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Fibrosi Cistica: parliamone insieme - Parte terza: l'età adulta

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◆◆Quanto dura l’intervento di trapianto polmonare? Si può morire durante<br />

l’intervento?<br />

L’intervento di trapianto di entrambi i polmoni, escludendo tutte le procedure<br />

di preparazione (anestesiologiche, ecc.), ha una durata media di 6-8 ore. Dopo il<br />

trapianto è previsto il ricovero in terapia intensiva per un controllo stretto delle<br />

funzioni vitali e delle condizioni cliniche generali, un supporto terapeutico costante<br />

e un isolamento adeguato.<br />

Così come non è possibile stabilire in precedenza e con esattezza la durata<br />

dell’intervento, allo stesso modo è difficile quantificare il rischio intra-operatorio,<br />

ovviamente presente, trattandosi di un intervento di chirurgia maggiore e legato<br />

soprattutto alle complicanze emorragiche e alla possibile non riattivazione del<br />

circolo sanguigno nel polmone trapiantato; bisogna però dire che oggi il rischio di<br />

decesso intra-operatorio è diventato evento del tutto eccezionale. Sarà compito del<br />

chirurgo valutare caso per caso, considerando la condizione clinica del ricevente<br />

al momento dell’intervento e la presenza di altre patologie (ad esempio il diabete)<br />

e informare i pazienti dei diversi rischi.<br />

13.3 Il programma durante l’attesa del trapianto<br />

Una storia<br />

fibrosi cistica: <strong>parliamone</strong> <strong>insieme</strong><br />

RINASCERE<br />

Vincenzo, una vita complicata fin dal principio, quando, dopo la nascita, non<br />

viene riconosciuto dai genitori e reso adottabile. Mentre la procedura di adozione<br />

segue il suo lungo percorso, resta in affido a una comunità di religiose, dove una<br />

suora con più esperienza di tanti sanitari nota che questo bimbo non cresce, ha le<br />

feci con l’olio, per cui lo porta in un grande ospedale dove riceve la diagnosi di<br />

FC. Insieme con la diagnosi, Vincenzo riceve finalmente una buona notizia: una<br />

famiglia desiderosa di adottarlo, nonostante la malattia.<br />

L’infanzia passa senza grandi problemi, ma già durante l’adolescenza Vincenzo<br />

non è un modello di aderenza al programma terapeutico, ed i suoi genitori sono<br />

remissivi nell’esortarlo a curarsi. L’esordio dell’età <strong>adulta</strong> è più difficile: avere 18<br />

anni sembra esortare il giovane a provare di tutto, senza limiti e senza remore. Le<br />

prime sigarette (“cosa vuole che mi facciano in un mondo così inquinato, e poi non<br />

aspiro il fumo e poi smetto quando voglio!”) sono seguite da un notevole calo della<br />

funzionalità respiratoria. Nel tempo Vincenzo progressivamente non si presenta ai<br />

controlli, non risponde alle e-mail, non vuole venire al telefono e stacca il cellulare<br />

se riconosce il numero. Passano i mesi, e si rende irraggiungibile. I genitori sono<br />

dispiaciuti, ma, alla fine, “la vita è la sua”. Un giorno di inverno, dopo quasi 2 anni<br />

di assenza, arriva la telefonata dei genitori di Vincenzo: ha febbre da alcuni giorni,<br />

tosse continua, le labbra viola! Viene in ospedale, è molto impaurito e preoccupato.<br />

Le terapie farmacologica, fisioterapica, psicologica funzionano e il recupero dalla<br />

fase acuta c’è ma si arresta ad un livello mediocre: funzione respiratoria ed ossigenazione<br />

sono assolutamente scadute.<br />

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