Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 12.pdf - Bibliotheca ...

88 CHI
messe solenni; e questi privilegi li
usano eziandio nel circondario della
parrocchia, nelle chiese liliali, e in
quelle di loro juspatronato.
Fra i Cardinali titolari benefattori,
va rammentato il celebre Agostino
Valerio nobile veneziano, della qual
Dazione molti sono pure stati i Car-
dinali titolari. Annoverato il Valerio
al sagro Collegio da Gregorio XIII,
pose nel coro i sedili di noce intagliati
pei canonici, ornò il coro medesimo
di pitture, senza mentovare
altre beneficenze, di cui fu largo
per la divozione, che aveva verso il
santo evangelista, principal patrono
della sua repubblica. Beneme-
rito ne fu prima di lui pure il
Cardinal veneto Domenico Grimani,
il quale dopo averla abbellita eli pit-
ture, e avervi rifatto il pavimento,
morì nel i52 3. Fra gli ambasciatori
veneti poi, che si distinsero nella cura,
e nello splendore di essa chiesa, più di
tutti si deve ricordare Nicolò Sagrcdo
nobile veneziano, il quale la ridusse
a miglior forma coli' opera del cav.
Fontana. Perciò il capitolo, nel
1607, gli eresse un' onorevole e
marmorea iscrizione. Nel 1689 fu
sublimato al pontificio triregno l'al-
tro veneziano Alessandro Vili, Otto-
boni, ch'era stato prete Cardinale
di s. Marco, ed anch'esso si mostrò
amorevole coli' antico suo titolo,
chiuse il portico con cancelli di fer-
ro , e donò alla chiesa varii ricchi
paramenti sacri, già appartenuti alla
sua cappella Cardinalizia. Il Cardi-
nal Angelo Maria Quirini veneziano,
altro titolare, fece di nuovo l' altare
principale , che già avea restaurato
coli' architettura di Michelangelo
Specchi; rivesti tutta la tribuna e
l'abside di rari marmi, con balau-
stra, e scale di marmo, rifece i se-
dili del coro, pose le quattro colon-
CHI
ne di porfido, che sorreggevano il
baldacchino dell'altare, sotto i due
archi laterali , che sovrastano l' al-
tare stesso; altrettanti abbellimenti
fece nella eappella del Ss. Sacra-
mento, fece dipingere i quadri della
nave grande, e accomodò 1 ingresso
della chiesa, erigendovi due coretti,
il tutto per mezzo degli architetti
Orazio Turriani, e Filippo Barigio-
ni. Dipoi Clemente XIII, Rezzom'ro,
veneziano, avendo nel 1761 beatifi-
cato solennemente il b. Gregorio
Barbarigo, già Cardinale titolare di
questa chiesa, in questa chiesa medesima
eresse a di lui onore, e per
la propria famiglia una bellissima
cappella, col quadro del beato in
basso rilievo. In ogni quadriennio
il magistrato romano a' 20 giugno,
fa per questo beato la offerta d'un
calice d'argento, con torcie di cera.
Finalmente il Cardinal Ercolani titolare
si dimostrò generoso e magnifico
con questa sua chiesa, per
le molte cose, che ridusse in miglior
forma, e fece di nuovo. Fra
es>e si nota una superba mula di
candelieri con croce di legno ben
intagliata per l'altare principale,
la cantoria, ed un sontuoso organo,
il quale vuoisi uno de' migliori di
Roma. In morte volle quivi essere
sepolto.
Questa chiesa ha innanzi una
piazza, che da essa prende il nome,
ove da un lato evvi la famosa sta-
tua, che pare il colosso di una don-
na chiamata madama Lucrezia. 11
popolo imbellettò, ed ornò quel co-
losso nell'occasione , in che si cele-
brò qualche festa nella chiesa di
s. Marco, e dai satirici si fece più
volte parlare nelle famigerate ed ar-
gute pasquinate romane. Il Cancel-
lieri, nel suo Mercato, a pag. 160
ed altrove, ci dà di questo antico