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Fibrosi Cistica: parliamone insieme - Parte terza: l'età adulta

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Approfondimento<br />

aspetti generali<br />

Gli enzimi pancreatici come terapia sostitutiva<br />

Nei malati in cui le indagini hanno dimostrato l’insufficienza pancreatica è necessaria<br />

l’assunzione di una terapia ”sostitutiva”, cioè di un preparato farmaceutico che contiene<br />

gli enzimi che il pancreas non produce. Talvolta i dati clinici (presenza di dolori addominali,<br />

gonfiore, diarrea, mancata crescita) guidano il medico a iniziare una terapia con enzimi<br />

sostitutivi prima di eseguire o di conoscere i risultati dei test di funzionalità pancreatica;<br />

ma è comunque buona norma che questi vengano eseguiti quanto prima, onde evitare<br />

terapie impegnative, inutili e costose.<br />

Il pancreas produce gli enzimi, che sono delle proteine capaci di ridurre in composti<br />

più piccoli i tre principali tipi di sostanze introdotte con gli alimenti: le proteine, i grassi,<br />

gli amidi. Solo quando sono state sottoposte all’azione degli enzimi e quindi sono state<br />

digerite, queste sostanze possono essere assorbite nell’intestino e utilizzate dal nostro<br />

organismo.<br />

Il pancreas è in grado di produrre in tempo reale gli enzimi necessari alla digestione,<br />

in base alla quantità e qualità del cibo introdotto. La mancanza di enzimi pancreatici è<br />

particolarmente dannosa per la digestione dei grassi. Senza l’azione degli enzimi, i grassi<br />

introdotti non vengono digeriti ma persi con le feci, che diventano frequenti, unte, poco<br />

solide, abbondanti; inoltre si può avere dolore e gonfiore addominale e rallentamento<br />

della crescita.<br />

Gli enzimi pancreatici che l’industria farmaceutica mette in commercio sono attualmente<br />

estratti dal pancreas di maiale e sono confezionati in capsule che ne contengono una<br />

quantità variabile. Il prodotto più comunemente usato si chiama Creon e viene distinto in<br />

Creon 5.000, 10.000 e 25.000: tali numeri sono riferiti alle unità di lipasi contenute in<br />

una capsula. Di recente è stato allestito un preparato in cui gli enzimi pancreatici sono<br />

prodotti attraverso “ingegneria genetica” (tecnica del DNA ricombinante: il gene che deve<br />

produrre l’enzima viene introdotto in un batterio). I vantaggi di questo preparato, non<br />

ancora in commercio, dovrebbero essere il grado di purezza e la precisione nel contenuto<br />

di enzimi per capsula.<br />

I cibi che non richiedono enzimi pancreatici per essere digeriti e assimilati sono pochi<br />

(frutta e verdure, succhi di frutta, miele e zucchero, caramelle, bibite zuccherate, sorbetti<br />

e gelati a base di sola frutta).<br />

È importante ricordare che vanno presi gli enzimi pancreatici anche quando si consumano<br />

spuntini o merende (brioches, panini, toast, pizzette, merendine del commercio)<br />

usando dosi minori rispetto ai pasti principali.<br />

La giusta dose<br />

La quantità necessaria di enzimi da prendere per bocca varia da persona a persona,<br />

perché vi sono dei meccanismi di compenso alla maldigestione diversi da caso a caso.<br />

Non esiste una formula matematica, ma ci si regola sui test di funzionalità pancreatica<br />

e sulla risposta all’assunzione degli enzimi; se la dose è adeguata, i sintomi intestinali<br />

scompaiono, le feci sono normali e la crescita è regolare.<br />

Una dose di enzimi troppo scarsa causa soprattutto la perdita di grassi con le feci; un<br />

eccesso di enzimi può dare in alcuni casi, a lungo andare, una infiammazione cronica del<br />

colon, la cui parete tende ad ispessirsi riducendo la sua pervietà ed elasticità (“colonpatia<br />

fibrosante”), con il risultato di una più difficoltosa progressione delle feci nell’intestino.<br />

Il dosaggio corretto di enzimi è suggerito e verificato dal Centro FC di riferimento.<br />

Ci sono alcuni esami che permettono di sapere quanti grassi sono perduti con le feci<br />

(vedere test di funzionalità pancreatica). È bene non superare le 8.000-10.000 unità di<br />

lipasi per kg di peso corporeo al giorno, o le 2.000-2.500 unità per kg di peso per pasto.<br />

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