Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 12.pdf - Bibliotheca ...

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96 CHI l'antipapa Anacleto II cinse di quattro colonne l'ara massima, la quale sta presso l'altare maggiore dalla parte dell'evangelio , la consagrò, e vi pose delle reliquie, intorno alla qual cosa il p. Casimiro in tolto non conviene. Girolamo Centelli, vescovo di Cavaillon, verso il l6o5, abbellì l' ara con vaghi lavori di mai ino in forma di tempio con cupola; e prese il nome della Cappella santa. Tnllavolta tali abbellimenti furono compili dall' arciconfraternita del Gonfalone, per le ragioni che sopra essa avrà acquistato per le conces- sioni dc'rcligiosi; anzi essendo negli ultimi anni del secolo decorso caduto il tempietto, il medesimo sodalizio cui lo fece riedificare dall' architetto IIoll, e vi pose otto colonne di giallo antico. Nell'urna di porfido, ch'era sotto l'altare con altri corpi santi, ma che il p. Casimiro non vuole stabilire quali si fossero, si conser- va quello di sant' Elena, per cui la cappella prese il suo nome. Qui fu trasportato quel corpo quando fu levato dalla grand' urna di porfido, che lo racchiudeva presso la chiesa de' ss. Marcellino, e Pietro a Tor- re Pignattara; urna che collocata in seguito nel Lalerano, venne poi collocata nel museo vaticano. Ecco le iscrizioni, che sono intorno a questa Cappella santa. LRAM . SOI.r.MVI . KITV . S\CRAVIT . Ili . IDVS . SEXTIL . ARSO . M . DCCCXXX1II MCOLAVS . FERARELLIVS . EPISCOP . MARONAE TEMPLVM . FACTIOM: . S. 11ELEXAE . AVO. CIVERIBVS . SACUVM . SVBVERSVM IMPROBOr.VM . l'ROTOSODALES . EX J\r.F. . t'ATRO>'ATVS RESTITVERVNT . ANNO . M . DCCCXXXIII H.l.r: . QVJE . ARACOEU . AFrELL . EODEM . I\ . tOCO • DEDICATO . CREDITVR IH . QVO VIRGO . SS. DEI . MATER . CVM . FILIO . SVO . SE . CESARI -AVr.VSTO . m . AVREO . CIRC\LO . E . COELO . MONSTRASSE . PERIIIBET Ritornando alla chiesa , abbiamo che nel secolo XIII il Papa Inno- cenzo IV, per le suppliche de' fiali minori di s. Francesco, che molto soffrivano nelle case religiose di Tras- tevere, concesse loro il monisterp e la chiesa di s. Maria de Capilolio, come si legge nella bolla Lainpas insignis caelesthiin, emanata a' 26 giugno i25o; facendo il Pontefice suddividere in vari monisteri i be- nedettini che vi dimoravano, e confermando tali disposizioni colla bolla lis quae anthoritate, de' 18 novem- bre i2~i. Che questa chiesa venis- se chiamata basilica, lo rileviamo dal p. Casimiro, il quale a pag. 2 3 dice, che la chiesa di s. Maria in Araceli merita il nome di basilica perchè, secondo il Crescimbeni , un edilizio sagro deve chiamarsi basilica , quando in esso trovatisi tre navate, la mezzana delle quali sia piii vasta, e alta delle altre ; abbia un ordine almeno di colonne per parte; la nave a croce, la tribuna, e la proporzione della larghezza alla lunghezza, cioè che quella non sia meno di una terza parte, né piìi della metà di questa , se la natura del luogo non l' impedisca. Ha di più questa chiesa il privilegio sin- golare, che conveniva alle basiliche ne' tempi di Adriano I fiorito nel- ,
CHI T anno 772, di avere tre porte cor- rispondenti alle tre navi interiori . , , acciocché in essa il popolo entrasse comodamente .senza affollarsi, e gli nomini avessero ingresso separato dalle donne. Conchiude lo stesso p. Casimiro, che avendo questa chiesa fatte le dette prerogative può essere chiamata basilica, come la chiamò il Baronie Ora la tribuna non vi è più, a cagione del coro fabbrica- to dopo la metà del secolo XVI. Dice il Vasari, che prima della metà del secolo XIV, Pietro Cavallini dipinse sulla tribuna la b. Vergine col s. bambino in braccio, circondata da un cerchio di sole, ed al di sotto stava Ottaviano Augusto imperatore al quale la sibilla tiburtina mostra- va Gesù Cristo, che da lui veniva adorato. Questa chiesa soggiacque a varie vicende, conseguenza di quelle della città, massime perchè situata sul Campidoglio, che fu sempre il luogo più facile a risentirne gli effetti. Laonde fu più volte rovinata e gua- sta ed eziandio i-istaurata ed abbel- lita, principalmente dai religiosi francescani, e dal popolo romano, sotto la protezione del quale è la chiesa, secondo le prescrizioni di Eugenio IV, riportate dal p. Casimiro a p. 458 e seg. Questo Pontefice, vedendo che i francescani conventuali dimoranti nel convento d'Araceli, e custodi della chiesa , avevano fatto degli acquisti, ed erasi rallentato al- quanto il rigido loro tenore di vita, nel i444> concesse la chiesa e il convento ai francescani detti del- l' osservanza, che seguendo l'esempio di s. Giovanni da Capistrano, osservavano interamente la regola Per la sua vastità quel convento divenne la residenza del generale dell'Ordine. Il Cardinal Oliviero VOI.. XII. CUI 97 Caraffa, verso l'anno i464> rifab- bricò due terze parti della chiesa, cioè le due volte delle navi latera- li; e Paolo II, nel 1468, nel giorno della Purificazione, vi pubblicò con solennità la pace co* principi. Di al- cune funzioni celebrate in questa chiesa dai Pontefici, si fece menzio- ne all'articolo Cappelle Pontificie. Leone X creando in una promozio- ne, nel i5i7, trentuno Cardinali, eresse la chiesa in titolo Cardinali- zio, e pel primo lo conferì al Cardinal Cristoforo lS T umay, fatto in quel medesimo anno generale del suo Ordine francescano; ma nel i5^7 Clemente VII, col breve Olim ftlì- cis, lo soppresse. Ciò ignorando il successore Paolo III, nel 1 5»44 > 1° diede al Cardinal Francesco Men- doza , che per altro trasferì a quello di s. Giovanni a Porta Latina, quando seppe tal disposizione. Finalmente Giulio III di fatto lo ri- pristinò nominandovi nel i55i il Cardinal Gio. Michele Saraceni. Pao- lo III, predecessore di Giulio III, compiacendosi dell'amena posizione del Campidoglio, edificò accanto a questo convento un magnifico palazzo, l'abitò, e vi fece un ponte o arco di comunicazione con quello di s. Marco. Giulio III unì il palazzo al titolo Cardinalizio, per cui sotto di lui l'abitò il suddetto Cardinal Gio. Michele detto Girifalco; ma Paolo IV, considerando le strettez- ze ed angustie nelle quali erano sta- ti ridotti i frati, nel i556, donò il palazzo a' medesimi religiosi, privan- done dell'uso il Cardinal titolare. Tuttavia Pio IV, eletto nel i55o„ compiacendosi di esso volle abitarlo, l'accrebbe di camere, l'ornò con pit- ture, e vi fece costruire la gran loggia. Finalmente Sisto V, nel i585, colla bolla Licei ca, per sempre
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