Fibrosi Cistica: parliamone insieme - Parte terza: l'età adulta
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l’età <strong>adulta</strong><br />
verificarsi anche senza precedenti di rigetto acuto. Il rigetto cronico viene chiamato<br />
anche “bronchiolite obliterante”: i bronchi più piccoli (“bronchioli”) si “obliterano”,<br />
cioè tendono a chiudersi e intorno a loro si sviluppa un processo di fibrosi. Questo<br />
può determinare una perdita progressiva della funzione respiratoria del polmone. La<br />
bronchiolite obliterante si cura modificando la terapia immunosoppressiva (parecchi<br />
nuovi immunosoppressori stanno venendo alla luce) fino a trovare il regime farmacologico<br />
in grado di mantenere stabile la funzione polmonare.<br />
◆◆Altre complicanze dopo il trapianto?<br />
Alcuni pazienti trapiantati hanno un decorso estremamente favorevole, con rapido<br />
recupero (entro i 30 giorni); per altri la fase dopo il trapianto può presentare<br />
vari inconvenienti. Tra questi, le complicanze emorragiche, problemi a livello dei<br />
punti di “giuntura” che il chirurgo ha dovuto creare tra nuovo organo e vecchi<br />
bronchi (“anastomosi tracheo-bronchiali”), incompleta espansione del nuovo polmone.<br />
Potrebbero anche presentarsi intolleranza o effetti secondari dei farmaci<br />
impiegati. Ci possono essere infezioni di vario tipo (vedi oltre). Ma è inutile “fasciarsi<br />
la testa”: anche se tutto può succedere, nella maggior parte dei casi si ha<br />
un rapido recupero con ritorno a casa in tempi insperati. Molte complicanze anche<br />
impegnative possono comunque essere superate dopo un adeguato trattamento.<br />
◆◆Gli immunosoppressori si devono prendere per tutta la vita?<br />
Sì. Il rischio di rigetto persiste per tutta la vita, pertanto anche i farmaci immunosoppressori<br />
andranno assunti regolarmente e senza interruzioni. Il regime immunosoppressivo<br />
all’inizio è più aggressivo, con dosi elevate; in seguito se tutto va bene<br />
viene ridotto fino ai livelli minimi necessari per garantire comunque l’inibizione<br />
del sistema immunitario. Per alcuni farmaci immunosoppressori (ciclosporina in<br />
particolare) viene fatto periodicamente il monitoraggio dei livelli nel sangue, onde<br />
mantenerne il dosaggio entro i limiti di tolleranza e di efficacia terapeutica.<br />
◆◆Che rischi ci sono nel prendere i farmaci immunosoppressori<br />
Come dice la parola stessa, il problema è la depressione del sistema immunitario,<br />
che espone a un aumentato rischio di infezioni da virus (in particolare citomegavirus),<br />
batteri (compresi gli stessi che erano in gioco prima del trapianto),<br />
parassiti, funghi (in particolare Aspergillus fumigatus). Per questo, è importante<br />
comunicare ogni variazione dello stato di salute al centro di cura ed imparare a<br />
riconoscere precocemente i sintomi di “allarme” di una infezione (febbre, brividi,<br />
tosse, espettorato, mancanza di respiro, malessere generale con dolori muscolari<br />
o articolari; altri sintomi di infezione possono essere vomito, diarrea, disturbi<br />
nell’urinare, lesioni della cute).<br />
Altri rischi legati a questi farmaci sono l’incremento del livello dei grassi nel<br />
sangue, della pressione arteriosa e l’eventuale tossicità sui reni, la cui funzione<br />
deve pertanto essere valutata periodicamente. L’assunzione cronica di cortisone<br />
usato come farmaco antirigetto può comportare osteoporosi e peggiorare il metabolismo<br />
degli zuccheri, con possibile comparsa o aggravamento del diabete, e<br />
favorire l’indebolimento della massa muscolare.<br />
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