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Oggi Domani Anziani - Cisl

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REGIONI E TERRITORI ALLA RICERCA DI UNA BUSSOLA PER LA FAMIGLIAtra i primi della classe. Positivo risulta essere, inoltre, anche il dato relativoagli addetti della cooperazione che evidenzia una tendenza positivadei friulani rispetto a tale forma di occupazione. Per contro il datorelativo ai dipendenti pubblici risulta essere particolarmente elevato:siamo nell’ordine di circa 12 dipendenti ogni 1.000 abitanti, dato cheposiziona il Friuli V.G. – assieme alla regione Sicilia, che presenta un datopressoché analogo – all’ultimo posto della classifica.In sintesi, se si esclude la questione relativa agli occupati del pubblicoimpiego, i dati inerenti la condizione occupazionale del FriuliV.G. risultano essere abbastanza buoni e questo consente, in primoluogo, una posizione di metà della classifica e, in secondo luogo, diconsiderare tale contesto abbastanza orientato alle esigenze familiaridal punto di vista occupazionale.Famiglie in crisi di identitàIl contesto friulano preoccupa soprattutto per quanto riguarda ladimensione familiare. Infatti, il Friuli V. G. è l’unico, assieme alla Toscana,ad avere i valori relativi a tutti e quatto gli indicatori utilizzatiper analizzare la situazione familiare sotto la media nazionale.Risulta essere inferiore alla media nazionale, seppur di poco, il datorelativo al numero di giovani di età compresa tra 25-34 anni ancora presentiall’interno della famiglia d’origine, e questo denuncia la difficoltàdelle nuove generazione a costruirsi una propria autonomia e a riuscirea ‘fare una propria famiglia’; è inferiore alla media nazionale, e in questocaso è il peggior dato in assoluto, il tasso di fecondità – ovvero il numerodi figli per donna in età feconda – a dimostrazione del fatto che legiovani coppie friulane faticano e non hanno le giuste condizioni per ‘farefigli’; ancora, il rapporto tra minori e anziani risulta essere molto sbilanciatorispetto a questi ultimi e il dato risulta essere tra i peggiori a livellonazionale insieme a quelli di Toscana ed Emilia Romagna; infine,risulta essere negativo, perché inferiore alla media nazionale, anche ilrapporto tra la popolazione attiva e quella inattiva, ad indicare il fattoche la popolazione attiva deve farsi carico di una quota di popolazioneinattiva superiore a quella degli altri contesti regionali.66

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