Rapporto finale di esecuzione - Regione Piemonte

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DOCUP Obiettivo 2 Piemonte 2000-2006Rapporto Finale di EsecuzioneASSE MISURA DESCRIZIONE ELEMENTI DI RACCORDO E RICADUTE POTENZIALI SU COMPETITIVITÀE 1Promozione dellapartecipazione femminile almercato del lavoro.Impatto positivo sulla competitività regionale delle azioni promosse per realizzare laparità di genere:1. interventi in favore dell'imprenditoria femminile2. progetti per l'organizzazione del lavoro pro-concilazione alla conciliazione comespinta per molte imprese in aree Ob. 2 per sperimentare forme innovative di sostegnoal cambiamento organizzativo (telelavoro, flessibilità, ecc.).Rapporto tra FESR e FEOGAIl programma principale finanziato dal FEOGA è il Piano di Sviluppo Rurale (PSR), al quale siaggiunge il PIC Leader+. Il coordinamento in fase di programmazione ed attuazione di questiprogrammi con il DOCUP è finalizzato sia alla massimizzazione degli effetti delle azioni disviluppo sia alla valorizzazione di tutte le possibili sinergie tra i programmi cofinanziati dai diversiFondi Strutturali nelle aree che insistono sul medesimo territorio.Il DOCUP non entra direttamente in relazione con il PSR in quanto, a seguito dellasemplificazione delle aree precedentemente catalogate come 5b, sono state inserite nell’ambitodelle zone Obiettivo 2 ovvero delle aree in Phasing Out, insieme a quelle definite a declinoindustriale e pertanto afferenti al FESR. Ciò ha consentito pertanto la complementarietà degliinterventi sin dalla fase di programmazione. In particolare, le misure del DOCUP, che possonopresentare ricadute sul territorio agricolo e rurale – anche di tipo indiretto –, sono quelle delterzo Asse riservato alle politiche di sviluppo locale e valorizzazione del territorio.In particolare, la misura più significativa risulta essere la 3.1 dedicata ai Piani Integrati di Area,caratterizzati da integrazione di diverse tipologie di intervento e per il concorso di diversi attori, alfine di incidere in maniera più efficace sullo sviluppo locale.Il coordinamento dei Piani è stato affidato alle Province che hanno garantito supporto aglioperatori: la presenza di diversi interventi in aree montane e collinari ha inciso notevolmenteanche sui territori a declino rurale, agendo sul loro tessuto socio-economico complessivo. Percontro, vi è una parziale sovrapposizione con il PIC Leader+ 161 — alcune azioni di quest’ultimosono analoghe a corrispondenti misure del DOCUP 162 — peraltro solamente apparente inquanto la tipologia dei soggetti ammissibili è nettamente distinta. La possibilità disovrapposizione è stata valutata sin dalla fase di avvio del Leader+ e sono state individuate lecorrispondenti azioni più sensibili in tal senso. Si è tuttavia proceduto, in fase operativa, ad unadeguato monitoraggio per scongiurare tale rischio.5.9 OPERAZIONI ATTUATE IN TERRITORI FUORI OBIETTIVONon sono state finanziate operazioni al di fuori delle zone Obiettivo 2.Va peraltro rammentato come per l’unico progetto che ha interessato l’intero territorio regionale(progetto “Wi-Pie”/RUPAR realizzato nell’ambito della sottomisura 2.4 a e relativo allarealizzazione di una rete telematica diffusa su tutta la Regione Piemonte, soprattutto a vantaggiodelle aree periferiche al fine di ridurre il problema del “digital divide”) sia stata applicata unametodologia di calcolo, approvata in sede di CdS nella riunione del 19/09/2005, conl’individuazione e quantificazione delle zone ricompresse nel programma (aree Ob. 2 ed aree inPhasing Out) e di quelle al di fuori di tali aree e definite “aree bianche”. La relativarendicontazione è stata di fatto effettuata applicando le relative percentuali pre-definite (31,28%per le aree Ob. 2; 28,40% per le aree in Phasing Out e 40,32% per le “aree bianche” comeperaltro riportato nel CdP).161162Cfr. il Programma Leader+ 2000-2006In particolare quelle rivolte agli investimenti dei privati.190
DOCUP Obiettivo 2 Piemonte 2000-2006Rapporto Finale di Esecuzione5.10 GRANDI PROGETTI E SOVVENZIONI GLOBALINell’ambito del programma non sono state finanziate Sovvenzioni Globali, mentre è statocompletato il Grande Progetto 163 denominato “La Venaria Reale e Borgo Castello della Mandria”,la cui scheda è stata inoltrata alla Commissione Europea nel corso della programmazione 1994-’99, più precisamente a fine dicembre 1997.In relazione a tale intervento, si ritiene utile riproporre, nel presente documento, l’aggiornamentodella scheda riepilogativa già inserita nei precedenti RAE, che fornisce la descrizione delprogetto (§ 5.10.1), l’iter procedurale con le principali tappe attraversate dal progetto (§ 5.10.2),uno schema dei costi rendicontati nell’ambito dei programmi DOCUP 1997/’99 e 2000/’06 (§5.10.3) e i risultati conseguiti ad intervento concluso (§ 5.10.4).5.10.1 Descrizione del progettoIl progetto è stato promosso ed avviato ufficialmente nell’ottobre del 1997 dalla RegionePiemonte insieme al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il sostegno dell’UnioneEuropea ed in collaborazione con la Provincia di Torino ed i Comuni di Torino, Venaria Reale eDruento.L’area oggetto dell’intervento è costituita dalla Reggia di Venaria Reale, dai Giardini, dal BorgoCastello e dalla Cascina Rubbianetta, situata nel Parco La Mandria, e raggiunge un’estensionetotale di 950.000 mq di superficie, di cui 150.000 mq per opere (Reggia e Borgo Castello) el’area rimanente per i Giardini e per il Parco. La riprogettazione del complesso monumentale diVenaria e dei suoi Giardini è stata affiancata, inoltre, da un importante intervento di ridisegno deltessuto urbano della città di Venaria Reale e delle infrastrutture a servizio dell’area. Taleprogetto rappresenta, nel suo insieme, una delle più rilevanti operazioni di riqualificazione dibeni culturali realizzata a livello europeo ed ha cercato di recuperare il complesso in modorigoroso, senza alterare con il restauro le caratteristiche originarie delle strutture. La Reggia diVenaria Reale e il Castello della Mandria sono stati proclamati dall’UNESCO “Patrimoniodell’Umanità” nel 1997, nell’ambito della decisione che ha riguardato l’intero sistema delleResidenze Sabaude.Inquadramento storicoLa Reggia di Venaria Reale nacque nel 1660, per opera del duca Carlo Emanuele II di Savoia,come residenza “di piacere e di caccia” per la corte. I lavori per la sua realizzazione furonoaffidati all’architetto di corte Amedeo di Castellamonte che progettò il borgo, il palazzo, i giardinie i boschi di caccia, che oggi costituiscono il Parco de La Mandria. Venne così creato ungrandioso complesso monumentale il cui punto principale era costituito dalla cosiddetta Reggiadi Diana, dea della caccia. La Reggia subì nei secoli diverse modifiche e rimaneggiamenti aseconda delle vicende che influenzarono la vita del regno sabaudo. Il palazzo acquisì, ad operadell’architetto Michelangelo Garove, una struttura imponente con grandi padiglioni uniti dagallerie e tetti mansardati. Ulteriori ingrandimenti furono progettati e messi in atto dall’artistabarocco Filippo Juvarra a cui si devono il completamento della Galleria Grande, detta ancheGalleria di Diana, e la realizzazione della chiesa di San Uberto, patrono dei cacciatori, dellaCitroniera e della Scuderia Grande. Il complesso venne nuovamente riplasmato fra il 1739 e il1769, quando Benedetto Alfieri riunì i vari contributi passati in un solo sistema architettonico.L’armonia raggiunta venne però presto infranta dall’invasione napoleonica, che segnò l’iniziodella decadenza della Reggia. Parallelamente alla rimodulazione della Reggia, negli anni anchei Giardini, che erano stati voluti “all’italiana” dall’architetto Castellamonte vennero trasformati in163Secondo la definizione dell’art. 25 del Regolamento (CE) n. 1260/99 “i Fondi possono finanziare spese connesse a grandiprogetti, vale a dire: un insieme di lavori economicamente indivisibili che svolgono una funzione tecnica precisa e hannoobiettivi chiaramente definiti, il cui costo totale considerato al fine di determinare l'importo della partecipazione dei Fondi superai 50 M€”191
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