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Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 12.pdf - Bibliotheca ...

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f 4?<br />

CUI<br />

quale cominciò a rifare il pavimen-<br />

to nella navata <strong>di</strong> s. Girolamo, ed<br />

ebbe molti sepolcri, ove furono tu-<br />

mulati parecchi fiorentini.<br />

Certo è che le monache abbandonarono<br />

la chiesa, perchè minac-<br />

ciava rovina, non nel pontificato <strong>di</strong><br />

Gregorio XI e nell'anno 1370, come<br />

vogliono alcuni , ma sibbene in<br />

quello del b. Gregorio X , e nel<br />

1275. Né pure è vero (ad onta che<br />

ancor noi lo <strong>di</strong>cemmo altrove ) che<br />

il popolo romano la concedesse ai re-<br />

ligiosi domenicani [T^e<strong>di</strong>), desiderosi<br />

<strong>di</strong> un luogo centrale nella città, per<br />

meglio impiegarsi alla salute delle<br />

anime, poiché riuscivano <strong>di</strong> grave<br />

loro incomodo la chiesa e il conven-<br />

to <strong>di</strong> s. Sabina ad essi assegnato<br />

sul monte Aventino da Onorio IH;<br />

il qual convento inoltre non era ab-<br />

bastanza comodo pel numero de' re-<br />

ligiosi. Dalle memorie dell' archivio<br />

<strong>di</strong> questa chiesa risulta , che realmente<br />

Gregorio X nel iifS , con<br />

bolla data in s. Sabina, approvò la<br />

permuta sanzionata dal suo vicario<br />

Aldobran<strong>di</strong>no Cavalcanti domenicano,<br />

vescovo d'Orvieto, tra le mona-<br />

che e i religiosi domenicani, <strong>di</strong> al-<br />

cuni terreni da quelle ceduti a que-<br />

sti per vari orti e case presso la<br />

chiesa : e che nel seguente anno<br />

1276 Giovanni XXI tutto approvò<br />

con bolla, insieme alla parrocchia.<br />

I domenicani pertanto subito si accinsero<br />

a rifabbricare la chiesa ed<br />

il convento che fu terminato nel<br />

1279, e che poi venne ampliato<br />

per mezzo delle pie largizioni <strong>di</strong><br />

varie famiglie romane, e personag-<br />

gi <strong>di</strong>stinti. Nicolò III, con bolla dei<br />

24 gennaio 1280, ingiunse ai senatori<br />

<strong>di</strong> Roma, che ciascuno dovesse<br />

contribuire una certa somma<br />

<strong>di</strong> danaro, affinchè fosse compita<br />

questa chiesa con celerità, stante la<br />

CHI<br />

povertà de' religiosi domenicani. Pu-<br />

re in <strong>di</strong>versi tempi la cbiesa e il<br />

convento furono ampliati, restaurati,<br />

ed abbelliti. Ristaurò il convento e<br />

ingran<strong>di</strong>llo prima il Papa Clemente<br />

VII, e poi il Car<strong>di</strong>nal Antonio Bar-<br />

berini; la facciata esterna ( ove si<br />

veggono varie lapi<strong>di</strong>, che ricordano<br />

fin dove arrivò l'acqua nelle più<br />

celebri inondazioni del Tevere ) fu<br />

fatta da Francesco Orsini, e la por-<br />

ta principale dal Car<strong>di</strong>nal Caprani-<br />

ca ; la nave <strong>di</strong> mezzo, e il nobile<br />

chiostro dal Car<strong>di</strong>nal Turrecremata<br />

domenicano ; le due navi laterali, e<br />

quella della crociera da altri bene-<br />

fattori. Il grand'aico sopra l'altare<br />

si attribuisce ai Caetani. La grande<br />

tribuna, minacciando rovina, fu rie-<br />

<strong>di</strong>ficata dai signori <strong>di</strong> Palombara ,<br />

con architettura <strong>di</strong> Carlo Maderno,<br />

che vi aggiunse il coro a spese dei<br />

Savelli ; mentre il Car<strong>di</strong>nal Scipio-<br />

ne Cantarelli Borghese , fece fare i<br />

due celebri organi. Vari furono gli<br />

architetti <strong>di</strong> questa chiesa, ridotta<br />

in <strong>di</strong>versi tempi nel modo che ora<br />

si vede. Essa però è forse l' unica<br />

chiesa <strong>di</strong> Roma, nelle cui propor-<br />

zioni, e principalmente nelle volte,<br />

siensi mantenute le forme dell'anti-<br />

ca architettura italiana, sebbene mol-<br />

to partecipi della gotica. Semplici<br />

però, e senza ornato <strong>di</strong> sorte alcuna<br />

sono le sue forme. Ciò non pertanto<br />

piacciono alla vista la sua mae-<br />

stosa semplicità, le sue tre navi , e<br />

i suoi monumenti d' arte , che la<br />

costituiscono una delle più cospicue<br />

<strong>di</strong> Roma, come per le sue memorie<br />

ecclesiastiche è una delle più vene-<br />

rande, e delle <strong>di</strong>ligentemente uffiziate.<br />

Tutte le sue numerose cappelle<br />

sono pregevoli per marmi, per istuc-<br />

chi, dorature, e pitture. Noi ci limiteremo<br />

a far menzione delle prin-<br />

cipali. Nella prima cappella a de-

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