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bo i lati sono due grandiose e vaghe
fontane. Quella, eh' è più vicina al
palazzo apostolico, ebbe origine nel
pontificato d'Innocenzo Vili ; quindi
fu migliorata da Paolo V, e meglio
stabilita da AlessandroVII. Quest'ultimo
voleva erigerne altra simile dal-
la banda opposta, ma ne effettuò il
divisamento Clemente X.
Benedetto XIII, a' 11 febbra-
io dell'anno 1727, dichiarò perpetuamente
privilegiato l'altare, che
volle egli consagrare, dedicato al-
lora al ss. Crocefisso, cioè il primo
nell'ingresso della basilica dal lato
destro, detto poscia della Pietà, per
la celebratissima statua di Maria
Vergine sedente, che sostiene in seno
Gesù Cristo deposto dalla Cro-
ce, opera insigne di Buonarroti. Di-
poi Benedetto XIV, con rescritto
dei 21 dicembre 1749? confermò a
tale altare i suoi privilegi!, benché
lo stesso Benedetto XIV avesse fat-
to trasportare il ss. Crocefisso, ed in-
vece collocato vi avesse le dette sta-
tue della Pietà, ch'erano prima nel-
1' altare del coro, nel quale surrogò
un quadro in musaico rappresentan-
te la Concezione Immacolata della
beata Vergine, come si legge nella
costituzione Alias presso il Bull.
Boni. toni. XIII, p. i54-
Regnando Benedetto XIV, la cu-
pola Vaticana minacciò rovinare a
cagione dell'enorme suo peso, il per-
chè il provvido Papa, nel 1743,
chiamò ad esaminarla i più periti
matematici , ma preferì il parere
del marchese Giovanni Poleni professore
dell' università di Padova.
Furono perciò posti nella parte e-
sterna della cupola sei cerchi di
ferro, perchè riparassero la minac-
ciata rovina , cioè due nel 1 743
stesso, tre nell'anno seguente, e l'ul-
timo nel 1 748, precisamente incon-
CHI
tro ad uno dei due cerchi di ferro,
che per sicurezza aveva fatto mettere
lo stesso Sisto V, sino dal i5qo,
cerchio che però nel 1747 era stalo
trovato rotto ; sicché il peso del
ferro impiegato nei sei cerchi ascese
a libbre quarantotto mila quattro-
cento sette, come assicurò il Poleni,
che pubblicò la storia di sì lodevo-
le operazione, col titolo: /Memorie
istoriche della gran cupola del tempio
1 a tieano e de 3
danni di essa, e
de' ristora menti loro, Padova 1 749-
Nel 1753 Benedetto XIV, eh' era
stato canonico della basilica, le donò
un ricco paliotto, con sei can-
delieri e croce d' argento di squisi-
to lavoro. Rese più solenne la festa,
e l'ottavario de' ss. Pietro e Paolo,
colla bolla Ad honorandam data
die 27 mart. 1736, Bui. Basii. Vatìcan.
tona. Ili, pag. 817, seg., che
il Cenni egregiamente illustrò con
note. Indi confermò tutti i privile-
gi della basilica, dopo averli distintamente
enumerati, non che quelli
del Cardinal arciprete, e del rispet-
tabile clero della medesima.
La gloria di aggiungere all'ampia
mole del santuario vaticano una
sagrestia, proporzionata al suo ma-
gnifìcentissimo edificio, era riservala
al grande Pio VI. Prima di darne
un cenno, e di dire di quali alili
benefizi fu largo colla basilica quel
Pontefice, ci sia permesso indicare
le antiche sagrestie della basilica va-
ticana, secondo che ne scrisse l'erudito
Cancellieri nell' opera : La sa-
grestia vaticana eretta dal regnante.
Pontefice Pio VI, Roma 1784- La
origine delle sagrestie può dirsi con-
temporanea a quella de' sagri tem-
pli, di cui sono state quasi le an-
celle, fino dai primi secoli della Chie-
sa. Due sono state le sagrestie, che
ha avuto in diversi luoghi, e in di-