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Tra l' Esquilino, e il Celio, e tra
la via di s. Maria Maggiore e di
s. Gio. in Lalerano, sino agli ultimi
del secolo decorso, esistette questa
antichissima e venerabile chiesa
eretta presso le terme di Filippo,
in una contrada detta Taberna o
Tavernole. Chiamossi principalmente
in Merulana, da un podere vicino
che avea tal denominazione, e non
dai trofei di Mario, perchè si sareb-
be detta in Mariana, né dall'emissario
dell' acqua Mania o Marcia
ivi esistente. È a deplorarsi la per-
dita di memoria sì illustre, dappoi-
ché appena s. Cleto romano apprese
le verità evangeliche da s. Pietro,
da cui fu ordinato e poi folto co-
adiutore nel ministero apostolico
pei sobborghi di R.oma , ed al quale
nell'anno 80 successe il secondo nel
pontificato, convertì la sua casa pa-
terna che quivi aveva, ed ov' era
nato e stato educato, in oratorio,
chiesa, o titolo, con un ospizio ed
ospedale pei pellegrini, e siccome il
s. Pontefice si riconosce per fondalor
de' religiosi Crociferi , poi soppressi
da Alessandro VII, ed autore della
divisione ecclesiastica, colla quale co-
stituì in Roma venticinque parroc-
chie, così vuoisi da alcuno che qui-
vi egli ne fondasse una, e che quivi
ponesse i detti religiosi ad ufficiar-
la. Altri poi dicono che uno de' venticinque
titoli istituiti da s. Mar-
cello I eletto nell' anno 3o4 fosse
questo di san Matteo in Meru-
lana.
Verso l'anno 4 JO la chiesa provò
gli effetti del saccheggio cui sog-
giacque Roma, per ordine di Alari-
co re de' goti, ma i religiosi Croci-
feri colle entrate lasciate loro da s.
Cleto la restaurarono, di che si fe-
ce menzione nel concilio romano ce-
lebrato da s. Simmaco nel 499? do-
,
cili
ve si sottoscrisse il Cardinale titola-
re. Il suo predecessore Gelasio 1 l'a-
veva conferito ad Andrea Cardinal
prete. Nel pontificato di s. Gregorio
I, e verso l'anno 660 si vuole che l'osse
l'ultimo titolo Cardinalizio; ma
essendo la chiesa per la sua vecchiez-
za in cattivo stato, quel Pontefice
trasferì il titolo a s. Stefano roton-
do. Di poi venendo la chiesa restau-
rata, a' 28 aprile del 1 1 io, Pasqua-
le II la consacrò in onore della b.
\ ergine, e del santo apostolo ed e-
vangelista Matteo, con quattro alta-
ri, con solennissima funzione ed as-
sistenza di molli Cardinali: vi pose
molle insigni reliquie, e vi concesse
l' indulgenza plenaria. Verso il 1212
regnando Innocenzo III, due romani
facoltosi chiamati Andrea, ed An-
dreotto, restaurarono la chiesa, ripri-
stinarono l'ospedale; indi sembra che
ai Crociferi succedessero nella custo-
dia ed ufficiatura i preti secolari, fin-
ché ritornati di nuovo i Crociferi
verso il i43o cessarono per sem-
pre di esercitarvi l'ospitalità, e divenne
priorato e commenda, che in
seguito Sisto IV conferì ad un suo
famigliare frate agostiniano. Questi
però con indulto apostolico la ras-
segnò alla sagrestia della chiesa di
s. Agostino, sopprimendosi nel 1 47
il priorato , per cui d'allora in poi
vi si stabilirono gli Agostiniani. Ne!
pontificato di Alessandro VI fu qui-
vi portata una immagine di Maria ss.
assai miracolosa, e fu detta la Madonna
di s. Malico.
Finalmente, nel 1 5 r 7, Leone X
ripristinò il titolo Cardinalizio, e pel
primo Io conferì al celebre Cardinal
Egidio Canisio da Viterbo, il quale
vi fece il soffitto, ed altri miglioramenti
degni di lui. Quando Gregorio
XIII aprì la strada, che conduce
dalla basilica liberiana alla latera,-
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