Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica 12.pdf - Bibliotheca ...

CHI
fosse il carcere decemvirale, edifi-
cato dal decemviro Appio Claudio;
alili sono di opinione, che ivi esi-
stesse il carcere centumvirale, che
serviva pei rei di delitti civili, de-
bitori e simili ; altri finalmente ri-
conoscono in questo luogo gli avanzi
di tre templi, cioè della Speranza,
quello della Pietà, e quello piccolo
della dea Matita, o Ino, nutrice di
Bacco, tutti occupanti l'area dell'antico
foro Olitorio, ove si vendevano
gli erbaggi, ora chiamata piazza
montanara, dai contadini, e dagli
abitatori delle montagne, che quivi
si radunano per impiegarsi a lavo-
rare la terra. Ma su queste diver-
genti opinioni sono a consultarsi gli
archeologi, che hanno trattato delle
cose di Roma, il Cancellieri nel suo
Carcere Tulliano, e l' articolo Car-
ceri di Roma. Vedi.
Diverse ancora sono le opinioni
sull' epoca dell' erezione di questa
chiesa, che il Piazza nella sua Ge-
rarchia fa rimontare al quarto se-
colo, perchè dice essere stata affidata
la cura di essa a s. Damaso, cioè
quando era ancor diacono, il quale
poscia venne assunto al pontificato,
nell'anno 36-. Siccome poi a lui
era stato affidato di sollevare i car-
cerati con limosine, così per le car-
ceri, che prima erano qui state, tut-
te le carceri di B_oma furono quin-
di soggette a questa chiesa, che in
seguito eresse un aliare allo stesso s.
Damaso I. Il medesimo Piazza aggiun-
ge, che quando s. ÌNicola il grande,
arcivescovo di Mira andò in Roma a
visitare i luoghi santi, questa chiesa,
la quale pei corpi santi , che si veneravano
nella confessione, fu pure
da lui visitata, era dedicata al ss.
Salvatore, e perciò una delle prime
chiese a questo consagrate dopo la
basilica lateranense. Abbiamo anco-
CHI ibV)
ra, che s. Damaso I fu eletto Pon-
tefice ventidue anni circa dopo la
morte di s. Nicola, e siccome la
chiesa era stata anco dedicata a
lui, compose una messa in versi, e
volle, che in di lui onore quivi si
dicesse. Va qui osservato, che l'isto-
ria della traslazione delle reliquie di
s. rsicola in Bari , e perciò così ge-
neralmente chiamato, pone la sua
morte nell'anno 342; ed ecco altra
testimonianza, che questa chiesa esi-
stesse nel quarto secolo. Nel seguente
fiorì s. Felice II, detto III, creata
Papa l'anno ^$3, e di lui si ha,
che arricchì la confessione di reli-
quie, e però sotto di essa vi fu
posta la di lui immagine, con quelle
di san Calisto, e di san Bonifacio IV,
e Ieggevasi inciso sul marmo: Pax
tecum Felix.
Si congettura da alcune memorie,
che dal V secolo in poi, la chiesa
fosse governata dai preti secolari,
venendo considerata ne' posteriori
secoli qual collegiata, dappoiché le
diaconie per lo più furono abitate
dai religiosi e monaci, come luoghi
frequentati , pel patrimonio della
chiesa, che ivi dispensavano i dia-
coni. Va riferita la cagione, per
cui s. Gregorio I, borito nel 590,
si determinò ad erigere questa chiesa
in diaconia Cardinalizia, che, secondo
f antico computo, per ordine fu l'un-
decima, cui era affidata l'XI regio-
ne. S. Gregorio I pertanto, in osse-
quio della gran venerazione, in cui
era s. ÌNicola anco presso i romani ,
dichiarò la chiesa diaconia, vi pose
la stazione nel sabbato dopo la
quarta domenica di quaresima, detta
Sùientesj e ad onore del santo nella
messa si pose analogo introito, gra-
duale , oll'ertorio, e comunione. Il
primo colle parole Sitientes venite.
ad aquas } dichiara 1' alletto e la