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Oggi Domani Anziani - Cisl

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REGIONI E TERRITORI ALLA RICERCA DI UNA BUSSOLA PER LA FAMIGLIAstema integrato di interventi e servizi sociali. promuove la solidarietà e le esperienzedi auto aiuto fra famiglie, quali le banche del tempo.La Delibera di Giunta 791/2005 “Attuazione Delibera consiliare n. 615/04: Bandoper l’accesso ai finanziamenti per interventi relativi al primo anno in famigliae alle iniziative di conciliazione dei tempi di cura e di lavoro” prevede interventiquali part-time e sportelli Informa Famiglia.Con la deliberazione della Assemblea legislativa regionale 28 novembre 2007, n.144 “Programma annuale 2007: interventi, obiettivi e criteri generali di ripartizionedelle risorse ai sensi dell’art. 47, comma 3, della L.R. 2/2003-Stralcio delPiano sociale e sanitario regionale” si prevedono, tra l’altro, nell’allegato al punto3.3.4, gli obiettivi, i destinatari e i criteri di ripartizione relativamente alla“Sperimentazione di iniziative per l’abbattimento dei costi dei servizi per le famigliecon un numero di figli pari o superiore a quattro (legge finanziaria296/2006 art. 1 comma 1250 e intesa conclusa in sede di Conferenza unificatail 20 settembre 2007)”.La Delibera di Giunta 748/2008 “Assegnazione di contributi ai Comuni singoli oassociati sede dei 23 centri per le famiglie per accordi distrettuali con i consultorifamiliari. Delibera a.l. 144/2 007 e propria delibera 2128/2007 – programmaannuale 2007” approva un accordo (allegato) tra centri per le famiglie e consultorifamiliari per la realizzazione di progetti sperimentali innovativi per ampliaree potenziare gli interventi sociali a favore delle famiglie.La Giunta regionale, con propria deliberazione 1500/2008, ha approvato un Pianointerno integrato delle azioni regionali in materia di pari opportunità di genere,frutto di un percorso di lavoro partecipato, avviato a partire dal 2006. TalePiano rappresenta uno strumento di prima lettura organica e sistematizzatadelle politiche che la Regione Emilia-Romagna intende sviluppare per promuoverele pari opportunità di genere. Esso si configura ancora come un Piano internoall’amministrazione regionale e ha lo scopo primario di rafforzare il processodi integrazione tra le diverse politiche e le diverse attività che la Regionesviluppa sul tema. In questa fase, coincidente con la fine legislatura, si è infattiscelto di privilegiare l’esigenza di mettere a sistema all’interno dell’amministrazioneregionale ciò che si sta realizzando per consentire alle diverse strutture diacquisire una omogeneità di intervento, un linguaggio comune, una sensibilizzazionediffusa su tali tematiche. Il Piano prevede interventi tesi a favorire l’equilibriotra vita e lavoro; assicurare pari accesso all’educazione e alla cultura,all’istruzione e alla formazione lungo tutto l’arco della vita, valorizzando le differenzedi genere; realizzare una pari autonomia economica per donne e uomini;sviluppare la dimensione di genere nei trasporti e nella mobilità territoriale;sviluppare la dimensione di genere nelle strategie per uno sviluppo socialmentesostenibile del territorio e della qualità dell’ambiente; sviluppare la dimensione130

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