Fibrosi Cistica: parliamone insieme - Parte terza: l'età adulta
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Tecniche di terapia drenante<br />
aspetti generali<br />
Drenaggio posturale: è una tecnica di “svuotamento” passivo in cui si sfruttano i cambiamenti<br />
della posizione del corpo e la forza di gravità per favorire il drenaggio delle secrezioni<br />
da particolari zone del polmone, aiutandosi con la tosse.<br />
Percussioni toraciche: con la mano a coppa si eseguono percussioni ritmiche sul torace per<br />
aiutare le secrezioni a “sciogliersi”; viene usata di solito in associazione al drenaggio<br />
posturale nei bambini piccoli e, nei momenti di aggravamento, anche in altre età.<br />
Drenaggio autogeno: vengono combinate varie modalità di respirazione per aiutare l’eliminazione<br />
del muco; imparando a controllare la respirazione si cerca di migliorare il flusso<br />
di aria espirata che trascini con se il muco in eccesso.<br />
Tecnica di espirazione forzata (FET): si tratta di ripetuti atti di espirazione forzata a glottide<br />
semi-chiusa che sfrutta la compressione dinamica del torace per far “risalire” il muco.<br />
Ciclo attivo di tecniche respiratorie: è costituito da quattro fasi: respiro rilassato, respiro profondo,<br />
sbuffamento, tosse.<br />
Tosse guidata: per mobilizzare le secrezioni è possibile un impiego opportuno della tosse<br />
posta sotto il controllo della volontà; infatti, se i colpi di tosse vengono eseguiti in sequenza,<br />
sono in grado di drenare porzioni sempre più distali (profonde) delle vie aeree,<br />
determinandone una specie di “spremitura progressiva”.<br />
PEP mask: attraverso una maschera viene applicata una resistenza al flusso aereo alla bocca:<br />
espirando lentamente contro questa resistenza le vie respiratorie si mantengono<br />
“aperte” e viene così facilitata l’eliminazione delle secrezioni. È molto utilizzata, ben<br />
tollerata e applicabile a qualsiasi età (con qualche dubbio per il bambino piccolo non<br />
collaborante).<br />
Flutter: si espira lentamente contro una resistenza oscillante determinata da una sfera<br />
che alternativamente apre o chiude il sistema: si ottengono così variazioni di pressione<br />
all’interno dei bronchi utili alla rimozione dei secreti.<br />
Attività fisica: una sostenuta attività fisica va considerata come una modalità di fisioterapia<br />
di indiscussa efficacia, purché eseguita con regolarità e associata ad altre tecniche<br />
quando necessario. Particolarmente importante è quindi fin dall’infanzia educare a uno<br />
stile di vita molto attivo all’aria aperta, anche con pratiche sportive: l’esercizio fisico<br />
favorisce da un lato uno sviluppo armonico della persona malata, migliorandone l’immagine<br />
di sé e l’attitudine al controllo del proprio corpo, dall’altro facilita la rimozione<br />
delle secrezioni e aiuta la funzione respiratoria.<br />
tà nasali. Il frequente ingorgo delle coane e delle cavità paranasali, legato al quadro di<br />
rinosinusite ed eventualmente di poliposi, rende necessario che anche il naso, come i<br />
bronchi, vengano liberati, per quanto possibile, dalle secrezioni stagnanti. La pratica<br />
più comunemente adottata, cui si dovrebbe abituare il malato fin dai primi mesi di<br />
vita, è quella dell’irrigazione nasale. Si tratta di introdurre nelle cavità nasali (una<br />
per volta) soluzione fisiologica (anche ipertonica) in discreta quantità (20-30 cc per<br />
narice), usando una peretta o una siringa e mantenendo il capo inclinato in avanti.<br />
Ci preme sottolineare come, indipendentemente dalla tecnica utilizzata, la pulizia<br />
delle vie aeree con la fisioterapia respiratoria, come quella del naso, deve essere<br />
prima di tutto eseguita con regolarità, allo scopo di eliminare quotidianamente<br />
i secreti bronchiali e nasali, mantenendo una funzione respiratoria, per quanto<br />
possibile, stabile.<br />
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