Fibrosi Cistica: parliamone insieme - Parte terza: l'età adulta
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l’età <strong>adulta</strong><br />
la malattia polmonare. Il parametro più utile sembra essere il valore della FEV1 e il<br />
suo andamento nel tempo. Mettendo <strong>insieme</strong> il valore della FEV1 con altri “indicatori”<br />
di malattia (stato nutrizionale, numero di infezioni respiratorie, numero di cicli<br />
antibiotici endovenosi a domicilio, presenza di batteri multiresistenti agli antibiotici,<br />
e tra questi la Burkholderia cepacia), alcuni esperti hanno costruito un modello<br />
statistico che tenta di prevedere l’andamento della malattia. Questo modello viene<br />
usato anche per cercare di capire quali malati si potranno avvantaggiare del trapianto<br />
polmonare (valutazione, decisione, inserimento in lista d’attesa: vedi pag. 91) e individuare<br />
qual’è la soglia critica di FEV1 al di sotto della quale il trapianto diventa<br />
vantaggioso rispetto alla probabilità del peggioramento della situazione polmonare.<br />
- Liou TG et al “Predictive 5-year survivorship model of cystic fibrosis”. American Journal of Epidemiology 2001;<br />
153:345.<br />
- Liou TG et al “Use of lung transplantation survival models to refine patient selection in cystic fibrosis”. Am J Respir<br />
Crit Care Med 2005; 171(9):1053-9.<br />
- Liou TG et al “Year-to-year changes in lung function in individuals with cystic fibrosis”. J Cyst Fibros 2010; 9(4):250-6.<br />
- Mayer-Hamblett N et al “Developing cystic fibrosis lung transplant referring criteria using predictors of 2-year mortality”.<br />
Am J Respirat Crit Care Med 2002;166:1531.<br />
◆◆E i batteri?<br />
Anche i batteri presenti nelle vie respiratorie si modificano con il progredire<br />
dell’età: nelle prime fasi della malattia e di vita si ritrovano germi con scarso potere<br />
patogeno, presenti sporadicamente o in maniera intermittente (Haemophylus<br />
influenzae, Staphylococcus aureus, Stenotrophomonas maltophilia, Acinetobacter<br />
xilosoxidans); in seguito ne compaiono altri più “impegnativi”. Il più importante è<br />
lo Pseudomonas aeruginosa, che ha una speciale affinità con l’ambiente broncopolmonare<br />
dei malati FC e che, dopo alcune apparizioni transitorie, può colonizzare<br />
in modo stabile l’albero respiratorio, innescando un processo di infiammazione<br />
cronica che danneggia progressivamente i polmoni.<br />
Un altro gruppo di batteri temuti (si tratta di specie diverse imparentate tra<br />
loro) sono quelli appartenenti al cosiddetto Burkholderia cepacia complex. La<br />
specie più aggressiva nel gruppo sembra essere la Burkholderia cenocepacia. Anche<br />
questi batteri possono “vivacchiare” a lungo nel tratto respiratorio di alcuni<br />
pazienti FC senza apparente danno polmonare.<br />
Ogni tanto vengono segnalati batteri nuovi (ad es. i micobatteri) o altri patogeni<br />
come i funghi, dei quali si sa poco, in quanto è difficile stabilire quanto contribuiscano<br />
a danneggiare i polmoni o quanto siano semplici “commensali”.<br />
Nota. Per altre notizie sui batteri vedere più avanti a pag. 15 e anche nella parte generale a pag. 141.<br />
4. Trattare l’infezione respiratoria acuta e cronica<br />
◆◆Come si riconosce un’infezione respiratoria acuta o una esacerbazione?<br />
I sintomi-spia di un’infezione respiratoria acuta o di un’esacerbazione in corso<br />
di infezione cronica sono i seguenti (non tutti contemporaneamente, possono essere<br />
presenti uno o più):<br />
• comparsa o aumento della tosse,<br />
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