Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 12.pdf - Bibliotheca ...

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CHI
sull'interesse, che Giulio II pru-
dentemente sopì collo stabilire che
di tutte le rendite della mensa si
dovesse formare per 1' avvenire una
sola massa, e di questa si dovesse-
ro fare sette parti eguali, delle quali
quattro ne percepirebbero i cano-
nici, due i beneficiati , ed una i
chierici beneficiati; legge che non mai
soffrì alterazione, mentre al Cardi-
nal arciprete fu confermata una por-
zione canonicale qualora la chiedes-
se , altrimenti dovessero dividersela
i canonici. La Meta, perchè demolita
da Alessandro VI , non gravò
più la mensa di una porzione. Sì
concesse ai beneficiali la facoltà di
eleggere due revisori o sindaci per
assistere ai revisori canonici nella
revisione del rendimento dei conti :
concessione che poscia si accordò an-
co ai chierici beneficiati, con questo
però, che prima tal revisione si fa-
ceva in pubblico, ciocché oggi si fa in
privato, ed in vece di farsi una volta
al mese, si pratica una volta all'anno.
Pur sotto Giulio II si ordinò che
gli stipendi di tutti gli uffiziali non
potessero accrescersi senza il consenso
di tutto il clero, e che il libro cen-
sitale della mensa capitolare fosse
posto in luogo, che da tutti i ca-
nonici beneficiati e chierici benefi-
ciali , potesse essere veduto ed esa-
minato. Ma non contento il detto
Giulio II di avere comandato la
splendida riedificazione della basili-
ca, volle fondare la cappella da lui
detta Giulia, a guisa delle antiche
scuole de' cantori istituite da s. Gre-
gorio I, prossimamente alla basilica,
e che essere dovevano un collegio
di cantori, nel quale i giovani po-
tessero istruirsi nel canto. Aveva già
ordinato il di lui zio Sisto IV, che
nella basilica si eleggessero dal capi-
tolo dieci cantori , a cui concedette
CHI
i medesimi privilegi de' Cantori della
cappella Pontificia {Vedi). Ma
Giulio II, oltre all'avere accresciuto il
numero de' cantori a dodici, stabilì
che vi fossero anco altrettanti disce-
poli, e due maestri, uno di musica,
l'altro di grammatica ad istruzione
della gioventù. Arricchì Giulio II
questo collegio de' beni necessari al
mantenimento de' cantori, e nominò
un commissario per amministrarli,
il quale fu poscia chiamato Pre-
fetto della cappella Giulia, e scelto
dal capitolo nella persona di un ca-
nonico. Dipoi Sisto V incorporò i
loro beni alla mensa capitolare, ciò
che sepaiò Clemente Vili, il quale
accordò ai cantori la libertà di ser-
vire per mediarla. I cantori della
cappella Giulia, in Roma, dopo i
cantori pontificii, sono i migliori e
i più numerosi, contandosi fra' suoi
alunni celebri uomini, e fra i suoi mae-
stri molti rinomati , e famosi nel-
1' arte. Fra i maestri compositori so-
no a nominarsi , il principe della
musica sagra Pier Luigi da Pale-
strina , Orazio Benevoli , Ottavio
Pitoni, Buroni, Anfossi, Guglielmi,
Zingarelli, Fioravanti, ed ora il eh.
maestro Basily. Nelle due stanze che
i cantori della cappella Giulia han-
no sotto la galleria prossima al co-
ro, si vede la serie dei ritratti dei
più celebri maestri di cappella della
basilica.
Leone X ancora accrebbe le ren-
dite della basilica, e con sua bolla
confermò al clero vaticano i suoi
diritti. Nel pontificato di Clemente
Ali, tanto soffrì la basilica nel primo
saccheggio di Ugo Moucada, che
il Papa diresse un'enciclica a tutti
gli arcivescovi, e vescovi, ordinando
loro di pubblicare bandi generali
contro i derubatori della basilica.
Il secondo saccheggio, che operò nel