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Rapporto finale di esecuzione - Regione Piemonte

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DOCUP Obiettivo 2 <strong>Piemonte</strong> 2000-2006<strong>Rapporto</strong> Finale <strong>di</strong> Esecuzione“importazioni <strong>di</strong> minerali energetici e idrocarburi e popolazione residente al31/12/2006”. Non si registrano significativi scostamenti rispetto al valore <strong>di</strong> riferimento 207 €nel 2006 contro 200 €, evidenziando una <strong>di</strong>pendenza stabile del <strong>Piemonte</strong> dalle risorseenergetiche importate e la necessità <strong>di</strong> investire ulteriormente in settori, quali quello delleenergie rinnovabili, che possano contribuire significativamente a ridurre le importazioni <strong>di</strong>prodotti energetici. Tale strategia, oltre a costituire il mainstreaming della politica 20 -20-20dell’Unione Europea, trova riscontro nei documenti programmatici del nuovo PO 2007-2013.Infine per quanto riguarda l’incidenza della raccolta <strong>di</strong>fferenziata, l’in<strong>di</strong>catore rifiuti urbanioggetto <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata sul totale dei rifiuti urbani, calcolato nel 2009 evidenziaun livello (49,6%) <strong>di</strong> gran lunga superiore al valore atteso (22/25%). In termini assoluti laproduzione <strong>di</strong> rifiuti urbani procapite è costantemente aumentata fino al 2006 (475 kg/annonel 2000, 522 kg/anno nel 2006), invertendo poi la tendenza negli anni successivi (516kg/anno nel 2007, 508 kg/anno nel 2008 e 503 kg/anno nel 2009); per quanto riguarda losmaltimento, invece, il dato relativo alla raccolta <strong>di</strong>fferenziata procapite migliora costantementenel corso della serie storica, passando da 69 kg/anno nel 2000 (pari al 18,3%) a249 kg/anno nel 2009 (pari al 49,6% dell’ammontare <strong>di</strong> rifiuti urbani prodotti).ASSE 4 - Gli impatti degli interventiGli in<strong>di</strong>catori dell’Asse 4 si rivolgono alla stima degli impatti <strong>di</strong>retti e in<strong>di</strong>retti connessi con gliObiettivi Specifici: i) Progetti <strong>di</strong> inclusione sociale, ii) Creazione d’impresa e iii) Sviluppodei servizi legati ai nuovi bacini <strong>di</strong> impiego. Tutti gli in<strong>di</strong>catori sono stati calcolati sulla base <strong>di</strong>dati ISTAT riferiti agli ultimi anni <strong>di</strong>sponibili.Di seguito si riportano le principali considerazioni per ogni Obiettivo Specifico:i. Progetti <strong>di</strong> inclusione sociale: Gli effetti del Doc.UP. rispetto a questo obiettivo specificosono stati calcolati sia in relazione alla crescita della popolazione nelle aree marginali, siavalutando le <strong>di</strong>fficoltà in<strong>di</strong>cate dalle famiglie nell’accedere ai servizi collettivi, nello specifico,negozi alimentari e mercati. Il primo fenomeno è stato osservato nel 2008 tramitel’in<strong>di</strong>catore Tasso <strong>di</strong> crescita annuale della popolazione residente nei comuni rurali, dacui si riscontra un valore pari 0,78% rispetto al 2007 e un trend <strong>di</strong> crescita che si è andatoconsolidando a partire dal 2007 dopo un biennio <strong>di</strong> flessione della crescita dellapopolazione. Sotto il secondo aspetto un’indagine ISTAT presso le famiglie ha consentito <strong>di</strong>rilevare nel 2008 l’in<strong>di</strong>catore famiglie che <strong>di</strong>chiarano molta o abbastanza <strong>di</strong>fficoltà nelraggiungere negozi alimentari e/o mercati (%). Il dato 2008, pari al 19,2% delle famiglie èin sensibile calo rispetto al 2005 (- 3,9%) e conferma la progressiva perequazione <strong>di</strong> servizibasilari in tutti i territori piemontesi, compresi quelli marginali.ii. Creazione d’impresa: l’in<strong>di</strong>catore tasso <strong>di</strong> occupazione (Persone occupate in età 15-64anni sulla popolazione nella corrispondente classe <strong>di</strong> età (%)) è una variabile <strong>di</strong> rotturaclassica per la <strong>di</strong>agnosi del polso dei sistemi economici ed evidenzia, nel 2008, un valoremolto elevato per la <strong>Regione</strong> <strong>Piemonte</strong> (65,2%). Tale risultato, superiore sia al valore <strong>di</strong>riferimento che al dato obiettivo (40%)è in parte inconfrontabile rispetto ai dati precedenti il2004, anno in cui l’ISTAT ha reso coerenti le rilevazioni sulla forza lavoro rispetto allein<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> Eurostat, ma anche nel confronto con il 2004 si denota un progressivoincremento della base occupazionale piemontese (+1,9%). Un giu<strong>di</strong>zio definitivo sullasituazione occupazionale della regione a seguito dell’avvento della crisi iniziata nel 2009,sarà possibile solo alla luce <strong>di</strong> dati aggiornati e consolidati da parte dell’ISTAT.iii. Sviluppo dei servizi legati ai nuovi bacini <strong>di</strong> impiego: per quanto riguarda questoObiettivo Specifico, il dato è stato calcolato rapportando i nuovi occupati nel 2006 sullapopolazione residente espressa in decine <strong>di</strong> migliaia. Si registrano 80,64 nuovi occupati34

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