Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 12.pdf - Bibliotheca ...

cui
ve è dipinto il Padre eterno
» 557,
Dal pavimento alla sommità
della croce. . . . » 611,
Dal pavimento della
chiesa sotterranea ...» 625,2
Da poi Pio VI, seguendo il divisamente
di Clemente XIV, volle far
dorare tutto 1' ampio soffitto e volta
del tempio vaticano, formato di cas-
settoni , molti de' quali ottangolari
con rosoni di stucco, e ad imita-
zione di quelli del tempio della
Pace ; il perchè furono surrogati
agli stemmi di Paolo V i suoi,
e nelle finestre e agli occhi del-
la cupola fece porre i cristalli .
In tal modo si acquistò un ambien-
te caldo nell'inverno, e fresco nel-
1' estate. A Pio VI, ed al bravo ar-
chitetto cav. Giuseppe Valadier
pure dobbiamo i due orologi, che
decorano la facciata esterna ed in-
terna del tempio , imo de' quali
segna e suona le ore alla fog-
gia italiana , l' altro nel modo de-
gli oltramontani, senza però suona-
re le ore. Altresì si devono a Pio
VI i paliotti di musaico pegli alta-
ri, la collocazione delle campane nel
luogo ove stanno, cioè a sinistra
della facciata stessa, nonché la rifu-
sione della campana maggiore, ese-
guita dal valente cav. Luigi Vala-
dier, padre dei precedente, per esser
crepata
nedetto
nel 1779,
XIV avea
quella che Be-
fatto rifondere.
Tanto la detta campana che le altre,
furono collocate nel mentovato
sito, ove erano state altra volta, e
per cura del lodato cav. Giuseppe
Valadier. Di tali campane parlammo
all' articolo Campana (Vedi). Ciò
non pertanto si vegga quanto il
Cancellieri ne scrisse, De Tintinna-
bulis templi vaticani recens iterato
3
CHI a 7 i
translatis, in tomo IV, p. 199?,
De secretariis.
Stato presente della basilica
Vaticana.
Avendo parlato compendiosamen-
te, e per ordine cronologico di tempo,
dell'erezione del celeberrimo tem-
pio di s. Pietro, e della sua riedifica-
zione, non riuscirà discara una rica-
pitolazione, che riunisca le parti, e
dimostri nel suo complesso quale
ora si ammira. Né qui ci sembra su-
perfluo il ripetere, che i più va-
lenti architetti ch'ebbero parte nel-
l'erezione della nuova basilica, eb-
bero precipuamente in mira d'imi-
tare in essa i due rinomatissimi
monumenti di Roma antica, quali
sono il Pantheon, e la basilica
Costantiniana, ossia il tempio della
Pace.
Ecco pertanto come trovasi og-
gidì la basilica di s. Pietro, ove o-
perarono sommi artisti, pittori, scul-
tori, e inusaicisti insigni, che per
amore di brevità, non è nostro proponimento
di voler tutti rammen-
tare, supplendovi le tante descrizioni,
che abbiamo della basilica medesima.
Innanzi ad essa apresi una
vastissima piazza, resa più ampia
ancora, dacché nel 1825, le fu aggiunta
da Leone XII_, in certo mo-
do, anche quella che prima era piaz-
za Rusticucci, fatta a tal effetto sel-
ciare, e livellare. Questa gran piazza,
avente la figura di anfiteatro, fu
ridotta nel modo che si vede, dal
Bernini ne' pontificati di Alessandro
VII, e di Clemente IX, ed
è di due forme, una elittica, l' al-
tra quadra. Nel mezzo della prima
osservasi il magnifico obelisco
di granito rosso orientale di un
solo pezzo, da un lato del quale nel