Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 12.pdf - Bibliotheca ...

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iscrizione de' nomi di Elena imperatrice,
e del suo figlio Costantino. La
cassa fu posta in un magnifico al-
tare, che faceva parte della chiesa
già ridotta a compimento, ornato di
oro, e di preziose gemme, circondato
di una quantità di lampade
di oro e di argento. Inoltre il re-
ligioso principe arricchì la basili-
ca anche con vasi e suppellettili di
molto valore, e la dotò di corrispon-
denti fondi per la sua manutenzio-
ne. Quindi solennemente fu consa-
grata nell'anno 324, ° ^25 ai 18
novembre. Attcsta il Baronio, che
quando poi fu demolita la vecchia
tribuna eretta da Costantino, si rinvennero
molti mattoni col suo im-
periai nome, e il Grimaldi afferma
aver veduto una medaglia d'oro in
cui era impressa una croce in mez-
zo a due immagini , con intorno
questi due nomi : Constanlinus et fle-
lena ; la qual medaglia fu rinvenuta
ne' fondamenti per innalzare il nuovo
portico sotto Paolo V.
La basilica, che dal suo fonda-
tore prese anco il nome di Costan-
tiniana, venne edificata in forma di
croce latina, servendosi all' uopo dei
materiali tolti dai pubblici edifizii,
e forse anco con alcune colonne
che decoravano la mole Adriana. Il
Cancellieri, Basilica Vaticana, pag.
96, dice che nella valle Vaticana
eranvi i templi di Apollo e di Mar-
te, la Naumachia, e il cerchio di
Nerone, edili zi i tutti che Costantino
distrusse, e co' loro materiali e con
cento colonne di marmo eresse il
tempio vaticano. Ebbe innanzi un
quadriportico, chiamato paradiso,
costruito con quarantasei colonne,
ed il cortile o claustro, che rimaneva
nel mezzo, era assai ben lastri-
cato. L'interno della basilica aveva
da capo una tribuna con questa i-
CHI
scrizione, riportata da Maffeo Ve-
gio, diligente indagatore degli antichi
monumenti:
Quod duce te mundus surrexit in
astra irìumphans,
Hanc Constanlinus victor tibi condidit
aulam.
Quindi veniva la nave traversa,
ove era 1' altare o confessione di s.
Pietro, luogo che rimaneva chiuso
da cancelli frammessi a dodici colonne
vitinee trasportate in Roma
dalla Grecia, ovvero dal tempio di
Salomone in Gerusalemme, sulle
quali ricorreva un architrave orna-
to di statue di argento. Il corpo
della chiesa dalla traversa sino alla
porta, aveva quattro ordini di co-
lonne che formavano cinque navi ;
cioè, una maggiore e più alta nel
mezzo, due per ogni lato di essa,
minori e gradatamente più basse. Da
ognuna delle navi si entrava nel-
la traversa per un arco, e quello
della nave di mezzo dicevasi trion-
fale; sull'alto di questo arco eravi
un trave dove si vedeva una gran
croce, e le chiavi, simbolo della sublime
potestà pontificia. Il tempio ebbe
cinque porte dal lato di oriente, ed
altre in seguito ne furono ag-
giunte dai lati, e nella traversa. Il
tetto della nave di mezzo si vuole
che fosse coperto colle tegole di metallo
levate dal tempio di Venere
in Roma. Le scale, che stavano in-
nanzi all'antica basilica, sulle quali
furono coronati i Pontefici, e che i
fedeli salirono per divozione, come
dicemmo all' articolo Chiese, e come
ne tratta il Piazza nell' Eorle-
rologio, col premio delle indulgenze,
furono prima ristorate da s. Leone
III ; e in appresso da Pio II, che vi
collocò a pie di esse, come tuttora