Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 12.pdf - Bibliotheca ...

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i5o CHI va che la chiesa si conferisse in titolo a' Cardinali di tal congregazione , ciò che non sempre venne os- servato. Calisto II del 1 1 19, affidò la custodia della chiesa ai canonici regolari lateranensi, il perchè molti individui Cardinali di tal congregazione ne furono insigniti, finche ver- so la fine del XIV secolo fu data, in uno al monistero, ai monaci Oli- vetani. Vedi. In questa chiesa, ai 2 3 febhraio ii3o, fu ordinato prete, e consa- grato Papa Innocenzo II. Poscia Alessandro III, che governò la Chiesa universale dal 11.59 ah'anno 1181, la consagrò, la dotò di rendite, e la unì alla chiesa di s. Se- bastiano. Quindi Onorio III, eletto nel 1 1 1 6, fu di essa benemerito per le grandi restaurazioni, cui vi ope- rò. Clemente VI, nel i348, nel creare Cardinale il nipote Pietro Roger, gli diede questa diaconia Cardinalizia; ma nel 1370 divenuto in Avignone Papa col nome di Gre- gorio XI , ed avuta la gloria nel 1377 di recarsi in Roma a ristabilire la residenza pontificia, nel mo- rire ai 2 marzo 1378, fu sepolto in questa chiesa, dove gli furono terminate le esequie novendiali, che si erano cominciate in s. Pietro. Grato il popolo romano al gran beneficio ricevuto da Gregorio XI, nel i584, gli eresse un magnifico deposito, nell'alto del presbiterio a destra , ove Pietro Paolo Olivieri romano vi espresse in basso rilievo il di lui ingresso in Roma, rappre- sentando questa città quasi diroccata per la lunga assenza dei Papi L'onorevole epitaffio, che vi pose il senato romano, si legge nel mento- vato Piazza a pag. 728. Eugenio IV, nel i44°> esaltò al Cardinalato il nipote Pietro Barbo . CHI veneto, il quale nel 1 4^4 fu sublimato al triregno col nome di Paulo II. In seguito il Pontefice Alessan- dro VI, nel i493, conferì questa diaconia colla porpora al suo figlio Cesare Borgia , che poi in un al Cardinalato, rinunziò nel 1498, per divenire duca del Yalentinois. Il perchè Alessandro VI, neh' anno seguente, eresse la chiesa in titolo presbiterale, e lo concesse al Cardinal Raimondo Perauld francese. Di poi tornò ad essere diaconia, e molli Papi la conferirono ai propri parenti, finché Alessandro VII, per togliere le controversie giurisdizionali, tra il Cardinal diacono e i monaci Olive- tani, soppresse la diaconia Cardina- lizia, ed in vece eresse quella di s. .Maria della Scala. In questa chiesa, e sotto l' altare maggiore fu sepolta s. Francesca Romana, fondatrice delle oblate di Tor de' Specchi, ad onore della quale il sagro Collegio vi celebra ai 9 marzo, giorno anniversario di sua morte avvenuta nel 1 44°j ^ a ca P' pella Cardinalizia ( Vedi ) ; e il ma- gistrato romano Ogni anno fa l'o- blazione in chiesa d'un calice di ar- gento, e di quattro torcie di cera. I monaci Olivetani nel pontificato di Paolo V, che canonizzò s. Francesca, fecero fare a proprie spese il prospetto esterno di questa chiesa, l'interno della quale è decorato d' un bel soffitto intagliato, mentre la cappelle laterali hanno buoni quadri. Per una dop- pia scalinata si ascende al presbiterio, dove nell'abside sorge l'altare maggiore, in cui si venera la beata Vergine. Tra le due scale evvi la tomba di s. Francesca, che suor Agata Pamphily, sorella d' Innocen- zo X, e monaca di Tor de' Specchi, con disegno del Bernino sontuosamente abbellì. Nella cappella sot-
CHI terranea sogliono essere sepolte le dette oblate, appresso la loro isti- tutrice. Sono poi degni di osserva- zione i singoli depositi dei Cardi- nali Vulcani, e Adimari, non che di Antonio Ridio, castellano di Ca- stel s. Angelo. Anticamente, quando nella vigi- lia della festa dell'Assunta si porta- va in processione l' immagine del santissimo Salvatore, si legge negli Ordini romani, che veniva depositata nella chiesa di s. Maria Mino- re, col qual nome appellossi questa chiesa. Quivi si cantava il mattutino, e si lavavano i piedi a detta immagine con basilisco odoroso. Tale funzione si praticò sino a s. Pio V, e ne tratta l'Ordine romano XI, presso il Mabillon, nel tomo II, p. 1 1 8 del Mus. Ital. Dall' anno 798, in cui ebbero origine le pro- cessioni per le rogazioni, nel secondo giorno di esse il clero romano si aduna in questa chiesa, e proces- si onalmente si reca alla basilica lateranense. S. Maria della Pace, tìtolo Car- dinalizio, nel rione Ponte. In questo luogo sorgeva una chiesa parrocchiale dedicata a s. Andrea, e filiale della basilica di s. Lorenzo in Damaso. Per tale fu riconosciu- ta dalla bolla Apostolicae sublimitas, emanata nel 1 1 86 da U^ano III. Fu detta anche degli Acqua- nardi, forse perchè quivi abitavano i cavatori de' pozzi, ovvero i pub- blici venditori o portatori d'acqua , quando in Roma si penuriava di acqua per l' abbandono in che erano gli antichi acquedotti. Altri pe- rò dicono che quivi abitavano i pe- scatori, o i portatori d'arena per le CHI 1T1 fabbriche ; perciò si disse s. Andrea de Acquarenariis , Acquaristariis, e con voce corrotta Incaricarli, . o In- quirinarii, come osserva il Bovio nella Pietà trionfante, pag. i^j. Avanti questa chiesa eravi un portico, ove veneravasi un' antica immagine dipinta della b. Vergine col suo divin Figlio in braccio. Accadde però un giorno, che indispettiti alcuni giuocatori di aver perduto al giuoco, empiamente sfogarono la loro rabbia contro la s. immagine, e le tirarono de' sassi, per cui vuoisi che distillasse prodigiosamente alcu- ne goccie di sangue , locchè fece produrre nel popolo una maggior divozione. Regnava allora Sisto IV, il quale ricorrendo al suo patroci- nio, a cagione delle guerre che turbavano la pace della cristiana re- pubblica, per la concordia che vide succedere, e per la vittoria, cui il prode Malatesta colle milizie papa- li, in un ai veneziani, riportò sui Calabresi presso Velletri, con disegno di Baccio Pintelli rifabbricò la chiesa, la dedicò alla b. Maria della Pace, e poi la diede in cura ai canonici regolari lateranensi ( Vedi) nel 1483, dopo averli levati dalla basilica lateranense. Liberò i canonici regolari dalla soggezione alla detta basilica di s. Lorenzo , con- fermò loro la cura di anime, diede il titolo di preposto o priore all'ab- bate del contiguo monistero colle insegne pontificali, ed altri privilegi accordò loro, dicendo il Crescimbeni, Ist. di s. Gio. a Porla Latina p. 3o5, che il primo priore, o preposto fu d. Costantino Appiani mi- lanese. Inoltre Sisto IV, nella chiesa, pose l'indulgenza plenaria nei sabbati, che cadono fra l' anno, e dalla metà di quaresima sino al martedì di pasqua, come si ha dal
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