01.06.2013 Views

Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...

Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...

Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

90 LO STRUMENTO RETORICO<br />

ma alla fine la respinse 2 . Proprio perché consapevole del peso eser­<br />

citato dai fattori istintuali, Hume sottolineò energicamente il fatto<br />

che essi non sono automaticamente portatori dell'attributo della verità.<br />

Quest'ultimo rimane di competenza della ragione e del procedimento<br />

logico, così come l'assenso alla verità di una proposizione non è subor­<br />

dinato alla forza del sentimento che l'accompagna — ovvero del senso co­<br />

mune, che è la regola incontrastata e infallibile nel campo dell'azione —,<br />

ma alla costatazione della sua rispondenza al criterio della verità logica<br />

e della verifica empirica 3 . Hume difende cioè il ruolo della speculazione<br />

teorica, anche quando essa conduce a risultati che sono incredibili o in<br />

contrasto con un « belief » del senso comune 4. Il carattere distintivo<br />

della scienza è anzi posto nello « scetticismo mitigato », nell'astensione<br />

dell'assenso sino a che una proposizione non sia stata provata come vera.<br />

Nei Dialogues l'interesse epistemologico di una simile posizione<br />

è reso ancora più evidente dal fatto che essa è assunta in polemica con<br />

il pregiudizio meccanicistico che in Cleante si accompagna con l'impiego<br />

del metodo sperimentale proprio della fisica newtoniana. Il problema<br />

della prova dell'ordine è visto da Cleante come un problema che riguarda<br />

la scienza, <strong>naturale</strong> o metafisica, e non la morale. Ma, per risolverlo, egli<br />

si pone sul piano morale, considerando come decisivo anche in sede<br />

scientifica il ricorso alla forza psicologica connessa con il « belief » nel­<br />

l'analogia del mondo con una macchina:<br />

... it is by no means necessary, that theists should prove thè simila­<br />

ri ty of thè works of nature to those of art; because this similarity<br />

is self-evident and undeniable... (p. 188).<br />

2 Cfr. D. F. NORTON, From maral sense to common sense: an essay on thè<br />

development of Scottish common sense philosophy, 1700-1765 (Ph. D. dissertation,<br />

University of California, San Diego 1966), pp. 216-35 e specie 217. L'incertezza di<br />

Hume su questo problema è rivelata negli stessi Dialogues dai suoi successivi ripen­<br />

samenti attorno alla formulazione della frase « Can we reach no farther in this<br />

subject than experience and probability? » detta da Demea nella parte II (p. 177)<br />

a proposito della <strong>religione</strong> <strong>naturale</strong>. Hume prima corregge « experience » con « mo-<br />

ral evidence », poi restaura « experience ».<br />

3 Cfr. An cnquiry concerning human understanding, sect. XII, part I, in En-<br />

qulries, pp. 149-55, specie p. 151.<br />

4 E si veda la nobile difesa che egli fa del « mere philosopher », ovvero del<br />

metafisico, nella I sez. della prima Enquiry, in cui è anche tracciata esplicitamente<br />

la linea di demarcazione fra la zona di competenza del criterio del sentimento e la<br />

zona di competenza del criterio della ragione (cfr. Enquiries, pp. 5-16).

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!