Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 12.pdf - Bibliotheca ...

CHI
bus antiqui* memorabiUbus, et prae-
stantia basii, s. Petri, Cod. Vat.
-.no fui. 76, il ciborio pontificale,
ornato di marmo pario, e di oro,
sovrastato da quattro colonne di
porfido , colle scolture eleganti dei
dodici apostoli, e della passione dei
principi de' medesimi, oltre l'imma-
gine del Salvatore, si deve all'animo
grande di Pio II, Piccolomini, conchiudendo
per salvare tutte le ana-
loghe opinioni degli scrittori, che Pio
II incominciò l'erezione del ciborio
dell'altare di s. Pietro, sul quale
ascendevasi per gradini di porfido,
e che Sisto IV gli diede felice
compimento. Da Francesco Alberti
poi, De mirabilibus uovae, et vete-
ris Romae. lib. 3, p. 84, ediz. i5i5,
apprendiamo il nome dello scultore,
che è Matlhaei Pullari fiorentini
scidplorìs praeclarissimi. 11 dovere
accennare più volte tali opere in
queste sagre grotte, ci fece essere
alquanto prolissi su questo interes-
sante punto.
Vi sono ancora nel detto ambulacro,
che conduce al sacrario della con-
fessione, la copia di un angelo di
Giotto; la statua di sant' Agostino,
ch'era al sepolcro di Calisto III;
una croce antica di marmo: e l' e-
pi tallio di Gio. Aiicease dell'epoca
di s. Gelasio I. ÌNella continuazio-
ne dell' emiciclo si vede progressivamente
una iscrizione di s. Dama-
so I allusiva alla sua acqua, cioè a
quella eh' egli incanalò dal colle \ a-
ticano, perchè danneggiava il cimi-
terio della basilica; la statua di san
Bartolomeo, che pure ornava il de-
posito di Calisto III; l'immagine in
musaico della Madonna dell' altare
di Giovanni VII; 1 iscrizione con
frammento di lettere del 38 1 scrit-
te dagl'imperatori Graziano I, \a-
lentiniano II, e Teodosio II, a Fla-
VOL. xn.
cui 289
vio Eucherio console, risguardante
la conservazione dei beni della ba-
silica; la statua di s. Giovanni. -
del predetto deposito di Calisto III;
quattro bassorilievi cogli evangelisti,
che servivano di ornamento al ci-
borio d'Innocenzo AHI: i quattro
dottori, e il nome di Gesù in iscol
tura, del deposito di Mcolò V, o, come
altri dicono, appartenente a quello
di Pioli; mentre le altre scolture a
destra rappresentanti la B. V., due
angeli, e due dottori erano ai monumenti
sepolcrali de' Pontefici Ni-
colò V, e Calisto III: non che di
ouello del Cardinal Eroli. Dal lato
1
poi sinistro, e tra due punte, sonori
due altri dottori scolpiti in marmo,
egualmente del ciborio d'Inno-
cenzo Vili; e due angeli del sepol-
cro di Nicolò V. Veli' emiciclo si
vede la testa di s. Andrea soste-
nuta da due angeli , scoltura che
stava al medesimo ciborio , e due
angeli di marmo già del deposito di
Pio II. A destra poi della cappella
di s. Andrea, le pitture sono allu-
sive alla lancia sagra, perchè fu va-
riata la collocazione delle statue su-
periori.
Le grotte vecchie sono larghe palmi
ottanta e lunghe duecento, ed il
pavimento è quello stesso dell'anti-
ca basilica. Sono distinte in tre na-
vi di otto arcate per banda. Xella
prima nave a sinistra vi è l'altare
col Salvatore scolpito in basso ri-
lievo, e eh' era al sepolcro di Bo-
nifacio Vili. Avanti di esso si legge
1' epigrafe della tomba di Carlotta
regina di Cipro ; a destra sono tre
iscrizioni, in un frammento di una
delle quali si legge la celebre do-
nazione della pia contessa Matilde.
Il Dionisio, Sacraruni T'at. Bus.
Cryptamm. alla tavola XXXV, avea
riportato sì importante frammento,
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