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Dialoghi sulla religione naturale - Studi umanistici Unimi - Università ...

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DA NEWTON AL SENSO COMUNE 93<br />

fatta da Cleante: egli dice chiaro che nella <strong>religione</strong> valgono non già<br />

i ragionamenti, ma i sentimenti. Il nodo dell'argomentazione di Cleante<br />

consiste proprio nello scambio che egli fa tra l'esperienza della <strong>religione</strong>,<br />

che s'inquadra fra le scienze pratiche, in cui l'assenso è costruito diret­<br />

tamente <strong>sulla</strong> forza del senso morale, e quindi dell'esperienza interna,<br />

e la teologia <strong>naturale</strong> in quanto scienza, in cui l'assenso dovrebbe essere<br />

costruito sul criterio di verità, criterio non morale, ma logico-empirico.<br />

Cleante fa invece valere come prova valida in campo epistemologia)<br />

l'assenso di tipo morale che suscita in lui una proposizione che non è<br />

un giudizio di valore, come quella per cui il mondo è una macchina.<br />

Il compito che si assumerà Filone sarà quello, come s'è visto, di<br />

mostrare come sia possibile, con eguale grado di rispondenza (ovvero di<br />

non rispondenza) al criterio scientifico, proporre punti di partenza alter­<br />

nativi a quelli di Cleante, e che conducono a conclusioni alternative, ma<br />

egualmente convincenti sul piano della credibilità psicologica: il mondo<br />

è un animale, il mondo è una pianta, ecc. Il carattere critico delle argo­<br />

mentazioni di Filone è direttamente connesso con la sua tesi secondo<br />

cui il problema della <strong>religione</strong> <strong>naturale</strong> è tale da non permettere comun­<br />

que di raggiungere un grado di evidenza che consenta un assenso, sia<br />

pur di tipo probabilistico, quale quello richiesto dalla scienza.<br />

Nella parte II Cleante rilancia (ne aveva già parlato nella parte I)<br />

l'esempio del sistema copernicano che, non diversamente da quello che<br />

egli espone, sarebbe passibile di essere attaccato da uno scettico 5 . Fi­<br />

lone lo interrompe per sottolineare che, per esempio, Galilei usa della<br />

inferenza analogica, rna a partire da prove sperimentali della somiglianzà<br />

fra gli attributi della terra e quelli degli altri pianeti. E ciò non vale nel<br />

caso della prova dell'ordine. A questo punto Cleante, messo alle corde,<br />

deve scoprirsi (inizio III parte). Copernico, egli dice, fu costretto a pro-<br />

5 Nella parte I Cleante si era appellato anche alla spiegazione offerta da<br />

Newton del fenomeno dell'arcobaleno per mettere lo scettico che osasse respin­<br />

gere la prova dell'ordine sullo stesso piano di chi, partendo da un integrale e<br />

rozzo empirismo, pretendesse di respingere la dottrina di Newton. In questo e in<br />

altri accenni ai progressi della scienza (circolazione del sangue e studi <strong>sulla</strong> forma­<br />

zione del feto, nella II parte; scoperte dell'anatomia, chimica, botanica, nella<br />

IV parte) sarebbe da vedere un'eco delle riserve, poi cadute, con cui erano state<br />

accolte all'inizio del secolo le scoperte e le ipotesi della « nuova scienza ». Ed è da<br />

sottolineare come venisse a crearsi una convergenza, sia pur superficiale, fra quanti<br />

non avevano accettato all'inizio del secolo il newtonianismo perché partivano da<br />

uno scetticismo rozzo e sommario e quanti ne contestarono più tardi la visione<br />

meccanicistica partendo da una prospettiva organicistica.

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