Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 12.pdf - Bibliotheca ...

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e tutti i siti adiacenti, oltre averne
aumentalo copiosamente le rendile.
Tanta poi era la sua divozione all'immagine
della beata Vergine, che le
donò una corona di gemme, e veli di
gran valore, e nei bisogni più gra-
vi della Chiesa, ad onta de' suoi
frequenti incomodi di podagra, e
chiragra, si recava a piedi scalzi a
questa basilica prima dell' appari-
re del giorno per celebrare al di
lei aliare la messa; anzi tu più volte
veduto salire genuflesso il monr
te, e giunto alla porta della basilica
aspettare che si aprisse. Ed è per-
ciò, che Paolo V, Boiglie.se, il quale
da lui era stato innalzato alla porpo-
ra, quasi interpretando le sue divote
intenzioni, gli eresse un nobilissimo
deposito presso la medesima imma-
gine della b. Vergine, nella splen-
dida, e sontuosa «appella da esso
eretta, e che andiamo brevemente
a descrivere. Clemente Vili, essendo
morto nel 160 5, tu sepolto nel Va-
ticano, donde poi a' 23 aprile 1646,
secondo 'la disposizione di Paolo V,
fu trasportato nel detto deposito dal
nipote principe Marc' Antonio Bor-
ghese.
A' 16 maggio i6o5 fu assunto al
triregno Paolo V, che da prelato
era stato vicario della basilica, e che
da Papa se ne addimostrò magnanimo
benefattore. Egli pertanto nel
1608 vi fece celebrare pompose
esequie, e seppellire Antonio Nigrita
marchese di Funesta, spedito a lui
dal re di Congo a rendergli ubbi-
dienza. Quest' è quell' ambasciatore
cui nel 1629, Urbano Vili eresse
sulla porta della sagrestia un bel
mausoleo, coli' opera del Bernini.
Quindi il medesimo Paolo V rad-
drizzò la strada, che dalle quattro
fontane conduce alla basilica, e sulla
piazza principale di essa eresse uu
CHI
fonte, e vi fece innalzare una gran-
dissima colonna (per la quale l'inglese
Tommaso Courtneo gerisse un
poema latino e greco), che Vespa-
siano imperatore aveva già eretta
nel tempio della Pace in Roma, al
termine della guerra giudaica, come
racconta il Ciacconio, Vit. PP.
toni. IV, col. 38o, e seg. Su di
essa lece collocare eziandio la sta-
tua di bronzo doralo di Maria Verdine
col bambino in braccio modellata
da liartolot; mentre il Maderno
alzò la colonna, e disegnò la fon-
tana. Inoltre lo stesso Pontefice con-
cesse indulgenza a chi salutava tale
immagine. Ornò ed ampliò la basi-
lica, ne decorò la facciala esterna
con aggiungervi due fabbriche per
comodo del capitolo , restaurò il
campanile due volte dai fulmini
danneggiato a cagione della sua
punta acuminata ( per cui Pio VII
lo fece munire di conduttori elet-
trici), facendovi eziandio rifondere la
campana grande, che non era di
perfetto suono. Fabbricò pure Paolo
V la nuova sagrestia con architettura
di Flaminio Ponzio, e la fece
decorare colle pitture del Passigna-
ni, e del Bastaro. Nell'adito avanti,
il riconoscente capitolo liberiano
eresse a Paolo V una statua colos-
sale di bronzo, opera di Paolo San-
quirico. Il medesimo Papa edificò
il coro pei musici , sopra il quale
fece costruire comode camere pei
canonici. Quindi, emulo del gran-
dioso Sisto V, incontro alla sua eap-
pella, con maggiore splendidezza e
buon gusto, nella nave sinistra, e
con disegno di Flaminio Ponzio mi-
lanese, eresse una sontuosa cappella,
ricca di marmi , e pietre rarissime,
decorata di stucchi , dorature, e pit-
ture, in onore della b. Vergine, che
venera vasi nella stessa basilica, e