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Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...

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278 IL REFERENTE STORICO<br />

zio dell'800 tornò quindi in un certo senso a quella teoria del clima che<br />

era postulata tacitamente nella prova dell'ordine di Thomson e che era<br />

stata teorizzata da Montesquieu, e cioè proprio dal pensatore da cui<br />

aveva preso le mosse — respingendo però la dottrina della priorità delle<br />

« cause fisiche » che, riducendo la società a natura, rappresentava il ri­<br />

schio morale della prospettiva sociologica ereditata da Montesquieu 14 —,<br />

quella scuola storica scozzese che all'inizio dell'800 era destinata a essere<br />

ridotta al silenzio.<br />

La presenza scozzese nella vita letteraria inglese della prima metà<br />

dell'800 non fu limitata al nome di Scott. Sulle orme di quanti nella<br />

seconda metà del '700 avevano abbandonato la Scozia per cercare la<br />

fortuna delle lettere a Londra, schiere di intellettuali scozzesi, sfornati<br />

a decine dalle università del loro paese, dovevano dare un contributo<br />

decisivo alla vita giornalistica e politica inglese dell'inizio dell'800. È<br />

da sottolineare esplicitamente il termine « inglese », poiché, anche nei<br />

casi in cui non vi fu un trasferimento fisico a Londra, il pubblico cui<br />

si indirizzavano non era specificamente scozzese. L'inizio dell'800 vide<br />

il culmine e insieme la fine di quella divisione del lavoro all'interno<br />

delle isole britanniche che aveva già operato nel '700 e che aveva at­<br />

tribuito alle regioni più povere, Scozia e Irlanda, il compito di fornire<br />

i prodotti intellettuali all'Inghilterra propriamente detta, troppo indaf­<br />

farata ad arricchirsi per poter pensare ad altro. E fu in questo contesto<br />

che lo scozzese Carlyle avrebbe parlato della figura del letterato come<br />

dell'eroe per eccellenza dei tempi moderni 15 .<br />

L'inizio dell'800, l'epoca cioè che vide l'ultima fioritura e il tra­<br />

monto della cultura propriamente scozzese, vide anche il sorgere delle<br />

una parte e l'ideale della cultura nazionale e popolare di Granisci dall'altra, T.<br />

NAIRN, The three àreams of Scottish natìonalism, « New left review », n. 49 (May-<br />

June 1968), p. 6.<br />

14 II quale Montesquieu, contrariamente a un luogo comune, non credette nella<br />

priorità delle « cause fìsiche ». Prova ne sia la lettera che egli indirizzò a Hume<br />

nel maggio del 1749 in cui egli lo lodava per aver attribuito in Of nattonai cha-<br />

racters un'importanza determinante alle « cause morali » (cfr. Correspondance de<br />

Montesquieu, publié par F. Gebelin avec la collaboration de A. Morize, 2 tomes,<br />

Bordeaux 1914, p, 188 e sgg.). Sulla tesi della non priorità dei fattori ecologici,<br />

cfr. anche W. STARK, Montesquieu..., cit., pp. 143-80.<br />

15 Cfr. J. CROSS, The rise and fall of thè man of letters. Aspects of English<br />

Itterary life sìrice 1800, London 1969, pp. 26-61.

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