Fibrosi Cistica: parliamone insieme - Parte terza: l'età adulta
Fibrosi Cistica: parliamone insieme - Parte terza: l'età adulta
Fibrosi Cistica: parliamone insieme - Parte terza: l'età adulta
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
l’età <strong>adulta</strong><br />
Ventilazione assistita invasiva<br />
Viene praticata nei reparti di rianimazione al paziente FC in cui l’insufficienza respiratoria<br />
cronica si è dimostrata irreversibile e refrattaria al trattamento. Prevede<br />
l’intubazione tracheale e la sedazione del paziente. L’azione di pompa totalmente sostitutiva<br />
della pompa respiratoria naturale è assicurata da una macchina che regola<br />
i livelli di volume e di pressione nelle fasi del respiro e la frequenza e profondità del<br />
respiro stesso.<br />
In situazioni gravi ed eccezionali si può ricorrere all’’ECMO o ExtraCorporeal Membrane<br />
Oxygenation (Ossigenazione Extracorporea a Membrana): è uno speciale tipo di<br />
ventilazione assistita invasiva: consiste in una tecnica di circolazione extracorporea<br />
utilizzata in ambito di rianimazione per trattare pazienti con insufficienza cardiaca e/o<br />
respiratoria acuta grave. In FC è applicata in casi di insufficienza respiratoria con improvviso<br />
aggravamento. Essa permette di prendere tempo per un trapianto polmonare<br />
da praticare con urgenza a seguito di improvviso aggravamento del paziente. Può essere<br />
protratta per un paio di settimane in attesa che si renda disponibile l’organo. Per<br />
questo viene chiamata anche “ponte al trapianto”. Vi sono anche tecniche più semplici<br />
applicate al circolo sanguigno periferico finalizzate a rimuovere dal sangue l’eccesso<br />
di anidride carbonica.<br />
Ventilazione non invasiva (NIV)<br />
La Ventilazione Assistita Non Invasiva non prevede intubazione tracheale e sedazione<br />
del paziente; si attua applicando una pressione positiva nelle vie aeree o una pressione<br />
negativa intorno al torace. Quando è applicata con una pressione negativa intorno al<br />
torace si hanno varie soluzioni, chiamate “polmone d’acciaio”, poncho, corazza, e non è<br />
indicata nella FC. Nella FC invece si usa la ventilazione a pressione positiva: si realizza<br />
attraverso l’applicazione di maschere nasali o oro-nasali, che prendono l’aria dall’ambiente<br />
attraverso un filtro d’entrata, la pressurizzano in un generatore e ne regolano<br />
l’emissione attraverso una maschera naso-buccale secondo il livello di pressione impostato.<br />
La ventilazione a pressione positiva si distingue in:<br />
- ventilazione a pressione positiva continua (CPAP = continuos positive airway pressure);<br />
- ventilazione a pressione positiva intermittente (BIPAP = bi-level positive airway pressure).<br />
La CPAP consiste nell’applicazione di una pressione positiva continua in tutte le fasi<br />
del respiro, respiro che avviene spontaneamente nel soggetto. Nella normale respirazione<br />
spontanea, durante l’inspirazione (con la contrazione dei muscoli inspiratori e l’abbassamento<br />
del diaframma) si crea un gradiente pressorio tra la pressione atmosferica<br />
alla bocca (che è uguale a zero) e quella alveolare (che è meno di zero, cioè negativa),<br />
per cui l’aria, seguendo questo gradiente, entra nei polmoni. Alla fine dell’inspirazione<br />
il gradiente pressorio si inverte (pressione alveolare leggermente positiva nei polmoni<br />
rispetto alla bocca) e l’aria fuoriesce così dai polmoni. Con la CPAP la pressione nelle vie<br />
aeree è mantenuta sempre “positiva”, pur con delle oscillazioni tra la fase inspiratoria<br />
e quella espiratoria. Essa è considerata la modalità ventilatoria che più si avvicina al<br />
respiro spontaneo, in quanto il volume di aria corrente (quello che entra ed esce ad ogni<br />
atto respiratorio) è quello che il paziente è in grado di assicurarsi; quella che gli viene<br />
fornita è solo una pressione leggermente maggiore.<br />
Se l’insufficenza respiratoria è più grave (ipercapnica) la modalità più comunemente<br />
utilizzata è la BIPAP: essa consiste nella erogazione di una pressione positiva più alta<br />
durante l’inspirazione e più bassa durante l’espirazione. La differenza tra la pressione<br />
inspiratoria (IPAP) e quella espiratoria rappresenta il supporto di pressione (PS) che<br />
consente di diminuire il lavoro inspiratorio del paziente e in questo modo aumentare il<br />
volume corrente di aria inspirata, migliorando quindi gli scambi gassosi (in particolare<br />
riducendo l’anidride carbonica) e alleviando la fatica respiratoria.<br />
46