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Fibrosi Cistica: parliamone insieme - Parte terza: l'età adulta

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to di test genetici FC avrebbe chiarito che il padre, sebbene “negativo” al test,<br />

aveva ancora un rischio “residuo” di essere portatore. Perciò avrebbe suggerito<br />

l’opportunità, in questa situazione, di approfondire l’indagine con la ricerca anche<br />

delle mutazioni più rare del gene CFTR. Questo è stato fatto successivamente ed<br />

è risultato che il padre della piccola è portatore sano di una mutazione molto rara<br />

che non viene identificata dai comuni test fatti dalla maggior parte dei laboratori<br />

(vedi sopra). Si vedano tabelle 3, 4, 5 alle pagine 132-133.<br />

7.7La diagnosi prenatale<br />

fibrosi cistica: <strong>parliamone</strong> <strong>insieme</strong><br />

Oltre che alla nascita e in seguito a qualsiasi età, la fibrosi cistica si può diagnosticare<br />

anche in gravidanza. La diagnosi prenatale si esegue per mezzo della<br />

villocentesi: questa consiste nel prelievo di un frammento di placenta (=villo coriale)<br />

durante la decima settimana di gravidanza. Si può eseguire anche attraverso<br />

prelievo di liquido amniotico (amniocentesi) in 17 a -20 a settimana, ma in questo<br />

caso si hanno gli svantaggi di una diagnosi che arriva in epoca molto avanzata di<br />

gravidanza.<br />

7.1 Diagnosi prenatale nelle coppie di portatori<br />

Nelle coppie in cui entrambi i soggetti sanno di essere portatori sani del gene<br />

della fibrosi cistica è possibile la diagnosi prenatale. Queste coppie hanno un<br />

rischio elevato di avere un bambino con fibrosi cistica (25% di rischio ad ogni<br />

gravidanza). In queste coppie, se sono state identificate le mutazioni di cui entrambi<br />

sono portatori, il test può fornire un risultato certo. È certamente da preferire la<br />

villocentesi all’amniocentesi, perché fornisce il risultato in epoca più precoce di<br />

gravidanza (entro la dodicesima settimana). In caso di diagnosi di malattia nel feto<br />

la coppia può, se lo desidera, decidere per l’interruzione della gravidanza.<br />

Esiste anche un’altra modalità di diagnosi, che è la Diagnosi Genetica Preimpianto:<br />

essa prevede l’utilizzo di tecniche di fecondazione assistita e l’identificazione<br />

della presenza o meno di mutazioni CFTR su pre-embrioni (allo stadio<br />

di 8 cellule): solo quelli identificati sani (cioè con nessuna o una sola mutazione<br />

CFTR) vengono trasferiti in utero per dare avvio alla gravidanza. È tecnica complessa<br />

sotto vari punti di vista, attualmente non possibile in Italia (legge 40/2004).<br />

– www.fibrosicisticaricerca.it: “La Diagnosi Genetica Preimpianto” “Sezioni: Documenti informativi” e “Domande & Risposte”<br />

04/12/04.<br />

7.2 Diagnosi prenatale nelle coppie che non hanno rischio<br />

particolare di fibrosi cistica (“popolazione generale”)<br />

Se non si sa di essere entrambi portatori del gene CFTR, non è opportuno fare alcuna<br />

analisi per la FC nel feto, anche quando questa analisi fosse offerta “in aggiunta”<br />

ad altri test che vengono eseguiti attraverso villocentesi e amniocentesi. In questi casi<br />

infatti il test per FC è in grado di identificare solo poco più della metà dei feti con la<br />

131<br />

Continua a pag. 134

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