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Rapporto finale di esecuzione - Regione Piemonte

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DOCUP Obiettivo 2 <strong>Piemonte</strong> 2000-2006<strong>Rapporto</strong> Finale <strong>di</strong> Esecuzione1.2 ConclusioniIl <strong>Piemonte</strong>, come gran parte del territorio nazionale, ha subito nei primi anni del 2000un’involuzione sul piano economico dovuta ad una situazione internazionale instabile causata daeventi che hanno messo in crisi anche i flussi commerciali definiti consolidati. Negli anniprecedenti alla crisi finanziaria del biennio 2008-2009, tuttavia, i dati hanno evidenziato unacongiuntura economica più favorevole per la regione.Pur rimanendo una regione a forte vocazione industriale, il <strong>Piemonte</strong> ha iniziato unatrasformazione dell’economia verso il settore terziario e si è registrato forte ricorso allamanodopera straniera nell’industria e nell’agricoltura, che ha parzialmente limitato la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>manodopera italiana. In tal senso va sottolineata la necessità <strong>di</strong> accelerare i cambiamenti dellastruttura organizzativa del mercato del lavoro, che dovrà essere sempre più rivolta al settore deiservizi ed essere caratterizzata da crescente flessibilità, e <strong>di</strong> sostenere i settori più innovativi, inparticolare la filiera produttiva della green economy.Il settore delle PMI, in parte legato ad attività <strong>di</strong> sub-fornitura e fornitura alle aziende <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><strong>di</strong>mensioni, necessiterà <strong>di</strong> ulteriori attenzioni nel futuro ciclo <strong>di</strong> Programmazione comunitaria,continuando un processo, ampiamente avviato con gli interventi specifici attivati con il DOCUP.La per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> competitività internazionale che aveva interessato le imprese piemontesi negliultimi anni mostra segnali <strong>di</strong> ripresa, come evidenziano i dati sugli or<strong>di</strong>nativi. La propensioneall’apertura verso e dall’estero della struttura economica regionale è stata consistente, per tutto ilperiodo <strong>di</strong> durata del Programma, ma dovrà essere incentivata anche in futuro, soprattutto inconsiderazione degli effetti negativi della recessione degli ultimi anni e della posizionegeografica strategica della <strong>Regione</strong>.Da un punto <strong>di</strong> vista demografico la regione presenta un incremento costante, in particolaregrazie al tasso migratorio che compensa l’invecchiamento progressivo della popolazioneregionale. Particolarmente consistente, la crescita della popolazione nelle aree fuori obiettivo epiù avanzate della regione, che sono in grado <strong>di</strong> produrre una consistente e sostenuta domanda<strong>di</strong> manodopera. La popolazione residente immigrata è in costante crescita e ha consentito, inparticolare nelle province a maggiore tasso <strong>di</strong> crescita, <strong>di</strong> compensare la flessione dell’offerta <strong>di</strong>lavoro italiana, negli ambiti meno qualificati.La regione presenta fondamentali soli<strong>di</strong> e superiori alla me<strong>di</strong>a nazionale nei principali ambitieconomici. In tal senso, anche nell’ottica <strong>di</strong> una possibile rapida fuoriuscita dalla crisi, varegistrata la tenuta dell’occupazione femminile rispetto a quella maschile, misurata in termini <strong>di</strong><strong>di</strong>fferenza tra tassi <strong>di</strong> attività, e <strong>di</strong> quella giovanile nella classe <strong>di</strong> età 15-34 anni rispetto al datonazionale.Negli ultimi anni, sia il settore pubblico, che il mondo delle imprese piemontesi, hanno investitomolto in ricerca e sviluppo tecnologico, fattori che, anche grazie alla presenza <strong>di</strong> alcune delleprincipali aziende industriali del paese e <strong>di</strong> enti <strong>di</strong> ricerca e universitari <strong>di</strong> eccellenza a livellonazionale, può essere letto come un possibile volano <strong>di</strong> uno crescita nel me<strong>di</strong>o -lungo periodo.Le infrastrutture viarie regionali, sia stradali, che ferroviarie, ma anche, in misura minore,aeroportuali, rappresentano un punto <strong>di</strong> forza, se confrontate con la <strong>di</strong>sponibilità nazionale edelle principali regioni sviluppate italiane. Di eccellenza, risulta essere anche il sistema deiservizi socio-assistenziali della <strong>Regione</strong>. Inoltre, in coerenza con le in<strong>di</strong>cazioni comunitarie <strong>di</strong>Goteborg, la <strong>Regione</strong> ha posto molta attenzione allo sviluppo delle energie rinnovabili comefonte <strong>di</strong> approvvigionamento elettrico, nonché al sistema <strong>di</strong> smaltimento <strong>di</strong>fferenziato dei rifiuti.Con riferimento all’analisi multilivello e rimandando comunque all’allegato A del <strong>Rapporto</strong> perapprofon<strong>di</strong>re le principali conclusioni emerse, si evidenzia il contributo consistente del DOCUPin particolare per politiche legate alla valorizzazione del territorio regionale in termini <strong>di</strong>attrazione <strong>di</strong> investimenti e <strong>di</strong> incoming turistico. A ciò va aggiunto che i principali interventi21

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