Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 12.pdf - Bibliotheca ...

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slensione delle reliquie comprese le
maggiori, ai 2 5 aprile per la festa
di s. Marco, partendo il clero romano
processionalmente dalla chie-
sa di s. Marco, e recandosi nella
basilica ; nel terzo giorno delle le-
gazioni, cioè nella vigilia dell' Ascensione,
recandosi il clero romano da
s. Lorenzo in Damaso alla basilica,
ove fa nella sagrestia 1' elezione
del Camerlengo del Clero Romano
{Vedi), che ivi riceve il pres-
biterio ; nel di dell' Ascensione
e nel sabbato dopo questa ; ai
3i maggio nella festa di s. Petro-
nilla ; nel dì della Pentecoste ; nel
sabbato delle tempora estive ; in
quello delle tempora autunnali ;
,
nel-
la terza domenica dell' avvento , e
nel sabbato delle tempora invernali.
Le indulgenze delle stazioni furono
in questa basilica, sino dai primi tem-
pi della Chiesa, massime nel Pontifi-
cato di s. Gregorio I, che ne parla
come di antica prerogativa. Su que-
sto punto va consultato il Panvi-
uio, Delle stazioni di Roma, lib. Ili,
cap. 36, il quale dice che anche ai
18 novembre, per la dedicazione
della basilica, vi è la stazione col-
1' ostensione delle reliquie maggiori,
e nel s. Natale alla terza messa. Il
Piazza nell' Eorterologio o Stazioni
di Roma, a pag. i36, ci dice per
qual motivo nella basilica in tutti i
sabbati delle tempora vi sia la sta-
zione. Il Marlio poi riferisce, che in
tutte le stazioni si distribuivano ai
canonici per presbiterio otto soldi
di Lucca, e dieci pel vestiario ; ed
aggiugne che al Papa si davano dal
cunerlengo venti soldi papiensi per
ciascuna volta.
Per riguardo alla sua uffiziatura,
oltre quanto poi diremo parlando
del capitolo, anticamente ogni
giorno doveva celebrare nell' al-
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tare papale un Cardinale titola-
le delle seguenti chiese. Nella domenica
il Cardinal prete di santa
Maria in Trastevere ; nel lunedi
quello di s. Grisogono ; nel martedi
quello di s. Cecilia; nel merco-
ledì quello di s. Anastasia; nel giovedì
quello di s. Lorenzo in Damaso;
nel venerdì quello di s. Marco,
e nel sabbato quello de' ss. Martino
e Silvestro a' Monti.
La consuetudine della celebrazione
di alcuni concilii in questo tempio
vuoisi derivata da s. Leone I con
una sua lettera, in cui disse a molti
vescovi, eh' era bene di trattare gli
affari della Chiesa dinanzi all' apo-
stolo s. Pietro. Ma già nel pontifi-
cato di s. Siricio, che governò dal-
l' anno 385 allanno 3q8, si era te-
nuto un concilio di ottanta vescovi.
ad s. apostoli Petri reliquias. E s.
Sisto III, immediato predecessore di
s. Leone I, celebrò un altro conci-
lio, ad beatimi Petrum Aposiokim.
Sotto Papa s. Felice III furono adu-
nati due altri concilii nella stessa
basilica : nel primo fu citato a com-
parire e a rendere di se ragione
Acacio vescovo di Costantinopoli
e vi fu condannato insieme a Pie-
tro Fullone. Nel 5o 1 nel portico
della basilica il Pontefice Simmaco
adunò un concilio, detto Palmare,
dal luogo ove fu celebrato, cui in-
tervennero cento venticinque vesco-
vi, i quali approvata l'elezione di
Simmaco, e dichiarata la sua inno-
cenza, protestarono non dovere sog-
giacere il Papa all'esame de' vesco-
vi minori. Quindi nel 5o3 , in al-
tro concilio, che si tenne pure nel-
la basilica, si confermò il preceden-
te, e si formarono decreti contro gli
usurpatori de' beni ecclesiastici. Sot-
to s. Bonifacio II, e nel 53 1, si ce-
lebrarono quivi due altri concilii, e
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