Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 12.pdf - Bibliotheca ...

1277,
CHI
in memoria della sua amata
diaconia, prese il nome di Nicolò
III. Egli fece alla medesima molti
miglioramenti , e in un marmo si
legge scritta questa lapide: Has de
Ursinis fecit fortas levita Joannes.
Tanto e sì segnalato onore poco di
poi si rinnovò a questa insigne chie-
sa, cioè quando Martino IV, nel
1281 creò Cardinale Benedetto Gae-
tani, dandogli questa diaconia, don-
de passò all'ordine presbiterale, e
nel 1 20,4j divenne il magnanimo Pon-
tefice Bonifacio Vili. Altro Cardi-
nal diacono sublimato al pontifica-
to, fu Roderico Borgia spagnuolo
nipote di Calisto III, il quale nel
i456 lo fece Cardinal diacono di
s. Nicola in Carcere, diaconia che
ritenne venti anni, e nel i49 2 fu
creato Papa col nome di Alessan-
dro VI. Benefattore generoso fu egli
della chiesa, rabbellì, e la restaurò,
ed ancora ne rimane qualche memoria
nei genlilizii suoi stemmi.
Paolo III nel 1 534 Cieò Cardinale
il nipote Guido Ascanio Sforza , lo
fece inoltre arciprete di s. Maria
Maggiore, e canonico di questa chie-
sa collegiata, di che se ne ha au-
tentico documento negli atti del
Tommasi, in data 9.4 ottobre i542.
Deputò il Cardinale a prendere il
possesso del canonicato, Giulio de
Alsani canonico Iateranense. Altro
consimile esempio lo abbiamo in
Francesco Sforza, nipote del prece-
dente, che mentre era di essa ca-
nonico, nel i583, fu fatto Cardinal
diacono da Gregorio XIII, di questa
collegiata, dove seguitò ad essere
canonico anco da Cardinale , come
lo dimostra il Torrigio nel libro su
questa diaconia a pag. 29.
In questa collegiata s. Pio V sta-
bilì la vicaria perpetua della par-
rocchia , sotto il di lui successore
,
CHI '9'
Gregorio XIII, e nell'anno r 783 fu
istituita una confraternita, della (pia-
le scrisse Carlo Bartolomeo Piazza ;
Opere pie di Roma, p. 532 Della
Confraternita del Ss. Sacramento a.
s. Nicola in Carcere: quindi Sisto V
unì a questa chiesa quella di s. Martina,
o di s. Luca nel foro romano.
In seguito fu onorata, e beneficata la
collegiata da diversi Cardinali diaconi,
massime dai seguenti. Il Cardinal
Federico Borromeo fatto Cardinale
da Sisto V nel i58y, era cugino di
s. Carlo. Egli a seconda di quanto
fece alle diaconie di cui fu diaco-
no, con pia generosità trasferì dal-
l'altare sotterraneo della confessione
all'altare maggiore da lui nobilmen-
te restaurato, in un maestoso e ric-
co deposito, o urna di porfido nero,
i corpi de' ss. martiri Marco e Mar-
celliano, Faustina e Beatrice. Vi fe-
ce sopra un elegante ciborio di inarmo
sostenuto da quattro colonne di
porta santa. Visitò la diaconia, fece;
diversi ordini, decreti, e costituzioni
pel buon governo dell'illustre ca-
pitolo, ed inoltre gli donò un in-
tero parato bianco di damasco, pel-
le maggiori solennità. Altre leggi
e costituzioni, dice il Piazza a pag.
865 della Gerarchia, che le facesse
per la diaconia anco il Cardinal
Ascanio Colonna. Quindi Pietro Aldobrandino
dallo zio Clemente Vili
fatto Cardinale diacono di questa
chiesa, nel 1599, con disegno di
Giacomo della Porta rifece la fac-
ciata, ne allargò la piazza, abbellì
l'interno, e lo decorò di dipinti,
massime l'altare del ss. Sagramen-
to, e v'istituì una cappellania. Al-
tro segnalato benefattore della chie-
sa si fu il Cardinal Rinaldo di Este,
fatto Cardinale diacono nel 1641 da
Urbano Vili, e ne' quarant' anni del
suo Cardinalato giammai volle cam-