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Fibrosi Cistica: parliamone insieme - Parte terza: l'età adulta

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fibrosi cistica: <strong>parliamone</strong> <strong>insieme</strong><br />

livello delle cellule e dei tessuti. E quindi parlare delle conseguenze future (l’evoluzione,<br />

le complicazioni, la quantità di vita futura e la sua qualità).<br />

2. <strong>Fibrosi</strong> cistica (FC): quanto è diffusa?<br />

Si può dire che in generale in Europa nasce un bambino con FC ogni 2.000-<br />

3.000 nuovi nati. Nel Nordamerica uno su 2.500-3.500 tra i bianchi, uno su 4.000-<br />

10.000 tra gli ispanici (meticci) e uno su 15.000-20.000 tra i neri. La malattia è quindi<br />

molto più frequente nelle popolazioni di pelle bianca. Negli asiatici la malattia è<br />

molto rara.<br />

In Italia si pensa che nasca un malato ogni circa 3.000 neonati, e non sappiamo se<br />

questo dato abbia delle reali differenze fra regione e regione. Stando ai dati del Registro<br />

Italiano dei Pazienti FC, al 31.12.2004 erano conosciuti (registrati dai Centri<br />

FC) 4.099 malati (2.125 maschi e 1.974 femmine), di età compresa tra 0 e 68 anni.<br />

Come dire che ogni 100.000 abitanti vi erano 7 malati conosciuti e diagnosticati<br />

(mentre erano meno di 4 al 1° gennaio 1988). Sempre secondo il registro italiano,<br />

nel 2004 la percentuale di malati che avevano più di 18 anni era il 42% del totale:<br />

1.742 persone, di cui 172 (90 maschi e 82 femmine) avevano superato i 40 anni.<br />

Probabilmente oggi in Italia le persone con FC in età <strong>adulta</strong> rappresentano almeno il<br />

50% di tutti i malati. Non abbiamo dati italiani più recenti, ma si sospetta che ancora<br />

oggi non tutti i malati siano diagnosticati e che perciò il vero numero possa essere<br />

anche ben superiore a quello segnalato dal Registro nel 2004.<br />

Con il passare degli anni, in tutti gli stati del mondo, Italia compresa, le cifre<br />

continuano a cambiare: il numero di malati è in costante aumento, perché sono più<br />

efficaci i metodi di diagnosi, si identificano oggi forme atipiche un tempo ignorate,<br />

ma anche perché i pazienti vivono più a lungo e le prospettive di durata della<br />

vita stanno migliorando in continuazione.<br />

– www.cff.org /Patient Registry Report: Annual data Report 2008.<br />

– Orizzonti FC 2006, 2 (3), Report del Registo Italiano <strong>Fibrosi</strong> <strong>Cistica</strong>.<br />

3. <strong>Fibrosi</strong> cistica: che cosa succede?<br />

La fibrosi cistica del pancreas (questo il vero nome attribuito alla malattia da<br />

Dorothy Andersen che tra i primi ricercatori la descrisse nel 1938) ha una storia<br />

breve, una settantina d’anni. Al centro della malattia c’è il fatto che molti dei liquidi<br />

importanti che scorrono all’interno di alcuni organi o sono riversati all’esterno<br />

del nostro corpo (le secrezioni) sono più densi e concentrati del normale. Questa<br />

densità li rende appiccicosi e viscidi, di qui il vecchio nome alternativo della malattia:<br />

mucoviscidosi.<br />

Gli organi e i sistemi principali che sono interessati dalla fibrosi cistica comprendono<br />

le alte e basse vie respiratorie, le ghiandole sudoripare, il tratto<br />

gastrointestinale, il pancreas, il fegato, l’apparato riproduttivo nel maschio.<br />

Il liquido che solitamente mantiene umidificate le vie respiratorie (muco) è<br />

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