Fibrosi Cistica: parliamone insieme - Parte terza: l'età adulta
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fibrosi cistica: <strong>parliamone</strong> <strong>insieme</strong><br />
◆◆Quando è utile la NIV?<br />
La NIV è utile in condizioni respiratorie compromesse tali da provocare insufficienza<br />
respiratoria con carenza di ossigeno (ipossiemica) ma anche aumento di<br />
anidride carbonica nel sangue (ipercapnica). Questo si può verificare nel corso di<br />
una infezione respiratoria acuta particolarmente severa oppure quando c’è infezione<br />
respiratoria cronica in stadio avanzato. Se c’è infezione respiratoria cronica<br />
è in particolare durante il riposo notturno (vedi più avanti) che l’insufficienza<br />
respiratoria determina uno squilibrio dei gas ematici. Per questo la NIV viene<br />
consigliata durante il sonno. Alcune ricerche hanno dimostrato che nei pazienti<br />
FC l’uso prolungato della NIV anche a casa era associato ad una significativa<br />
stabilizzazione dei parametri di funzionalità respiratoria. Questo perché il periodo<br />
di relativo riposo per i muscoli respiratori associato all’uso di NIV solo durante il<br />
sonno può migliorare la performance fisica e generale anche nei periodi di respirazione<br />
senza NIV.<br />
- Fauroux B “Why, when and how to propose noninvasive ventilation in cystic fibrosis?” Minerva Anestesiologica May<br />
2011;77:1-2.<br />
◆◆A che cosa serve l’ossigeno e con che modalità si somministra?<br />
Scopo dell’ossigenoterapia è quello di aumentare l’ossigeno nel sangue e quindi<br />
alleviare la dispnea, rendere possibili le prestazioni fisiche senza sensazione<br />
di affaticamento, migliorare il riposo nel sonno, prevenire lo sviluppo di “cuore<br />
polmonare”.<br />
In una fase iniziale dell’insufficienza respiratoria (sia acuta che cronica) l’ipossiemia<br />
si verifica solo in condizioni particolari: ad esempio durante lo sforzo fisico<br />
e durante il sonno. Nel primo caso aumenta la richiesta di ossigeno da parte<br />
dell’organismo; durante il sonno invece, la riduzione della ventilazione (cioè un<br />
respiro più superficiale, specie in una fase particolare chiamata sonno REM), è<br />
responsabile della riduzione dell’ossigeno nel sangue.<br />
◆<br />
◆ Quando si decide l’avvio dell’ossigenoterapia?<br />
Quando vi è un basso contenuto di ossigeno nel sangue (insufficienza respiratoria),<br />
diagnosticabile attraverso l’emogasanalisi e la saturimetria. Il basso contenuto<br />
in ossigeno può dare sintomi acuti e molto manifesti, come per esempio nel<br />
caso di un soggetto che stava bene e improvvisamente va incontro ad una grave<br />
esacerbazione infettiva; oppure sintomi subdoli e sfumati (affaticabilità, sonno disturbato,<br />
cefalea mattutina), che compaiono dopo un periodo di ripetute esacerbazioni<br />
infettive con calo della funzionalità respiratoria. Se l’insufficienza respiratoria<br />
è acuta l’ossigeno può essere necessario solo temporaneamente: infatti sarà<br />
sospeso quando la funzionalità respiratoria sarà tornata a valori di compenso. Se il<br />
quadro è invece di una insufficienza respiratoria cronica, anche di grado modesto,<br />
la decisione viene attentamente pesata in tutti i suoi aspetti, comprese le abitudini<br />
e le esigenze di vita del malato, perché è possibile che sia una terapia temporanea<br />
(può esserci sempre un recupero funzionale e l’ossigeno serve anche a questo),<br />
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