Fibrosi Cistica: parliamone insieme - Parte terza: l'età adulta
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l’età <strong>adulta</strong><br />
ca nel sangue, presenza di insufficienza respiratoria ipossiemica e/o ipercapnica);<br />
• esami radiografici (TAC in particolare) per valutare il danno anatomico broncopolmonare,<br />
le eventuali altre complicanze respiratorie (pneumotoraci ricorrenti,<br />
emottisi gravi o ricorrenti); anche l’analisi radiologica dei seni paranasali è<br />
importante per valutare e bonificare eventuali sorgenti di infezioni.<br />
Dal punto di vista degli altri organi:<br />
• valutazione della funzione dell’apparato cardiocircolatorio: elettrocardiogramma<br />
(ECG), ecocardiogramma, cateterismo cardiaco destro; quest’ultimo<br />
è forse l’unica indagine “invasiva” che richiede la degenza in ospedale di alcune<br />
ore. Serve per valutare con precisione la circolazione tra cuore e polmoni<br />
e individuare una eventuale ipertensione polmonare, cioè una condizione<br />
in cui la pressione all’interno delle arterie polmonari è aumentata (per effetto<br />
della gravità della malattia polmonare), e il possibile stato di affaticamento<br />
del cuore (“cuore polmonare”). Il cateterismo si esegue attraverso una puntura<br />
nella regione inguinale per inserire un catetere che dai vasi femorali viene<br />
fatto procedere sino al cuore ed ai vasi polmonari;<br />
• esami di laboratorio per valutare altri organi quali il fegato e il rene, e alcune<br />
condizioni come il diabete, lo stato infiammatorio, lo stato di nutrizione, lo<br />
stato immunitario, lo stato del paziente nei confronti di alcuni tipi di infezioni,<br />
virali in particolare;<br />
• una densitometria ossea (MOC) per conoscere il rischio di osteoporosi e quindi<br />
di fratture; uno studio radiologico della dentatura, per curare eventuali focolai<br />
infettivi.<br />
◆◆E lo stato psicologico?<br />
È importante conoscere la personalità del malato e il suo stato psicologico. È<br />
necessario conoscere la disponibilità del supporto familiare e sociale, indispensabili<br />
per affrontare un programma molto impegnativo, sia prima che dopo il trapianto.<br />
Lo psicologo non si limiterà a conoscere e valutare, ma offrirà un importante<br />
supporto al malato, per prendere una decisione con autonomia e consapevolezza.<br />
13.4 Il dopo-trapianto: il programma, i controlli, le cure<br />
◆◆Cosa succede al corpo dopo il trapianto?<br />
Per prima cosa il corpo deve abituarsi a respirare con i nuovi organi, sfruttandone<br />
al meglio le potenzialità: i polmoni trapiantati mancano delle connessioni nervose<br />
che avevano nel donatore e pertanto si devono costruire nuovi meccanismi<br />
di regolazione della loro dinamica funzionale. Bisogna anche superare lo stress<br />
legato all’intervento chirurgico e recuperare la forza e l’abilità motoria, spesso<br />
limitate dal precedente lungo periodo di insufficienza respiratoria. Per questo è<br />
necessario un programma integrato di riabilitazione, che comprenda indicazioni<br />
fisioterapiche e nutrizionali.<br />
Un altro aspetto importante è quello relativo al sistema immunitario, che riconosce<br />
come estraneo l’organo trapiantato e tende a “rigettarlo”.<br />
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