Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 12.pdf - Bibliotheca ...

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Sulla detta piazza di s. Marta si
gode di fianco la vista imponente della
basilica, ammirandosi la sua sontuosi-
tà d'ordine corintio, tutta ricoperta
nell'esteriore sino dal pontificato di
Paolo III, di travertini solidissimi
e ben lavorati. Ne si deve tacere,
che tutta la parte superiore della
basilica è guarnita sino dal Ponti-
ficalo di Pio VII, di spranghe elet-
triche, o parafulmini. Quattro sca-
le, corrispondenti ai depositi di Be-
nedetto XIV, di Clemente XIII, di
Alessandro VII, ed all'adito del-
l' odierna sagrestia, furono pratica-
te, secondo il disegno di Buonarro-
ti, per salire alla parte supcriore
della basilica, ed alcune di queste sono
oggidì pure in uso pei Sampietrini,
come vi ascendono anche per esse le
bestie da soma. Nell'aggiunta però
di Maderno , eziandio neh' interno
della chiesa, sotto il deposito della
regina Maria Clementina ,
è l'ingres-
so per ascendere alla cupola.
Per la lunghissima scala a chioc-
ciola, sono incastrate nelle pareti le
iscrizioni, che successivamente sono
state sopra la porta santa. Esprimono
il Pontefice, il quale in ogni
anno santo l'aprì e chiuse. Al fine
della scala si vedono altre iscrizioni
che, dal 1769 in poi, fanno memoria
di tutti i sovrani, e principi
di famiglie sovrane d' ambo i sessi,
i quali sono saliti ad osservare la
gran cupola, notandosi pure se sono
entrati nella palla. Arrivati sul
piazzale, ove stanno le statue degli
apostoli, e del Salvatore, si vedono
le sei cupole ovali, e le quattro ot-
tangolari, che indicammo di sopra
parlando delle navi minori, alcune
delle quali si alzano a guisa di pa-
diglioni, ed altre si abbassano, oltre
la gran varietà delle muraglie e
de letti, eia quantità delle officine
CHI
pei lavori della fabbrica cui sono
addetti i Sampietrini.
Non sarà qui fuori di proposito
il far menzione dei maravigl io-
si ottagoni interni della chiesa ,
che sono appunto quelli ove furono
praticate le summentovate scale
a chiocciola. Questi ottagoni rin-
fiancano , coi loro semicircoli , i
quattro piloni della gran cupola, e
sono della stessa vastità della chie-
sa, che Alessandro VII fece erigere
dal Bernini alla Biccia. Si crede
inoltre, che tali ottagoni sieno stali
edificali dal Buonarroti coli' idea di
farli servire per oratori! delle arci-
confraternite del ss. Scigramento , e
di s. Anna de' palafrenieri {Vedi),
allora annesse alla basilica, e di al-
tri sodalizi , che si fossero aggregati
in avvenire. Il Fontana, Templum
Vaticanum, a p. 3o6, loda altamente
sì prodigiosi vacui, e dice che
servono di scarico di peso sopra gli
arconi principali del tempio, lasciando
la vivezza totale della grandiosa
macchina, alle altre parti che cadono
a perpendicolo de' piloni.
Quindi si ascende sopra lo zoc-
colo del tamburo della cupola , il
quale è tutto rivestito di traverti-
ni nella parte retta, mentre la par-
te convessa è ricoperta di lastre di
piombo. Sovr'essa si erge la lan-
terna o cupolino, quindi la cuspide,
la palla, ed in fine la croce : la gran
cupola è doppia, cioè sono due cu-
pole, una dentro l'altra, come quella
di s. Maria del Fiore fatta in Fi-
renze da Filippo Brunelleschi , il
quale si crede, che ne prendesse
l' idea da un autico edifìzio rotondo
solidissimo , esistente in Roma
presso il mausoleo di Cecilia Me-
tella. Per comode ed ingegnose sca-
le, alcune delle quali praticate fra
le due cupole interna ed esterna,