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Fibrosi Cistica: parliamone insieme - Parte terza: l'età adulta

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ASPETTI GENERALI<br />

1. Tanti modi possibili per parlare di una malattia<br />

Le malattie raccontate dai medici per i medici seguono una serie di tappe:<br />

Prima la definizione e le caratteristiche principali (per la FC: malattia genetica,<br />

malattia cronica, caratterizzata dalla viscosità esagerata di molti liquidi corporei)<br />

Poi le cause (un gene sbagliato).<br />

Poi la catena dei meccanismi: come accade che da una causa “astratta” e lontana<br />

– un gene sbagliato – si arrivi ai disturbi che i malati sperimentano a livello<br />

del respiro, della digestione, della crescita, delle complicazioni, che rendono più<br />

difficile la vita quotidiana e costringono a terapie impegnative.<br />

Importante stabilire criteri e regole, per “fare la diagnosi” di FC: quando è<br />

possibile mettere l’etichetta, distinguendo in questo modo la FC da altre malattie<br />

che le assomigliano.<br />

Infine, la terapia: i possibili rimedi, cioè enzimi pancreatici, fisioterapia, antibiotici,<br />

ecc.<br />

Diverso è quello che i malati e i loro familiari vogliono sapere della FC: l’hanno<br />

scoperta i genitori con l’esperienza vissuta dai loro bambini, o gli stessi bambini,<br />

o adolescenti, o adulti sulla base della propria esperienza. Un tempo ci si arrivava<br />

a causa dei sintomi, cioè di una serie di segnali allarmanti che presto o tardi portavano<br />

a consultare i medici; si arrivava a mettere la temuta etichetta dopo una serie<br />

di indagini talvolta breve, talvolta lunga ed estenuante (“odissea diagnostica”).<br />

Oggi, in quasi tutte le regioni d’Italia è praticato a tutti i neonati un esame su una<br />

goccia di sangue, il cosiddetto “screening neonatale”. Questa forma di ricerca attiva<br />

di alcune importanti malattie permette di svelare una malattia nascosta prima<br />

che si manifesti anche il più leggero dei sintomi, dando così la possibilità di intervenire<br />

precocemente, offrendo quindi il massimo beneficio, per quanto è possibile<br />

oggi, ai malati. Funziona in alcune malattie, tra queste la FC.<br />

Per una persona che di lavoro non fa il medico né l’infermiere, le cose più<br />

importanti da capire sono: a chi succede? Quanto è diffusa? Che cosa e perché<br />

succede? Come andrà a finire? Conviene dunque cominciare dai fatti più evidenti<br />

(il presente, il “funzionamento” difficoltoso di alcuni organi), per poi risalire<br />

a tutto ciò che sta “prima”, come la genetica, l’infiammazione, le varie reazioni a<br />

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