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Fibrosi Cistica: parliamone insieme - Parte terza: l'età adulta

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fibrosi cistica: <strong>parliamone</strong> <strong>insieme</strong><br />

Per contrastare questi rischi gli schemi di terapia antirigetto sono in continua<br />

evoluzione, con risultati sempre migliori in termini di tollerabilità e di protezione<br />

dal rigetto.<br />

◆◆Si deve fare la fisioterapia?<br />

Potrà essere necessaria temporaneamente l’esecuzione di fisioterapia per il drenaggio<br />

delle secrezioni Sarà comunque necessario un programma di riabilitazione<br />

respiratoria che inizia nell’immediato post intervento per aiutare i muscoli e le<br />

ossa che compongono la gabbia toracica a riprendere armonicamente la loro funzione<br />

e che prosegue anche dopo la dimissione per sfruttare appieno le potenzialità<br />

dei nuovi polmoni e per recuperare o migliorare la capacità di esercizio fisico<br />

e di tolleranza allo sforzo<br />

◆◆Si deve fare l’aerosol?<br />

La necessità di terapia aerosolica dipenderà dal singolo caso, perché la somministrazione<br />

di farmaci antibatterici per via aerosolica può rappresentare anche nel<br />

post trapianto una valida arma per il controllo di eventuali infezioni respiratorie.<br />

Ma raramente l’aerosolterapia rappresenta una costante quotidiana, come era prima<br />

del trapianto. Qualora sia necessaria, va ovviamente curata l’igiene dei dispositivi<br />

al fine di ridurre eventuali contaminazioni batteriche e/o fungine.<br />

◆◆Potrò mangiare tutto?<br />

Sì, attraverso una alimentazione sana, ricca di frutta e verdura, finalizzata a<br />

riacquistare una condizione fisica e uno stato nutrizionale ottimale, ma anche a<br />

favorire regolarità del transito intestinale (ricordare che permane una propensione<br />

alle ostruzioni intestinali).<br />

Attenzioni da incoraggiare: limitare il consumo di dolci e zuccheri semplici a<br />

rapido assorbimento (perché assumendo cortisone le glicemie tendono già ad innalzarsi),<br />

bere almeno due litri di acqua al giorno, limitare la supplementazione salina<br />

solo alle situazioni di attività fisica sostenuta o di caldo intenso. Data la condizione<br />

di immunodepressione, particolare attenzione va posta al lavaggio di frutta e verdura,<br />

al consumo di carni e pesci crude. Altre indicazioni potranno essere date al<br />

singolo in base a problemi particolari (diabete, osteoporosi, patologia epatica).<br />

Per quanto tempo si deve portare la mascherina protettiva?<br />

Sicuramente i primi due anni dopo il trapianto sono maggiormente a rischio per<br />

lo sviluppo di infezioni ma il rischio infettivo persiste anche dopo tale periodo e<br />

non è possibile quantificarlo. Si consiglia di continuare a indossare la mascherina<br />

ogni qual volta ci si presenti in ospedale oppure in occasione di frequentazione<br />

di luoghi affollati (specie nel periodo di patologie epidemiche, come l’influenza).<br />

Ogni quanto tempo gli esami del sangue?<br />

Vengono eseguiti periodicamente:<br />

• esame emocromocitometrico (“emocromo”), per evidenziare un eventuale calo<br />

di globuli rossi, bianchi o piastrine che alcuni farmaci possono provocare;<br />

• test per lo stato di funzionalità degli organi (fegato e rene in particolare)<br />

• esami per il controllo di eventuali infezioni;<br />

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