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Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...

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LO STRUMENTO RETORICO<br />

l'autore autonomo rispetto, se non al problema della composizione del­<br />

l'opera, almeno a quello della traduzione di questa in libro stampato e<br />

alla sua diffusione. L'operazione, pienamente commerciale, andava fatta<br />

rispettando le norme del mercato, e a decidere del destino pubblico<br />

dell'opera era in primo luogo l'editore. La concezione di Hume era agli<br />

antipodi di quella secondo cui la produzione culturale avviene al di<br />

fuori del mercato editoriale e di quella che riduce l'editore a stampatore<br />

da pagare anticipatamente, a braccio secolare dello scrittore.<br />

Questa considerazione può contribuire a gettar luce sulle ragioni<br />

che lo trattennero dall'affidare la pubblicazione dei Dialogues a un edi­<br />

tore diverso da Strahan o dal curarne personalmente la stampa (le spese<br />

tipografiche non dovevano superare le 200 sterline, cifra che egli lasciò<br />

a Adam Srnith allorché credette di potergli affidare il compito di pub­<br />

blicare, postumi, i Dialo gues}. Hume non si decise al gran passo nem­<br />

meno quando, con il relativo rasserenarsi dell'atmosfera religiosa a Edim-<br />

burgo, le considerazioni prudenziali di fronte alle conseguenze negative<br />

che una cattiva accoglienza dell'opera in Scozia avrebbero potuto procu­<br />

rargli avevano perso gran parte della loro urgenza.<br />

Ve inoltre da tener conto del fatto che una decisione da parte di<br />

Hume di sottrarsi ai canali della grande editoria avrebbe quasi certa­<br />

mente avuto un esito fallimentare, come egli stesso aveva avuto modo<br />

di imparare a sue spese. Nel 1739-40 aveva proposto a un editore pi­<br />

rata irlandese (l'Irlanda non era soggetta al Copyright Act), John Smith,<br />

di pubblicare VAbstract e il terzo libro del Treatise e di ristampare i<br />

primi due 34 . L'editore rifiutò, trovando invece conveniente pubblicare<br />

più tardi, nel 1755, è da credere senza consultare l'autore, un'edizione<br />

della parte della History dedicata agli Stuart. In seguito Hume tentò di<br />

appoggiarsi all'editoria scozzese, pubblicando nel 1741-42 gli Essays,<br />

maral and politicai, nel 1752 i Politicai discourses e, nel 1754, con le<br />

conseguenze che vedremo fra poco, la prima parte della History. Tra<br />

il 1751 e il 1763 egli avrebbe fatto circolare tra gli amici di Edimburgo<br />

il manoscritto dei Dialo gues: ma sarebbe veramente arrischiato vedere<br />

in questo un deliberato tentativo di servirsi della diffusione manoscritta.<br />

Fra tali episodi, il più significativo è la vicenda cui andò1 incontro<br />

la pubblicazione del primo volume della History, uscito non a Londra<br />

da Millar bensì a Edimburgo (è questo il periodo di maggiore inte­<br />

grazione di Hume nell'ambiente scozzese), a cura di una società di edi-<br />

34 Ivi, p. 136.

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