Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 12.pdf - Bibliotheca ...

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34 CHI scia dei ss. Giovanni e Paolo, vescovo di Albano, e poi di Frascati, camerlengo di s. Chiesa, morto nel '4 7 7- Questo arciprete fece varii statuti pel buon regolamento della basilica. Giuliano della Rovere di Savo- na, nipote di Sisto IV, prete Car- dinale di s. Pietro in Vincoli, vescovo di Albano, e poi di Ostia e Velletri, penitenziere maggiore, crea- to nel i5o3 Papa col nome di Giulio II. Nel suo aicipretato fu aperta e chiusa la porta santa da un Cardinale, ma non si dice dal Zaccaria, e dallo Strocchi cpial fosse. Nel medesimo suo arcipretato fece alcuni statuti intorno all' ammi- nistrazione ed alle entrate della basilica, e nel i5o2 elesse in suo vi- cegerente, o vicario, il Cardinal Gior- gio Costa, detto il Cardinal di Lis- bona, avanti del quale si convocava il capitolo. Giulio II fece ricchi donativi alla basilica in sacri paramenti, e le restituì la giurisdizione tem- porale su Ferentillo, tolta dallo zio Sisto IV. Giovanni Colonna, romano, diacono Cardinale di s. Maria in Aqui- ro, morto nel i5o8. Alessandro Farnese, romano, diacono Cardinale di s. Eustachio vescovo successivamente nei sei vesco- vati suburbicari , aprì e chiuse la porta santa nel i5"25 per volere di Clemente VII, e poi fu esaltato al pontificato nel i534, col nome di Paolo III. Essendo arciprete, invigi- lò sulla disciplina del clero lateranense, assistette ai capitoli, ne sot- toscrisse le risoluzioni, e ripristinò diverse costituzioni di Gregorio XI, cui fece approvare da Giulio II. Ad ornamento della piazza lateranense aveva Sisto IV ivi collocato CHI il cavallo e la statua di bronzo di Marco Aurelio, ma Paolo 111 la trasportò sul Campidoglio con grave rammarico del capitolo. Que- sto però il ricolmò di doni , privi- legi e favori , dichiarò i canonici famigliari e commensali del Papa, e protonotarii, ne creò uno Cardinale , dichiarando 1' arciprete giudice in tutte le cause della basilica e delle chiese a lei soggette, come meglio descrive il Crescimbeni nella Ist. di s. Gio. a porta latina, p. 241. Il Cancellieri nelle Memorie sulle sagre teste, a p. 64, riporta il copioso elenco delle diocesi in cui esistono luoghi pii, e chiese soggette alla giurisdizione del capitolo lateranense. Giandomenico de Cupis, romano, primo Cardinal prete titolare di s. Giovanni a porta latina, vescovo di Ostia e Velletri, aprì e chiuse la porta santa di questa basilica nel i55o, e morendo nel i553, le lasciò molti doni. Ranuccio Farnese, romano, diacono Cardinale di s. Angelo, penitenziere maggiore, morì nel i565, lasciando alla basilica varii donativi. Marco Sittico Altemps, tedesco diacono Cardinale di s. Angelo, poi prete de' ss. XII Apostoli, di s. Cle- mente, e di s. Maria in Trastevere, penitenziere maggiore, lasciò di vi- vere nel i5g5, e si dimostrò gene- roso colla basilica. Essendo infermo di podagra, fu in di lui vece desti- nato il Cardinal Marc' Antonio Co- lonna ad aprire, e chiudere la porta santa. Antonio Colonna, romano, diacono Cardinale di s. Maria Nova poi di s. Maria in Cosmedin, indi prete di s. Pudenziana, e di s. Cro- ce in Gerusalemme, e vescovo di ,
CHI Palestrina, nell'anno 1600, aprì e chiuse la porta santa. Morì nel 1608, lasciando erede la basilica, che vivente aveva eziandio beneficata. Lucio Sasso poi Cardinale, essendo stato venti anni vicario della basilica, ne imitò 1' esempio , e si mostrò assai benefico verso la basilica. Scipione Caffarellì Borghese, romano, nipote di Paolo V, prete Cardinale di s. Grisogono, penitenziere maggiore, fu fatto nel 1608, arciprete della basilica lateranense dallo stesso Paolo V, che nel 1620, lo trasferì all' arcipretura della basilica vaticana, cedendo la precedente al seguente suo congiunto. Non si devono qui occultare i ricchi doni da lui fatti alla basilica, che a di lui riguardo ebbe da Paolo V la rosa d'oro benedetta. Questo Pon- tefice creò due Cardinali canonici esentò il clero dallo spoglio, e donò al capitolo il palazzo lateranense. Giambattista Lenì, romano, prete Cardinale di s. Sisto, poi di s. Ce- cilia, aprì e chiuse la porta santa di questa basilica nel 1620, e mo- rì nel 1627, avendo beneficato in vita e in morte la basilica. Francesco Barberini, fiorentino, nipote di Urbano Vili, diacono Car- dinale di s. Agata, fu fatto dallo zio successore al Cardinal Leni , e dopo un anno rinunziò. Quindi nel i633, venne trasferito all' arcipretura della basilica vaticana. Girolamo Colonna, romano, diacono Cardinale di s. Agnese in piazza Navona, poi successivamente prete, e vescovo di Frascati, nell'anno santo i65o, aprì e chiuse la porta santa di questa basilica, e mo- rì nel 1661. Flavio Citici, sanese, nipote di Alessandro VII, prete Cardinale di , CHI 35 s. Maria del Popolo, vescovo prima d' Albano e poi di Porto, nell' anno santo 1675, aprì e chiuse la porta santa della basilica, e morì nel 1693. La basilica conserva grata rimembranza dei beneficii ad essa da lui compartiti, poich'egli, oltre moltissimi paramenti, le donò l'arazzo, che sino a' nostri giorni ha servito di quadro all' altare della tribuna del coro, prima che i Torlouia donasse- ro l'attuale, fece compilare il bre- viario, e lo donò al capitolo ; e a di lui mezzo Alessandro VII regalò otto belle coltri, cinque paliotti, sen- za mentovare altri benefizii, fra i quali merita menzione quello di aver dichiarato un canonico della basilica in perpetuo a prete assi- stente alle Cappelle Pontificie. Paluzzo Palazzi degli Albertoni Altieri, romano, nipote di Clemen- te X, camerlengo di s. Chiesa, prete Cardinale de' ss. XII Apostoli, vescovo di Porto, morì ai 29 giugno 1698. Benedetto Pamphily, romano, pro- nipote d' Innocenzo X, diacono Car- dinale di s. Maria in Portico, poi di s. Maria in Via Lata, fu fatto da Innocenzo XII arciprete: il perchè con raro esempio, negli anni santi 1700, e 1725, aprì e chiuse la porta santa. Beneficò la basilica in più. modi, e con donativi, fra i quali le due statue de' ss. Andrea e Giovanni, che stanno nella nave principale. Morì primo diacono nel 1730. Pietro Ottobonì, veneziano, nipote di Alessandro Vili, prima arciprete della basilica liberiana, e poi di questa nel 1730, morì decano del sagro Collegio nel 1740. Neri Maria Corsini, fiorentino, nipote di Clemente XII , diacono Cardinale di s. Adriano, poi di s. Eustachio. Nell'anno santo i75o,
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