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Rapporto finale di esecuzione - Regione Piemonte

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DOCUP Obiettivo 2 <strong>Piemonte</strong> 2000-2006<strong>Rapporto</strong> Finale <strong>di</strong> Esecuzioneun grande parco “alla francese” <strong>di</strong> circa 125 ettari. Erano presenti parterres a ricamo, viali,statue, fontane, specchi d’acqua, boschetti, pergolati ed un grande labirinto. Anche il Parco, conl’occupazione napoleonica, venne lentamente cancellato.La storia de La Mandria, attuale Parco Regionale <strong>di</strong> circa 6.500 ha <strong>di</strong> superficie cintata da unmuro <strong>di</strong> oltre 30 Km, è strettamente connessa a quella della città <strong>di</strong> Venaria Reale e della suaReggia. È, infatti, una tenuta sorta nel XVIII secolo come centro per l’allevamento e lariproduzione dei cavalli <strong>di</strong> razza destinati alla famiglia reale per la caccia. La costruzione delCastello risale all’inizio del ‘700 ad opera degli architetti Garove, Juvarra e Alfieri, già impegnaticon la costruzione della Reggia. Dopo l’occupazione napoleonica il Re Vittorio Emanuele IIacquistò la tenuta eleggendo gli Appartamenti Reali fra i suoi luoghi <strong>di</strong> residenza preferiti; inquesto periodo il complesso venne ampliato ed arricchito arrivando alla configurazione attualedel Borgo Castello. Il Parco della Mandria custo<strong>di</strong>sce al suo interno altre importanti strutturearchitettoniche volute da re Vittorio Emanuele II, tra queste la Rubbianetta, maestosa cascina <strong>di</strong>circa 5.000 mq costruita nel 1863 a forma <strong>di</strong> ferro <strong>di</strong> cavallo, utilizzata come scuderia reale perl’allevamento equino.Il progetto <strong>di</strong> recuperoGli obiettivi principali del Grande Progetto “La Venaria Reale e Borgo Castello della Mandria”,sono stati:- il recupero <strong>di</strong> un immenso patrimonio ambientale ed architettonico unico nel suo genere,le cui con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> degrado rischiavano <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare irreparabili;- la contestuale ideazione <strong>di</strong> un progetto integrato <strong>di</strong> riqualificazione tale da rappresentareil volano per il rilancio turistico e culturale <strong>di</strong> Torino e dell’intero <strong>Piemonte</strong>, ancheattraverso l’attivazione del Circuito delle Residenze Sabaude, <strong>di</strong> cui Venaria Reale è laprincipale “porta d’accesso”;- l’adeguamento e la razionalizzazione delle infrastrutture <strong>di</strong> base a supporto dell’areaoggetto dell’intervento <strong>di</strong> recupero storico-architettonico;- il tentativo <strong>di</strong> riqualificare una vasta area critica del Nord-Ovest torinese contrassegnatada declino industriale e crisi occupazionale.Il Grande Progetto ha riguardato il recupero e la riqualificazione della Reggia <strong>di</strong> Venaria Reale,dei suoi Giar<strong>di</strong>ni, della Chiesa <strong>di</strong> San Uberto, del Borgo Castello della Mandria e della CascinaRubbianetta, situata all’interno del Parco.La Reggia <strong>di</strong> Venaria Reale è stata recuperata e restaurata, dopo anni <strong>di</strong> abbandono in cui fuanche oggetto <strong>di</strong> atti <strong>di</strong> vandalismo. In una prima fase, i lavori hanno interessato la messa insicurezza dell’opera, il completamento <strong>di</strong> 24.000 mq <strong>di</strong> coperture, il restauro statico per circa120.000 mc, il rifacimento <strong>di</strong> solai e murature, stucchi, infissi e impianti tecnologici, eliminando intal modo il pericolo <strong>di</strong> crollo. Successivamente i lavori sono stati finalizzati al restauro e al riusofunzionale del complesso, per fornire al visitatore-ospite ampi spazi da utilizzare perl’allestimento <strong>di</strong> mostre e l’organizzazione <strong>di</strong> manifestazioni, in un ottica <strong>di</strong> una più ampiafruizione pubblica. Nella Reggia restaurata è stato allestito un percorso museale che,snodandosi tra gli appartamenti aulici, il seminterrato e il complesso juvarriano <strong>di</strong> Citroniera eGrande Scuderia, racconta la civiltà che ha voluto e animato la residenza venatoria. La strutturaospita un allestimento permanente sulla storia della <strong>di</strong>nastia dei Savoia, mostre temporanee,istituti <strong>di</strong> ricerca, archivi, biblioteche, centri <strong>di</strong> documentazione, spazi <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione sulla civiltàe la cultura delle corti italiane ed europee, trasformando la Reggia nella porta d’ingresso delsistema delle Residenze Sabaude. La Reggia è stata ufficialmente inaugurata il 12 ottobre 2007,mentre prima era possibile visitarne i cantieri avviati.Uno dei gioielli della Reggia è la Cappella <strong>di</strong> Sant’Uberto, realizzata tra il 1716 e il 1729 suprogetto <strong>di</strong> Filippo Juvarra e titolata al santo protettore dei cacciatori come rimando alladestinazione venatoria della residenza. Il restauro eseguito ha consentito <strong>di</strong> recuperare i colori e192

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