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Fibrosi Cistica: parliamone insieme - Parte terza: l'età adulta

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l’angolo” e, anche più in là, la durata della vita. Come già detto, la conoscenza<br />

delle mutazioni è di qualche aiuto nel predire la situazione pancreatica, ma non<br />

nel fare previsioni sulla situazione polmonare del singolo individuo, sulla quale<br />

influiscono un <strong>insieme</strong> di altri fattori, oltre al gene CFTR: altri geni (modificatori<br />

del gene CFTR), le cure, l’ambiente.<br />

Si parla di “fenotipo” (il modo di manifestarsi della malattia) lieve o severo,<br />

in base a una valutazione generale di come cioè sta andando la malattia. Questo<br />

non sempre è strettamente legato al “genotipo” (la combinazione delle mutazioni<br />

del gene) del malato. Tra genotipo e fenotipo ci può essere discordanza. Perciò<br />

l’identificazione delle mutazioni riveste un’importanza pratica, piuttosto che per<br />

il singolo malato, per le coppie FC che intendono avere un figlio (diagnosi prenatale)<br />

o per i parenti del malato che vogliono sapere se sono portatori.<br />

Per cercare di risolvere il problema del legame tra genotipo e fenotipo, e quindi<br />

cercare di conoscere l’evoluzione clinica della malattia in base alle mutazioni,<br />

è in corso un importante progetto, finanziato dalla Cystic <strong>Fibrosi</strong>s Foundation<br />

(“Clinical and Functional Translation of CFTR (CFTR2)” coordinato da<br />

Garry Cutting - Johns Hopkins University, Baltimore). La finalità sarà quella<br />

di poter attribuire il significato patogenetico di tutte le 1600 mutazioni del gene<br />

CFTR ad oggi conosciute. Ma anche con queste eventuali conoscenze temiamo<br />

sarà difficile prevedere con sufficiente attendibilità l’evoluzione della malattia<br />

in tutti i casi.<br />

Dal momento che l’andamento della malattia è poco prevedibile, tutto quello<br />

che verrà raccontato qui di seguito non è detto che succeda sempre a tutti i malati.<br />

E quando succede, in alcuni pazienti lascia poche conseguenze, in altri ne produce<br />

di più serie, in genere con il passare del tempo.<br />

– www.genet.sickkids.on.ca<br />

8.1 Apparato respiratorio<br />

fibrosi cistica: <strong>parliamone</strong> <strong>insieme</strong><br />

8.1.1 Tratto broncopolmonare<br />

Bronchi e polmoni (figura 6 a pag. 137) sono interessati da bronchiti e broncopolmoniti<br />

ricorrenti, sostenute da batteri particolari: i più comuni si chiamano<br />

Pseudomonas aeruginosa e Stafilococco aureo. Il ripetersi delle infezioni, con<br />

l’infiammazione cronica che ne consegue, danneggia il polmone. Se i danni sono<br />

estesi, il polmone può perdere progressivamente la sua normale capacità di funzionamento,<br />

perciò la conseguenza è una limitata capacità di assumere ossigeno e<br />

di eliminare anidride carbonica dal sangue (insufficienza respiratoria).<br />

Come detto, non c’è un’età di comparsa e una modalità uguale per tutti: a volte<br />

i sintomi possono iniziare nelle prime settimane di vita, a volte solo in età successive<br />

(infanzia, adolescenza, età <strong>adulta</strong>): la tosse, l’aumento della frequenza del respiro<br />

e alcuni segni generali (calo di appetito, rallentamento della crescita, perdita<br />

di peso, scarsa resistenza allo sforzo, malessere generale).<br />

Quando la malattia polmonare progredisce, la tosse può diventare costante,<br />

si accompagna a una forte produzione di muco o di muco-pus e provoca ab-<br />

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