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Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 12.pdf - Bibliotheca ...

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CHI<br />

fu trasferito a questa chiesa da lui<br />

e<strong>di</strong>ficata. Vinto però poco dopo l'em-<br />

pio Massenzio da Costantino^ il luo-<br />

go , verso l'anno 3 20 , fu ridonato<br />

con isplendore al <strong>di</strong>vino culto dal<br />

Pontefice s. Silvestro I , che la de-<br />

<strong>di</strong>cò al Salvatore. In seguito lo po-<br />

se sotto l' invocazione <strong>di</strong> s. Marcel-<br />

lo, e vi assegnò il titolo Car<strong>di</strong>nali-<br />

zio, che anticamente appellatasi <strong>di</strong><br />

Lucina seconda nella via Lata, per<br />

<strong>di</strong>stinguerlo da s. Lorenzo in Lucina.<br />

Evvi chi sostiene , che s. Mar-<br />

cello I, nel regolarizzare i venticinque<br />

titoli Car<strong>di</strong>nalizi, comprendesse<br />

nel loro numero anche questa chie-<br />

sa. Alcuni <strong>di</strong>ssero, che quivi, nel<br />

555, fosse trasportato da Siracusa<br />

ove morì, il corpo <strong>di</strong> Papa Vigilio,<br />

ma quello fu invece depositato nella<br />

chiesa <strong>di</strong> s. Marcello nella via Salala,<br />

come racconta Marcellino Con-<br />

te all' anno 544» P a g- 2C j6, e poi<br />

venne portato al Vaticano.<br />

S. Damaso I celebrò le gesta <strong>di</strong><br />

s. Marcello I con un epitafio, com-<br />

pose 1' ofhzio del santo antecessore,<br />

ed onorò questa chiesa colla prero-<br />

gativa della stazione pel mercoledì<br />

dopo la quinta domenica <strong>di</strong> quaresima,<br />

ciò che poi confermò s. Gregorio<br />

I. Nel sinodo celebrato da<br />

s. Gelasio I, il suo titolare Stefano<br />

si sottoscrisse , Stephanus presbyt.<br />

Cardìnalis in titillo s. Cìiristi mar-<br />

iyris Marcelli. S. Gregorio I destinò<br />

questa chiesa per le votive pro-<br />

cessioni da esso or<strong>di</strong>nate, ancor prima<br />

che fosse promosso al pontifica-<br />

to , nell'interregno <strong>di</strong> Pelagio II,<br />

per cagione della pestilenza ; dal che<br />

si scorge sin da quell' epoca qual<br />

fosse la <strong>di</strong>vozione del popolo romano<br />

per essa. Molte sono le reliquie<br />

che ivi si venerano, delle quali, in<br />

uno ai corpi santi in essa esistenti,<br />

fa menzione il Piazza nella Cc-<br />

\ ' ; . xil<br />

,<br />

CHI 8i<br />

varchia , pag. 46 r , e in altre sue<br />

opere. Il Car<strong>di</strong>nal prete <strong>di</strong> questo<br />

titolo era destinato per la sua resi-<br />

denza alla celebrazione dei <strong>di</strong>vini<br />

ufficii ebdomadari nella patriarcale<br />

basilica <strong>di</strong> s. Paolo , nel giorno <strong>di</strong><br />

venerdì. S. Leone III , e s. Grego-<br />

rio IV beneficarono questa insigne<br />

chiesa con privilegi e donativi. Nel<br />

palazzo contiguo eravi la residenza<br />

del titolare, dappoiché, in esecuzio-<br />

ne de' sacri canoni , i Car<strong>di</strong>nali ti-<br />

tolari dovevano abitarvi dappresso,<br />

come i vescovi ne' loro episcopii, e<br />

i parrochi nelle parrocchie . Avvenne<br />

però , che certo Car<strong>di</strong>nal<br />

Anastasio, titolare <strong>di</strong> questa chiesa,<br />

ambizioso <strong>di</strong> ascendere la veneran-<br />

da cattedra <strong>di</strong> s. Pietro, stette as-<br />

sente dal titolo per lo spazio <strong>di</strong> cinque<br />

anni, brigando nella corte dell'imperatore<br />

Lotario I. II santo Pon-<br />

tefice Leone IV amorevolmente l'in-<br />

vitò a fare ritorno alla sua chiesa,<br />

lo minacciò delle censure ecclesia-<br />

stiche, gì' inviò tre Car<strong>di</strong>nali con sue<br />

lettere per rimuoverlo, cioè Nicolò,<br />

Petronace, e Giovanni, e gli intimò<br />

che dovesse trovarsi al Laterano pei<br />

1 5 novembre 853, alla celebrazione<br />

del sinodo. Ma non dando verun<br />

ascolto, fu dal sinodo scomunicato,<br />

ed imperversando sempre più, potè<br />

alla morte <strong>di</strong> s. Leone IV, col fa-<br />

vore degli ambasciatori imperiali<br />

nell'855, <strong>di</strong>venire antipapa. Sostenne<br />

lo scisma per due mesi e giorni con-<br />

tro il legittimo Benedetto III, cui<br />

vilipese empiamente. Tuttavolta, venendo<br />

abbandonato dagli ambascia-<br />

tori e da tutti , fuggì , e tornò a<br />

Roma, e dopo tre<strong>di</strong>ci anni fu asso-<br />

luto, riconciliato da Nicolò I, e comunicato<br />

tra i laici da Adriano II<br />

nella <strong>di</strong> lui consacrazione.<br />

Altri benefattori <strong>di</strong> questa chie-<br />

sa furono Adriano I, Clemente III<br />

6<br />

,

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