Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 12.pdf - Bibliotheca ...
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CHI<br />
si veggono gli avanzi del detto ci-<br />
mitero, o catacomba nobilissima ( Ve-<br />
<strong>di</strong>), e vi s'in<strong>di</strong>ca il luogo ove fu-<br />
rono sepolti i due santi, restaurato<br />
nel 1779, ed in forma <strong>di</strong> cappella.<br />
Ivi leggevasi l'elogio de' due marti-<br />
ri scritto da s. Damaso I, ed inciso<br />
su tavole <strong>di</strong> marmo, come riporta<br />
il Piazza a p. 374 dell' Emerologio 3<br />
parlando de' due santi, la cui festa<br />
ivi celebrasi a' 2 <strong>di</strong> giugno. Dintorno<br />
poi al mausoleo <strong>di</strong> s. Elena, si<br />
leggono varie antiche iscrizioni, in-<br />
castrate nelle pareti, <strong>di</strong> cui tratta<br />
A. Nibby nella descrizione , che fa<br />
<strong>di</strong> questo monumento nel tom. HI,<br />
p. 244 della eru<strong>di</strong>ta Analisi stori-<br />
co-topografico-antiquaria de <strong>di</strong>n torni<br />
<strong>di</strong> Roma.<br />
Ss. Marcellino e Pietro, titolo<br />
Car<strong>di</strong>nalizio in cura delle mona-<br />
che carmelitane scalze, nel rione<br />
Monti 3 presso la basilica latera-<br />
nense.<br />
Nella valle, che <strong>di</strong>vide il monte<br />
Celio dal Quirinale, sulla via Labi-<br />
cana, secondo il Vasi, nel declinar<br />
del IV secolo, da Papa s. Siricio,<br />
fu eretta la chiesa, che sotto s. Gre-<br />
gorio I <strong>di</strong>venne titolo Car<strong>di</strong>nalizio.<br />
Quel Pontefice vi trasferì quello<br />
della <strong>di</strong>strutta chiesa <strong>di</strong> s. Crescenziana,<br />
mentre nel sinodo romano<br />
celebrato da lui nell'anno 600 , si<br />
trova la sottoscrizione <strong>di</strong> un Albino<br />
prete <strong>di</strong> questo titolo. 11 medesimo<br />
Pontefice vi pose la stazione<br />
nel sabbaio della seconda settimana<br />
<strong>di</strong> quaresima, avendo egli pronun-<br />
ziato in quel giorno la sua sesta<br />
omelia. Per la gran venerazione in<br />
cui si tenne questa chiesa denomi-<br />
nata anche basilica, continuarono i<br />
Papi successori a recitarvi nel giorno<br />
della stazione le sacre omelie.<br />
CHI 79<br />
Nell'anno 731, s. Gregorio III la<br />
ristaurò dai fondamenti; s. Leone IV,<br />
dell' 847, vi pose le reliquie de' sette<br />
fratelli figliuoli <strong>di</strong> s. Felicita, come<br />
può vedersi dalla nota delle reli-<br />
quie <strong>di</strong> quelli e <strong>di</strong> altri santi che<br />
ivi si venerano, scritta in un antico<br />
marmo esistente nella chiesa mede-<br />
sima. In quel marmo sono pure no-<br />
tate le reliquie de' ss. Marcellino<br />
prete, e Pietro esorcista martiri ro-<br />
mani, titolari della chiesa. Scrisse<br />
gli atti del martirio <strong>di</strong> questi due<br />
santi, s. Damaso I Papa , che fino<br />
da fanciullo era stato annoverato<br />
tra i notari e lettori della Chiesa<br />
Piomana. Aveva egli tutto appreso<br />
dalla bocca dello stesso carnefice Do-<br />
roteo, che li martirizzò, il quale gli<br />
confessò puranco <strong>di</strong> aver veduto le<br />
loro anime volare al cielo.<br />
Benedetto III, Papa dell' 855, ri-<br />
staurò il tetto della chiesa , e fece<br />
il suo portico j che però non più<br />
esiste. Onorio II, nel 1127, conferì<br />
questo titolo presbiterale al Car<strong>di</strong>-<br />
nal Sigizzo Cianchetti. Fu pure que-<br />
sta chiesa l'istaurata da Alessandro<br />
IV, il quale solennemente la consa-<br />
crò il lune<strong>di</strong> dopo la seconda domenica<br />
<strong>di</strong> quaresima del 1 256. Qui<br />
appresso vuoisi che vi fosse un mo-<br />
nistero <strong>di</strong> monache, forse sotto l'invocazione<br />
<strong>di</strong> s. Lucia, l'immagine<br />
della quale col suo nome fu <strong>di</strong>pin-<br />
ta nella làcciata, o prospetto. Certo<br />
è, che da questa chiesa, come scrive<br />
s. Gregorio <strong>di</strong> Tours , uscivano<br />
nelle pubbliche processioni le abba-<br />
desse con tutte le monache, le quali<br />
quivi si trattenevano, sinché veniva<br />
la vece loro: Omnes abbatissae cum<br />
congregationibus suis egre<strong>di</strong>antur ab<br />
ecclesia ss. mart. Marcellini, et Pe-<br />
tri cum presb. regionis I. Questo fu<br />
il primo rione <strong>di</strong> Roma , del quale<br />
fu sud<strong>di</strong>acono , cioè coa<strong>di</strong>utore nel