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7,26 CHI Chiese ed abbazìe filiali della basilica vaticana. Dalla bolla Ad honorandam, di Benedetto XIV, si rilevano i summcnlovati privilegi concessi, e con- fermati alla basilica, ed al capitolo, non meno l'assoluta giurisdizione che a questo die'sulle abbazie a lui dipendenti, fra le quali va partico- larmente rammentata la celebre ab- bazia di s. Rufillo, ossia di Forlimr popoli (Fedi), ove il capitolo vaticano tiene un vicario generale , il quale dipende dal canonico camer- lengo deputato alle abbazie. Innu- merabili poi sono slate le chiese ohe si fecero aggregare alla figliuo- lanza della basilica. Per dire t il- tanto delle chiese filiali, che attualmente ha in Roma, senza nomina- re quelle, le anali più non esistono, ci limiteremo al seguente catalogo : S. Agata alla Suburra. /. Chiesa di s. A e, vtv alla Suburra, diaconia Cardinalizia. S. Aserro alle Fornaci. V . Chiesa ni s. Angelo delle Fornaci, parrocchia. S. Balbina. V. Chiesa di s. Bai- boia, titolo Cardinalizio. S. Caterina della Rota. V. Chiesa di s. Caterina della Rota, parrocchia. S. Ecidio a porta Angelica, che Bonifacio Vili nel i3oo unì alla basilica. V. X Alveri Roma in ogni stato, t. II, pag. 121, e Torri- gio, Grotte Vat. pag. 3 7 5. S. Francesco a Monte Mario. V. Chiesa ni s. Francesco a Monte- Mario, parrocchia. cui S. Giacomo a Scossacavalli. V. Chiesa di s. Giacomo a Scossa- cavalli. S. Giacomo alla Longara. V. Chiesa di s. Giacomo alla Longara. S. Giovanni detto de Spinelli fuori di porta Angelica. Il Panci- roli, Tesori nascosti, pag. 3:~7 stampato in Roma nel 1600, dice che questa chiesa si chiama Spinelli da un canonico di s. Pie- tro di tal cognome che la fab- bricò. S. Lazzaro fuori di porta Angelica. I . Chiesa di s. Lazzaro. S. Macuto. V. Chiesa di s. Ma- < ITO. S. MARI i della Purità de' Cauda- tari. /'. Caudatari de' Cardinali. S. Maria del Pozzo. Di questa chiesa nel rione di Borgo, ne tratta il Panciroli, Tesori nascosti, pag. ~ >-. il quale (lice che perla fè- sta della Natività, parte del capitolo di s. Pietro vi si reca ad iiffiziarla. S. Maria di s. Spirito, cioè .9. Ma- ria in Saxia oggi, Chiesa di s. Spiri'o (fedi). Qui però va notato , che s. Leone IV con bolla dell' 854, dichiarò la detta chiesa soggetta al capitolo Vati- cano ; quindi s. Leone IX rista- bilì al capitolo lo stesso privile- gio. Dipoi Innocenzo 111, nel 1 i')S , nuovamente dichiarò la chiesa soggetta al capitolo. Ed è perciò che ogni anno s' intima dal notaro del capitolo, al cura- to di s. Spirito in Sassia ed al
CHI priore del contiguo ospedale, ad intervenire nel giovedì santo nella basilica di s. Pietro, per assi- stere alla consagrazione degli olii santi, siccome chiesa soggetta alla basilica. I detti parroco e priore mandano sempre a rappresentarli in tal funzione un sacerdote, altri- menti devono pagare la multa di uno scudo d'oro. La stessa in- timazione si fa coi parrochi delle chiese filiali della città Leoni- na, ed in caso di mancanza anch' essi vanno soggetti alla medesima multa. S. Maria in Traspontina. V. Chie- sa di s. Maria in Traspontina. Ss. Michele e Mjcyo in Borgo. V. Chiesa de' Ss. Michele e M.v- g>o, succursale della parrocchia di s. Pietro. S. Pellegrino a Porta Angelica. Questa chiesa fu fondata da s. Leone III con un ospedale pei pellegrini, che si recavano a visi- tare la basilica vaticana. Carlo Magno le donò il corpo di s. Pellegrino vescovo, e martire, ed il capitolo vaticano nel i5o,o la restaurò, come si può vedere nel citato Alveri, tom. I, pag. 121 e seg. La guardia svizzera pontifi- cia vi seppellisce i suoi soldati, cui 327 perchè vi ha contiguo il quar- tiere. S. Stefaso de Mori. V. Chiesa di s. Stefano de' Mori. fLNfi DEL VOLUME DUODECIMO. S. Tommaso in Formis. Questa pic- cola chiesa posta nell' alto del monte Celio fu detta in formis claudiis j dal vicino acquedotto dell'acquaclaudia. Fu già posse- duta dai Trinitari (Fedi)^ i quali vi tenevano custodito il corpo di s. Gio. de Matha loro fondatore. Nel i3q) Bonifacio IX L'unì al capitolo vaticano, che 1' uffizia ai 21 dicembre festa del santo. Edi- ficata nel secolo XI fu successivamente restaurata da Bonifacio VIII , da Urbano VI e da Ales- sandro VII, mentre nel 1787 il capitolo la ridusse allo stato attuale: ha tre altari, e quattro belle colonne di paonazzetto. An- ticamente fu una delle venti abbazie maggiori, e privilegiate di Roma, i cui abbati assistevano il sommo Pontefice tutte le volte che celebrava solennemente. Il Mallio, Giovanni Diacono, e il p. Casimiro da Roma la chiamano s. Tìiomae juxta formarli Claudiam. Il Panvinio, s. Tommaso presso V acquedotto di Claudio e il Baronio s. Thomae juxta forum Claudii. j
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DIZIONARIO DI EPX'DIZIOKE STORICO-E
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CHI CHI 9 fu fatta demolire da s. G
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CHI comunione dalle mani del Papa.
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cui basilica, venne edificata sugli
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CHI Un* antica tradizione afferma,
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CHI Palestrina, nell'anno 1600, apr
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CHI rogati ve dell' arciprete, e de
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CHI Pont. pag. 353 , Episcopi prima
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CHI ti. Il Ss. Sagromento è portat
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CHI mal ridotta no 772, e rovinata,
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166 CHI dalla destra vennero rappre
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9.9.8 CHI Marino II, ovvero Martino
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2.3o CHI stasio alle Acque Salvie,
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