smaltimento degli stessi 70 .DOCUP Obiettivo 2 <strong>Piemonte</strong> 2000-2006<strong>Rapporto</strong> Finale <strong>di</strong> EsecuzioneIn relazione ai rifiuti speciali, da un lato si registra l’aumento della produzione dal 2000 al 2008del 51,90%, dall’altro aumentano sia la capacità <strong>di</strong> recupero dei rifiuti speciali (+96,25%) sia lacapacità <strong>di</strong> smaltimento degli stessi (+12,28%).In relazione ai rifiuti urbani, invece, la produzione in termini assoluti cresce del 10,52% dal 2000al 2008 71 , ma nello stesso arco temporale la quantità <strong>di</strong> rifiuti urbani recuperata attraverso laraccolta <strong>di</strong>fferenziata aumenta del 200,62%, passando dal 18,3% dei rifiuti urbani prodotti nel2000 al 48,4% nel 2008 (nel 2009 è del 49,5%). Ne deriva che lo smaltimento dei rifiuti urbaniin<strong>di</strong>fferenziati <strong>di</strong>minuisce del 32,25%, mentre lo smaltimento dei rifiuti urbani <strong>di</strong>fferenziati inimpianti <strong>di</strong> compostaggio aumenta del 53,95%. Il dato è molto incoraggiante perché sottolineauna maggiore consapevolezza sia dei privati citta<strong>di</strong>ni, sia delle imprese nei confronti dellatematica ambientale e della necessità <strong>di</strong> recuperare i rifiuti prodotti trasformandoli in nuoverisorse attraverso il progressivo abbandono del sistema <strong>di</strong> raccolta in<strong>di</strong>fferenziata a favore delsistema della raccolta <strong>di</strong>fferenziata.Per quanto riguarda l’in<strong>di</strong>catore “Spese <strong>di</strong> ricerca e sviluppo”, il <strong>Piemonte</strong> passa da una spesa <strong>di</strong>1.683 milioni <strong>di</strong> euro nel 2000 ad una spesa <strong>di</strong> 2.282 milioni <strong>di</strong> euro nel 2008, con un incrementodel 35,56%. Va sottolineato che la spesa in ricerca e sviluppo è in buona parte sostenuta dalsettore privato (76%), che <strong>di</strong>mostra grande sensibilità verso l’innovazione, nonostante nella<strong>Regione</strong> esistano centri <strong>di</strong> ricerca pubblici molto vali<strong>di</strong> (quali ad esempio il Politecnico el’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Torino, la cui spesa in ricerca è pari al 16% del totale regionale). Alivello comparativo rispetto alle altre regioni, il <strong>Piemonte</strong> nel 2007 è stata la regione che hamaggiormente investito in termini <strong>di</strong> spesa in R&S sul PIL, con un’incidenza del 1,8% (a livellonazionale, l’incidenza della spesa in R&S sul PIL è del 1,1%). La scommessa della regione nelcampo dell’innovazione e della ricerca non si è esaurita con la programmazione DOCUP2000/2006, anzi è stata rilanciata con la programmazione dei fon<strong>di</strong> strutturali 2007/2013.Con riferimento all’in<strong>di</strong>catore “N° <strong>di</strong> brevetti regi strati dalle imprese piemontesi”, il datoprogrammatico non risulta chiaro: permane infatti il dubbio se il dato dovesse essere annuale ocumulato sull’intero periodo <strong>di</strong> programmazione. La serie storica <strong>di</strong>sponibile del dato in<strong>di</strong>ca chenei primi anni <strong>di</strong> programmazione presso l’EPO (European Patent Office) è stato presentato unelevato numero <strong>di</strong> brevetti (502 nel 2000 e 472 nel 2001), dato che negli anni successivi subisceuna forte <strong>di</strong>minuzione. Nel 2008 vengono presentati 451 brevetti, facendo registrare, rispetto al2000, un decremento del 10,2%. A livello nazionale l’andamento della serie storica è simile aquello del <strong>Piemonte</strong>, presentando però una variazione negativa dal 2000 al 2008 dello 0,01% (intermini assoluti si passa da 4.428 brevetti presentati nel 2000 a 4.423 presentati nel 2008), inquanto, a partire dal 2006, il valore italiano cresce maggiormente. Il <strong>Piemonte</strong>, dunque, oltre aregistrare un decremento del n° <strong>di</strong> brevetti present ati, risulta aver anche perso terreno a livellonazionale, passando da un’incidenza del 11,34% nel 2000 ad un’incidenza del 10,20% nel 2008.Questo in<strong>di</strong>catore può essere completato dall’analisi dell’in<strong>di</strong>catore “Domande depositate perinvenzioni, marchi, modelli <strong>di</strong> utilità e modelli ornamentali”. In questo caso il <strong>Piemonte</strong> registraun aumento molto significativo dal 2000 (n. 3.549 domande depositate) al 2009 (n. 6.704domande depositate), con un incremento dell’89%.D. VALUTAZIONE GENERALEL’Asse 2 ha avuto l’ambizioso scopo <strong>di</strong> sviluppare il sistema economico produttivo regionale,rendendolo maggiormente competitivo ed orientato verso l’informatizzazione e la ricerca.7071Il commento è effettuato utilizzando i dati relativi agli in<strong>di</strong>catori ambientali 2010 presenti sul sito <strong>di</strong> Arpa <strong>Piemonte</strong> nella specificasezione “Rifiuti” - sito internet: (http://rsaonline.arpa.piemonte.it/in<strong>di</strong>catori/info.asp-codL=IT&idMC=18&idT=27.htm)L’aumento della produzione <strong>di</strong> rifiuti procapite nello stesso arco temporale è del 6,93%, mentre l’aumento della popolazioneresidente è del 3,3%78
DOCUP Obiettivo 2 <strong>Piemonte</strong> 2000-2006<strong>Rapporto</strong> Finale <strong>di</strong> EsecuzioneSono state attivate misure a favore delle PMI localizzate nelle aree ammissibili, affinché questepotessero sia adeguare i propri sistemi produttivi con le migliori tecnologie presenti sul mercato(misura 2.1), sia rafforzare la propria capacità patrimoniale per realizzare nuovi investimenti(misura 2.2). Sono stati realizzati inoltre importanti interventi infrastrutturali a servizio del sistemaproduttivo, quali Parchi Tecnologici, Poli integrati <strong>di</strong> Sviluppo, Aree industriali attrezzate (misura2.3). Gli effetti positivi <strong>di</strong> questi interventi sono stati ri<strong>di</strong>mensionati negli ultimi anni dalsopraggiungere della crisi economica mon<strong>di</strong>ale, che in <strong>Piemonte</strong> ha manifestato le sueconseguenze peggiori soprattutto sul sistema produttivo manifatturiero. L’in<strong>di</strong>catore relativoall’incremento del tasso nati-mortalità delle imprese <strong>di</strong>mostra proprio le <strong>di</strong>fficoltà delle PMI (-76%<strong>di</strong> incremento dal 2000 al 2008), ma al tempo stesso la capacità <strong>di</strong> tenuta del sistema produttivo(il tasso, a <strong>di</strong>fferenza delle altre regioni del Centro-Nord Italia, non ha mai registrato sal<strong>di</strong>negativi in tutta la serie storica). Le ricadute positive delle iniziative finanziate sono visibili ancheattraverso gli in<strong>di</strong>catori occupazionali (+8,6% e +13%) e l’in<strong>di</strong>catore dell’incremento del valoreaggiunto (+4,9%).L’Asse 2 ha inoltre favorito l’affermazione della Società dell’informazione, contribuendo allarealizzazione <strong>di</strong> interventi strategici necessari per dotare tutto il territorio regionale della bandalarga (misura 2.4) e linee specifiche a favore delle PMI che hanno aperto il proprio mercato all’ebusinesse all’e-commerce (linea 2.4c con 1.412 imprese finanziate).Altro ambito molto importante in cui ha operato l’Asse 2 è la ricerca: sono state ideate specifichelinee <strong>di</strong> intervento a favore della R&S operata dalle PMI (misura 2.6), i cui effetti positivi sonovisibili negli in<strong>di</strong>catori Spesa <strong>di</strong> ricerca e sviluppo (+35,56%) e n° <strong>di</strong> marchi e brevetti registratidalle imprese piemontesi (+77%).Non da ultimo l’Asse 2 ha favorito lo sviluppo del sistema regionale attraverso il recupero e lavalorizzazione del Sistema delle Residenze Sabaude e dei percorsi turistici-termali (misura 2.5).In questo filone si trova il Grande Progetto (già avviato con la precedente programmazione1997-’99) <strong>di</strong> recupero della Reggia <strong>di</strong> Venaria Reale e del Borgo Castello, che è statocompletato nel 2008. Nel 2007 è avvenuta l’apertura ufficiale della Reggia e in un solo anno sisono registrati quasi un milione <strong>di</strong> visitatori, facendo <strong>di</strong>ventare la Reggia il primo polod’attrazione turistica della <strong>Regione</strong>, con ottime ricadute su tutto il settore turistico-alberghiero(+30,3% occupati nel settore turistico; +3,5% presenze <strong>di</strong> turisti stranieri).79