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Oggi Domani Anziani - Cisl

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APPENDICEdi genere nel settore sanitario con particolare attenzione alla prevenzione e a curemediche di qualità; contrastare i fenomeni di povertà e marginalità sociale digenere, favorendo l’inclusione; garantire la sicurezza, contrastando ogni formadi abuso e violenza, lotta agli stereotipi di genere, promozione della parità di generenelle attività di cooperazione internazionale; promuovere la parità tra i generinella partecipazione alla vita politico-sociale ed ai livelli decisionali. L’approccioalla base del Piano è trasversale alle diverse politiche ed interventi promossidalla Regione.La Delibera di Giunta 209/2009 “L.R. n. 24/01 e D.L. n. 159/07. Programmazionedei fondi per la realizzazione del programma di manutenzione di alloggi diedilizia residenziale pubblica denominato “Nessun alloggio pubblico sfitto”. (Propostadella Giunta regionale in data 2 febbraio 2009, n. 106)” promuove il programma“Nessun alloggio pubblico sfitto” avente ad oggetto il ripristino di n.1.832 alloggi pubblici sfitti. Il programma comprende tutti gli alloggi di ediliziaresidenziale pubblica sfitti che non possono essere assegnati ai soggetti che hannoconcorso ai bandi di assegnazione promossi dai Comuni poiché gli enti proprietaridegli stessi non dispongono delle risorse necessarie per realizzare gli interventidi ripristino indispensabili.La normativa rivolta ai minoriLa normativa rivolta direttamente ai minori prevede tre leggi e tre delibere accompagnateda due allegati. I documenti sono relativi a trentatre interventi/servizi.La Delibera 1843/1997 assume l’iniziativa per “Direttiva sui requisiti funzionalie strutturali, sulle procedure per il rilascio, la sospensione, la revoca dell’autorizzazioneal funzionamento e sui criteri di vigilanza per le comunità socio-assistenzialiresidenziali e semiresidenziali per minori”. Qualora l’azione della famigliapresenti carenze e difficoltà sul piano educativo, relazionale e dell’integrazionesociale, pur permanendo legami affettivi ed emotivi validi, il serviziosemi-residenziale si configura come la soluzione più adeguata ad integrare l’azionedella famiglia stessa, sostenendone le competenze ed evitando l’allontanamentodel bambino/a o del ragazzo/a dal suo contesto, favorendo nel contempol’inserimento, la conoscenza e la partecipazione del minore alle iniziativee alle opportunità presenti sul territorio. Solo se vi è temporanea “inidoneità”della famiglia a rispondere ai bisogni complessi dei figli, o se vi è l’esigenzadi proteggere il minore, di arginare conflitti e comportamenti familiari distruttivi,è praticabile la collocazione extra-familiare. Il documento prevede comunitàdi pronta accoglienza; comunità di tipo familiare; comunità educative; comunitàsemiresidenziali o centri diurni. Per la formulazione della direttiva in oggettoviene costituito un apposito gruppo di lavoro, composto da rappresentanti degli131

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