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io4 CHI cui fecero magnifici donativi sicccome descrive Anastasio bibliotecario nelle loro vite. Dal medesimo Anastasio si ha che s. Nicolò I, creato nell'858, vi edificò d'appresso un palazzo pontificio, poi abitato da lui, non che da alcuni Papi , e dai Cardinali diaconi della chiesa. Ecco le parole del- l' Anastasio : fecit et in eadeni ec- clesia hospitium ad ulilìtateni Pontificarli, ubi ipse cum omnibus, qui ei famulanlur, hospitarctur. Oltre a ciò s. Nicolò I vi rinnovò il segre- tario o sagrestia, vi fece appresso il presbiterio, rinnovò il portico, ed edi- ficò l'oratorio di s. JNicolò, per ac- crescere a questo santo venerazione nella stessa chiesa , ove già ricorse al di lui patrocinio Sergio arcivesco- vo di Ravenna. Ed allineile nulla mancasse a renderla conveniente residenza pontifìcia, e tale che i Pontefici ivi potessero celebrare mol- te funzioni, vi fabbricò un bellissimo Triclinio, per i pubblici conviti con l' intervento del Papa, de' Car- dinali , de' prelati ec. , e de' re e principi. Crescendo in lustro questa basilica, come la più distinta, Pasquale II la conferì al Cardinal Giovanni Gaetani, che vi fece il ciborio di marmo , poi rinnovato dal Cardinal diacono Francesco Gaetani , ornato con mosaici, cogli stemmi di sua casa , cioè le onde d' oro in campo azzurro, e divenuto nel 1 1 18 Pontefice col nome di Gelasio II, donò alla chiesa varie insigni reliquie, che dipoi ripose in una conca di gra- nito sotto l'altare maggiore Calisto II, allora quando a' 6 maggio iis3 consagrò solennemente quell' altare . Alcuni autori parlano anco di altre beneficenze di Gelasio II verso questa chiesa , ed altri di quelle splendidissime, per donazione di am- CHI pli poderi di certi Eustazio, e Gior- gio che si vogliono o diaconi regio- nani, o diaconi Cardinali. V'ha chi attribuisce la consagrazione della chiesa a san Nicolò I, e chi al detto Calisto II, il quale era stalo diacono Cardinale della medesima. Certo è che la festa della dedicazione della chiesa si celebra nel medesimo giorno de' 6 maggio. Si vuo- le ancora che fra i corpi santi che quivi si venerano, vi sia quello di s. Valentino martire trasportatovi dalla chiesa eretta a tal santo fuori della porta Flaminia. Né qui deve tacersi, che presso la basilica esiste- va altra chiesa dedicata a s. Valentino, di cui tratta il Piazza, Gerarchia, pag. 764, la quale venendo demolita verso il 1570, le rendite, e i canonici della medesima, con tutte le sue prerogative e ragioni furono incorporate alla chiesa di s. Maria in Cosmedin. Onorio II fece diacono Cardinale di questa chiesa, Giacinto Bobò Orsini romano, il quale dopo averla avuta sessantacinque anni, nel 1 i
cui non mancò di beneficarla. Da una sottoscrizione del Cardinal Guglielmo del Giudice nipote di Clemente VI , diaconus Cardinali.? s. Marita in Co sin edin , sive schola gravea prior diaconorunij si rileva che allora il più anziano de' diaconi non aveva diaconia determinata. Quindi Gregorio XI nel 1 375 creò Cardi- nale diacono di s. Maria in Cosine- din Pietro di Luna, che nel i >
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