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Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...

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DA NEWTON AL SENSO COMUNE 107<br />

falls back on thè function of belief, which, \vifhout formai proof,<br />

convinces us that such a connection does exist even though it cannot<br />

be demonstrated. Belief is a feeling, an internai light accompanying<br />

our perceptions, and it is irresistible in thè commendations it makes<br />

to us of thè world. Reason may support it, but is not thè essential<br />

eletnent in belief 25 .<br />

Lord Kames è però portato dalla sua sensibilità storicistica e a di­<br />

spetto della sua fede nell'universalità della prova dell'ordine, a negare<br />

che essa sia alla portata, per es., dei « selvaggi ». Le facoltà dell'uomo<br />

sono infatti « improved by education and good culture »; e se è vero<br />

che vi è uniformità nella natura umana, è anche vero che essa si da sol­<br />

tanto a medesimi livelli di civiltà; per cui sarebbe illegittimo proiettare<br />

su altre epoche credenze che sono caratteristiche della nostra. La discus­<br />

sione del problema della fondazione antropologica e sociologica della re­<br />

ligione in Lord Kames è particolarmente interessante. Egli dedica un<br />

intero saggio al « dread of supernatural powers in thè dark » 2o e discu­<br />

tendo del verso di Lucrezio « primos in orbe deos fecit timer », am­<br />

mette che l'osservazione è vera, ma solo se presa nel senso che il timore<br />

è alla base della nostra credenza nelle potenze invisibili malefiche. La<br />

causa sia del timore che del sentimento religioso che da esso nasce è<br />

nella « imagination » e la sua cura nella « company », e cioè nella società.<br />

L'uomo sarebbe a « shy and timorous animai », ma solo « in his<br />

originai savage state » 27 . E una <strong>religione</strong> fondata sul terrore — che<br />

Hume-Filone concepiscono come la sola <strong>religione</strong> praticata dalla stra­<br />

grande maggioranza dei popoli e nella stragrande maggioranza delle epo­<br />

che, compresa l'attuale —, sarebbe tipica in realtà solo della prima fase<br />

dell'evoluzione dell'uomo. Infatti, secondo Lord Kames, quando l'uomo<br />

entra nella società, la sua paura diminuisce gradatamente ed egli comin­<br />

cia ad apprezzare l'ordine delle cose ed è messo in condizione di risa­<br />

lire al loro autore, concepito come una potenza invisibile e benefica.<br />

Quando Kames scrive che « Disciplinated in society, thè taste of order<br />

and regularity unfolds itself by degrees » 28 , il circolo aperto dai deisti<br />

che proiettavano nell'universale una condizione storica particolare si è<br />

25 G. BRYSON, Man and society: thè Scottish inquiry of thè eighteenth-century,<br />

Princeton 1945, p. 224.<br />

26 Cfr. H. HOME, Lord KAMES, op. cit., pp. 307-14.<br />

27 Ivi, p. 346.<br />

28 Ivi, p. 331.

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