Fibrosi Cistica: parliamone insieme - Parte terza: l'età adulta
Fibrosi Cistica: parliamone insieme - Parte terza: l'età adulta
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l’età <strong>adulta</strong><br />
◆◆Stesse cure, esiti diversi?<br />
Il diverso effetto delle cure nelle diverse persone dipende da una serie di fattori:<br />
• la malattia ha forme di diversa gravità (forme classiche, lievi o severe, forme<br />
atipiche mono-sintomatiche o con più di un sintomo e così via);<br />
• la malattia è determinata da componenti genetiche complesse che possono essere<br />
molto diverse (mutazioni del gene CFTR di diversa gravità, su cui agiscono geni<br />
“modificatori” con effetti individuali diversi e difficilmente prevedibili);<br />
• importante anche lo stile di vita che il malato adotta;nello stile di vita rientra anche<br />
l’aderenza alle cure, che non vuol dire semplicemente assumere i farmaci,<br />
ma fare con regolarità la fisioterapia, rispettare la scadenza dei controlli, evitare<br />
i comportamenti a rischio (fumo di sigaretta e altro);<br />
• anche l’ambiente che circonda il malato ,in senso socio-economico; alcuni studi<br />
americani hanno messo in relazione lo stato socio-economico (che negli Stati<br />
Uniti corrisponde alla possibilità di curarsi) con la durata della vita: vivono<br />
meno i soggetti con FC che hanno uno stato sociale e un reddito economico<br />
più basso, probabilmente perché questo è associato ad un più difficile accesso<br />
alle cure e ai trattamenti prescritti e ad una minor consapevolezza della gravità<br />
della malattia; ovviamente non si tratta di una banale relazione “più soldi-più<br />
cure-più vita”e sarebbe necessario entrare nei dettagli (considerare ad esempio<br />
il tipo di occupazione, la scolarità, l’ambiente familiare, oltre che il reddito).<br />
- O’Connor GT, et al “Median Household Income and Mortality Rate in Cystic <strong>Fibrosi</strong>s” Pediatrics 2003; 111; 333-<br />
339.<br />
- Schechter MS, et al “The Association of Socioeconomic Status with Outcomes in Cystic <strong>Fibrosi</strong>s Patients in the<br />
United States”. Am J Respir Crit Care Med 2001; 163:1331–1337.<br />
◆◆Stavo bene, ma hanno diagnosticato la FC. Un errore del test del sudore?<br />
Difficile, perché il test del sudore è un esame molto attendibile per confermare o<br />
escludere la diagnosi di fibrosi cistica, e resta ancora il principale test di riferimento;<br />
una sua alterazione esprime un mal funzionamento della proteina CFTR, che è alla<br />
base dei sintomi della fibrosi cistica. Se eseguito correttamente, il test sbaglia raramente.<br />
Tuttavia, in alcuni casi con risultato incerto, è utile fare anche il test genetico<br />
per confermare o escludere la diagnosi. Importante è considerare la motivazione che<br />
ha condotto all’esame. Il test del sudore invece non è in grado di valutare se le conseguenze<br />
del malfunzionamento di CFTR saranno più o meno gravi; non c’è dunque<br />
una correlazione tra il risultato del test e la gravità della malattia.<br />
◆ ◆ La FC scoperta da adulti è meno grave?<br />
In genere sì. Nella maggior parte dei casi la malattia viene diagnosticata nei primi<br />
mesi di vita se si presenta con i sintomi “classici”: disturbi polmonari e digestivi,<br />
difetto di crescita, perdita eccessiva di sali. La diagnosi “precoce” avviene per<br />
mezzo dello screening alla nascita o perché i pediatri hanno imparato a riconoscere<br />
i sintomi della malattia finché il bambino è piccolo. Se invece i sintomi sono più<br />
sfumati o tardano a manifestarsi, solitamente non si tratta di una forma classica, ma<br />
di una forma “incompleta” (si dice talora anche “atipica”), che si manifesta più tardi<br />
nell’adolescenza o anche in età giovanile o <strong>adulta</strong>: in questi casi il quadro clinico<br />
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