialau-
,
C1II
gurate scale gemonie. Ma nello stesso
luogo ove oggi è la chiesa, eravi il
famoso tempio della Pudicizia patri-
zia, la cui sontuosità fu resa nota da-
gli storici, anzi si ritiene che entro i
pilastri della chiesa sienvi dieci gros-
se colonne di marmo, avanzo di
quel tempio.
Varie denominazioni ebbe questa
basilica , e pel primo fu chiamata
con quella di s. Maria in Cosme-
din, che vuol dire ornamento con-
venevole, o ornamento de' sacerdoti,
per le splendide restaurazioni fattevi
da diversi Pontefici, ovvero come
vogliono Giacomo Moroni, e il Mer-
cato, eruditi antiquarii, che ne esaminarono
l'etimologia, quel Cosmedin
vuol dire, ornato tempio di Giove,
composto di tre voci greche, aggiungendo
che tal vocabolo deri-
vasse dall' Ara massima dedicata a
Giove Ammone. Altra primitiva denominazione
fu di s. Maria Schola
Graecorum ad sanctos Marty-
res, per essere prima stata dedicata
ai ss. Dionisio areopagita, Rustico, ed
Eleutcrio martiri, ovvero per la gran
copia delle reliquie de' santi martiri
quivi trasportati dai cimiteri da
Stefano III, da s. Paolo I, e da Ca-
listo II , se pure quel nome non de-
rivasse dalle vie sotterranee della
chiesa comunicanti colle catacombe
di s. Sebastiano, da cui i cristia-
ni nelle persecuzioni portavansi in
questo luogo per provvedersi del pa-
ne. Fu poi detta Scuola greca , o
perchè ivi si facessero i sagri fizi con
usi e cerimonie greche, o perchè ivi
si istruisse con eccellenti maestri la
romana gioventù, od anco per es-
servi stato fondato un monistero in
cui si ritirarono i monaci greci quando
fuggirono dall' oriente per la per-
secuzione delle sagre immagini. Si
dice ancora che in questi dintorni